Io mi sono accomodato in fondo vicino a Filippo, con cui ho giocato a carte, e a Barozzi. Dopo un’ora e mezza di viaggio, che pareva essere volata, ci siamo fermati a Point Saint Martin dove è situato un ponte che ha una leggenda.
La storia racconta che quando un cane passa per quel ponte è spinto da un istinto suicida a buttarsi giù da una altezza di 15 metri con un torrente sottostante e l’acqua poco profonda.
Poi abbiamo ripreso il viaggio verso la meta principale: Aosta. Ci è voluta un’altra ora per arrivare a destinazione. All’entrata della città è situato l’arco di Augusto: costruito dai romani in occasione della vittoria contro i Barbari. Dopo qualche minuto ci siamo spostati verso Porta Pretoria, dove la guida (c’era un accompagnatrice) ci ha diviso in gruppi con nomi inerenti a luoghi e cose appartenenti alla città. Noi dovevamo scoprire che cosa ci era stato assegnato chiedendolo alla gente del posto. Io ero in gruppo con Elia, Martinelli, Eleonora e Camilla; è stato mio, insieme ad Elia, il compito di chiedere ai passanti le informazioni, devo ammettere che è stato divertente.
Poi passando per piazza Chanoux siamo arrivati di fronte all’entrata di una specie di bunker sotterraneo, il Criptoportico. Il nostro compito era quello di scoprire il significato di quel nome. Io nell’intento di scoprirlo ho importunato un francese che con gentilezza mi è riuscito a rispondere (anche se con fatica) facendo così ottenere il punto alla mia squadra.
Ormai erano quasi le 14.00, ci siamo incamminati verso un parco per mangiare e riposarci un po’.
Dopo un’oretta ci siamo diretti verso sant’Orso, che era stata costruita in stile romanico con un enorme e stupendo campanile in pietra. In seguito la guida ha assegnato al mio gruppo il compito di guidare la classe verso la meta.
Poi la classe si è divisa in due gruppi:
Il gruppo di quelli che volevano il gelato, mentre l’altro era composto da chi voleva acquistare un souvenir. Io ero in quello del gelato anche se alla fine non l’ho preso.
Dopo abbiamo ripreso il pullman per uscire dalla città con l’intento di arrivare al castello di Fénis. Il castello era enorme con una doppia cinta muraria. La cosa che mi ha colpito maggiormente è stato il camino, alto più di 15 metri.
Questa esperienza mi è piaciuta veramente tanto e spero vivamente che l’anno prossimo ci sarà la possibilità di fare una gita altrettanto bella; magari pure fermandoci ha dormire in un hotel.
Lorenzo D.
Il giorno 28/4/2017 io e miei compagni siamo andati a fare una gita ad Aosta. Il ritrovo per la partenza era alle 6:45,ma io come sempre, sono arrivato alle 6:45 per un pelo, subito dopo siamo partiti perché mancavo solo io .
Il mio compagno di viaggio è stato Lorenzo Nardi ,sia all’andata sia al ritorno, ed abbiamo ascolto la musica per quasi tutto il tempo, il restante lo abbiamo impiegato giocando a carte, scherzando e divertendoci.Quando siamo arrivati siamo andati a visitare il Point Saint Martin e Caterina, cioè la guida ci ha raccontato la leggenda:
tanto tempo fa il ponte era fatto di legno e quando arrivava l’inverno si ghiacciava. Le persone che cercavano di attraversarlo cadevano nel torrente sottostante.
A questo punto gli abitanti della città, compreso il sindaco, decisero di iniziare a raccogliere fondi per riprodurlo in pietra, così cominciarono a costruirlo ma si accorsero che i soldi non bastavano.
Un giorno un forestiero si presentò ad Aosta (che prima si chiamava Augusta Pretoria) e mise sul bancone del sindaco una borsa piena di denaro che di sicuro bastava per finire la loro costruzione, ma voleva qualcosa in cambio: desiderava l’anima del primo passante perché lui era il diavolo, la voce si diffuse in tutto il paesino e quindi nessuno lo attraversava più , allora un eremita propose di farci passare un cane.
Così il sindaco si procurò un tozzo di pane ed un cane molto affamato lanciò il pane sul ponte ed il cane ci si precipitò sopra.
Il diavolo apparve all’improvviso, afferrò il cane e si rese conto che non era una persona, si arrabbiò, tirò un calcio al ponte e così si formò una crepa.
La leggenda mi è piaciuta tantissimo.
Prima di andare al Teatro Romano, Elisa e Giorgia sono andate a chiedere delle indicazioni sui monumenti più importanti ad un negoziante, però si era fatta ora di andare e quindi la prof. Sarcuno le ha richiamate ma lui si ostinava a trattenerle e così è scoppiato un litigio fra la prof. ed appunto il negoziante.
La professoressa ci ha fatti uscire dal negozio e alla fine della litigata è venuta da noi dicendo che gliene aveva dette quattro e secondo il mio parere a fatto più che bene, perché lei aveva ragione.
Per pranzo siamo andati a mangiare in un parco giochi, io ho mangiato due panini al prosciutto, siamo lì circa un'ora.
Alla fine della giornata siamo andati a prendere i souvenir poi siamo partiti e siamo arrivati a casa verso le 19:30.
La gita è stata bellissima, e vorrei rivivere questa esperienza.
Nicolò B.
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