giovedì 22 dicembre 2016

BUON NATALE!



È Natale
E’ Natale ogni volta che sorridi
a un fratello e gli tendi una mano.
E’ Natale ogni volta che rimani
in silenzio per ascoltare l’altro.
E’ Natale ogni volta che non accetti
quei principi che relegano gli oppressi
ai margini della società.
E’ Natale ogni volta che speri
con quelli che disperano
nella povertà fisica e spirituale.
E’ Natale ogni volta che riconosci con umiltà
i tuoi limiti e la tua debolezza.
E’ Natale ogni volta che permetti al Signore
di rinascere per donarlo agli altri.
(Madre Teresa di Calcutta)


Voce
Natale è un flauto d’alba, un fervore di radici
che in nome tuo sprigionano acuti ultrasuono.
Anche le stelle ascoltano, gli azzurrognoli soli
in eterno ubriachi di pura solitudine.
Perché questo Tu sei, piccolo Dio che nasci
e muori e poi rinasci sul cielo delle foglie:
una voce che smuove e turba anche il cristallo,
il mare, il sasso, il nulla inconsapevole.
(Maria Luisa Spaziani)


Charles Dickens

Visita alla Braidense


Il giorno 16 dicembre io e la mia classe siamo andati in gita alla biblioteca Braidense di Milano.
Quando sono entrato, ero un po’ emozionato perché non ero mai stato in una biblioteca così importante. Poi siamo arrivati in una stanza dove due guide ci hanno spiegato che la biblioteca è stata fondata nel 1786 ed era in origine un monastero.
Poi ci hanno portato alla sala principale, dove c’erano molti libri e tanti archivi.
Successivamente siamo entrati nella sala manzoniana e infine, dopo essere usciti, siamo andati al giardino botanico.
La gita è stata abbastanza interessante, eccetto la prima parte, sulla storia della biblioteca.
Alessandro B.


A Brera, nella biblioteca Braidense, ci hanno spiegato molte cose nuove, ad esempio: la biblioteca è composta da quaranta biblioteche pubbliche e venne fondata nel 1786.
Carlo Perlusati, morto nel 1755, aveva una grande collezione di libri, ereditati dai figli, che li donarono alla biblioteca.

Eleonora R.

martedì 20 dicembre 2016

Torneo di basket 2016-2017

1 C... come Campioni, 1 C come Cuore!

Trionfo dei maschi al torneo di basket 2016-2017. E le femmine sfiorano l’impresa per un soffio!

Assago, 19 dicembre 2016. Al torneo di basket delle prime medie, che si è svolto in mattinata presso la palestra dell’istituto, i ragazzi di prima C non deludono le aspettative, conquistando vittorie esaltanti e facendosi onore.
I primi a scendere in campo sono i maschi, che dominano tutte le partite, battendo gli avversari delle altre sezioni prima 9 a 2, poi 6 a 4 e infine 6 a 2.
Sarebbe doveroso citare i nomi di tutti, perché ogni giocatore ha dimostrato grande personalità in campo, ottima tecnica e capacità realizzativa, in particolare Nicolò, che in più di un’occasione si è rivelato decisivo nel costruire l’azione e implacabile sotto canestro.
Ma, lo ribadisco, bravissimi tutti. I maschi hanno ottenuto la vittoria nel torneo grazie all’impegno e alla generosità di ogni componente della squadra.

Anche le femmine hanno fatto grandi cose nelle sfide che le hanno viste protagoniste: nel primo match, in particolare, lo svantaggio iniziale è stato ribaltato grazie a una straordinaria Giorgia, incontenibile nelle galoppate verso il canestro avversario.
Ma come non ricordare le incursioni di Letizia, i passaggi filtranti di Eleonora e la presenza di elementi di disturbo come Alice e Giulia? Se la prima ha messo in atto un pressing asfissiante, la seconda, con i suoi movimenti imprevedibili senza palla, ha contribuito a disorientare le avversarie. 
In poche parole, dato che anche in questo caso bisognerebbe citare tutte le ragazze che hanno giocato, ognuna delle giocatrici ha dato il meglio di sé.

E inoltre il tifo scatenato dei compagni a bordo campo ha fatto la sua parte, grazie per esempio a Edo, sbandieratore instancabile, ed Elisa, costretta in panchina per un infortunio, che per più di cinque ore ha inneggiato ai compagni, incoraggiandoli ed esultando insieme a loro.
A proposito di infortuni… che cosa può fermare una classe così inarrestabile? Solo la sfortuna di una brutta botta. Quella che nuoce a Eleonora, colpita da una pallonata alla mano sinistra. La giocatrice è costretta a uscire dal campo e le nostre, in inferiorità numerica, subiscono il canestro che fa svanire il sogno di una doppia vittoria: 6 a 8. 
Ma si esce a testa alta, con la consapevolezza che se solo ciò può fermare la 1 C… non ci troviamo davanti a una classe, né a una semplice squadra, ma a un vero e proprio dream team, in cui non è importante solo vincere, ma anche far sognare. E in questo abbiamo dei veri campioni!
F. Sarcuno




domenica 18 dicembre 2016

Tra favole e libri antichi...

Foto della visita didattica presso la biblioteca Braidense (16-12-2016)

LA TARTARUGA E LA LEPRE
Questa favola insegna che anche se non sei troppo bravo in qualcosa ma ti applichi nel farla, puoi ottenere risultati migliori di chi è bravo di suo ma non si applica e dà per scontato di vincere in partenza.
Lorenzo D.


La favola che mi è piaciuta di più è stata "La tartaruga e la lepre". Mi è piaciuta molto perché la lepre credendosi più veloce della tartaruga organizzò una gara di velocità, ma a metà del percorso  se la prese comoda e si addormentò. La tartaruga, pensando che la lepre le fosse alle calcagna, corse più veloce che poté e arrivò per prima al traguardo.
Ma quando al suo risveglio la lepre arrivò al traguardo, rimase incredula all’idea che una tartaruga l’avesse battuta.
Io questa favola di Esopo l’ho interpretata in due modi:
- credere sempre in se stessi.
- se ti impegni e credi nei tuoi sogni vedrai che ci riuscirai.
Elisa B.

IL TOPO DI CAMPAGNA E IL TOPO DI CITTA’
La favola vuole far capire che, anche se si hanno tutti i benefici del mondo, i sentimenti hanno più valore di tutti i beni materiali.
In questo caso per farsi capire meglio, Esopo ha raccontato del topo povero, ma in un certo senso “libero” e del topo ricco, ma “confinato”.
Il topo di campagna mangia solo due o tre chicchi di orzo al dì, ma non ha paura che glielo rubino; mentre il topo di città, avendo tutti i ben di Dio, vive nella paranoia che glieli rubino.
Infine, per racchiudere tutto, se un ladro andasse nella casa di un povero non avrà nulla da rubare e quindi di certo non ci andrà; mentre a casa di un ricco, avendo tante leccornie (nel caso della favola), il ladro mirerà sicuramente il suo bottino. Quindi il topo di città vivrà sempre con la paura di perdere tutto quello che ha.
Filippo P.



 IL TOPO DI CAMPAGNA E IL TOPO DI CITTA’ 
Parla di un topo di campagna e uno di città che vivono vite completamente diverse.
Mi è piaciuta molto questa favola perché mette a confronto due vite :
una molto povera ma senza pericoli
l’altra molto ricca ma piena di pericoli.
Infine è anche educativa per i bambini ma anche per gli adulti perché insegna a non giudicare una persona se è povera, ma aiutarla mentre una persona ricca non vuol dire essere al centro dell’attenzione.

Lorenzo M.
La tartaruga e la lepre
NONBISOGNA MAI DUBITARE DI UN AVVERSARIO PERCHè MOLTE VOLTE POTRESTE RIMANERE FREGATI. ANDATE FINO IN FONDO SENZA FARE GLI SBRUFFONI PERCHE LA PRESUNZIONE PUO GIOCARE BRUTTI SCHERZI ALL' APPARENZA.

Enrico A.

martedì 13 dicembre 2016

Wonder: i precetti della 1 C

È meglio conoscere alcune delle domande che tutte le risposte.

Non basta comportarsi da amici. Bisogna esserlo.


Questi precetti mi hanno colpito molto perché, il primo che ho scritto sembra voglia comunicare che se nella vita non ci sono domande scientifiche o quelle della vita comune da risolvere e spiegare, nel mondo ci sarebbe la noia assoluta. 
Il secondo mi ha trasmesso un simbolo molto importante nella vita, non un simbolo concreto, ma astratto, quello dell’ amicizia. Ad esempio, se dici di essere amico di una persona ma non ci sei mai nei momenti del bisogno, ti prendi sempre gioco di lui e non mantieni i segreti che ti dice e non sei un vero amico, ma se invece lo rispetti, ci sei nei momenti del bisogno e mantieni i suoi segreti sei un amico vero.
ELISA B.

E’ MEGLIO CONOSCERE DELLE DOMANDE CHE TUTTE LE RISPOSTE.
Il precetto si può comprendere in tre modi, il primo: bisogna sempre alimentare la nostra curiosità e non soffocarla. Il secondo: ormai se conoscessimo le risposte a tutte le domande della vita rimarremmo paralizzati, incapaci di fare qualsiasi cosa per gli infiniti rischi che si possono correre. Il terzo: se sapessimo tutte le risposte della vita non avremmo più un senso con cui vivere e tutti cadrebbero in depressione.
FILIPPO P.
 Risultati immagini per wonder libro
SII GENTILE PERCHE' CHIUNQUE INCONTRI STA COMBATTENDO UNA BATTAGLIA
Ho deciso di commentare questo precetto, perché posso raccontare della gentilezza, uno dei regali più belli che possiamo fare alle altre persone, quindi dato che essere gentili non costa nulla e nessuno è mai felice al 100% ,abbiamo tutti bisogno di un valore che si è perso.
Nicolò B.

Quando ti viene data la possibilità di scegliere se avere ragione o essere gentili, scegli di essere gentile.
Commento: secondo me questa frase vuol dire che bisogna sempre essere gentile anche se si ha ragione perché se stai litigando con un tuo amico se agisci in modo arrogante rischi di ferire il tuo amico e in questo modo potresti finire per "perdere"il tuo amico. Invece se sei gentile e ci pensi bene alla faccenda non rischi di perdere una persona cara e magari riuscite anche a raggiungere dei compromessi che favoriscono entrambi
ENRICO A.

NON BASTA COMPORTARSI DA AMICI, BISOGNA ESSERLO!
Questo precetto secondo me vuol dire che se un compagno dice che vuole essere tuo amico deve dimostrarlo aiutandoti e stando al tuo fianco, non sfruttarti quando ne ha bisogno, neanche prenderti in giro quando ti succede qualcosa di imbarazzante o avendo attacchi di gelosia quando sei più bravo di lui.
Un amico vero corregge i tuoi errori e ti supporta spiritualmente regalandoti un sorriso nel momento del bisogno.
GIULIA S.

Non basta comportarsi da amici, bisogna esserlo: per me il precetto significa che non basta comportarsi da amici perché puoi dire che sei suo amico però bisogna esserlo, cioè devi esserci nel momento del bisogno, non andartene via e non prenderlo in giro con altri amici quando non c'è.
DOUAA E.

Non giudicare un libro (o una persona) dalla copertina (dalla faccia).
Non giudicare mai una persona da come è vestita o in che stato vive perché potrebbe essere una persona migliore di quello che sembra, e non è giusto avere dei pregiudizi verso di lei.
Lorenzo D.
 Risultati immagini per wonder libro
Non giudicare un libro ( una persona ) dalla copertina (dalla faccia).
Significato: Non bisogna giudicare una persona, una cosa o una situazione, prima di averla conosciuta/valutata con attenzione ( pregiudizio).
Questa frase mi ha ricordato che in 5° elementare con la mia classe abbiamo fatto un’ uscita didattica a Milano dove abbiamo visto una mostra sul pregiudizio. Era un percorso che mostrava come le persone spesso vengono influenzate dal pregiudizio, cioè giudicano una persona ( una cosa o una situazione ) dall’apparenza.
Lorenzo N.

Sii gentile, perché chiunque incontri sta combattendo una battaglia
Bisogna essere sempre gentili con tutti perché chiunque incontri per strada o a scuola, dietro ad un sorriso può nascondere del dolore che non conosciamo, quindi una parola dolce o un pensiero gentile può dare a loro un po' di gioia.
GIORGIA P.

Non basta comportarsi da amici, bisogna esserlo!
Questo precetto secondo me non indica tante cose ma una sola; tante volte mi sono sentita dire questa frase "Non voglio sentire  parole , voglio vedere i fatti "
Io questa frase la spezzerei in due: il primo pezzo ("non voglio sentire  parole") lo metterei al posto di: non basta comportarsi da amici e il secondo pezzo ("voglio vedere i fatti")lo metterei al posto di: bisogna esserlo!
Letizia C.


martedì 6 dicembre 2016

Elenco libri di lettura con scadenza 10 febbraio 2017

Ecco l'elenco dei nuovi libri di lettura. Occorre sceglierne uno tra quelli indicati, leggerli e svolgere la scheda libro entro il 10 febbraio 2017.
La scheda può essere consegnata preferibilmente in formato digitale (chiavetta usb o mail) oppure cartaceo (sul quaderno blu).
BUONA LETTURA!

Manfredi
Lo scudo di Talos
ATTENZIONE! Libro molto bello ma impegnativo. Consigliato a chi ama la storia greca.
Montgomery
Incompreso
Consigliato a chi ama i classici e le storie commoventi 
Pennac
Kamo
Consigliato a chi ama le storie divertenti e un po' avventurose
Lindgren
Vacanze all'isola dei gabbiani
Consigliato a chi sogna l'estate e ama storie nelle quali si parla di sentimenti, famiglia e amicizia
Buyea
Il maestro nuovo
Consigliato a chi vuole leggere una storia avvincente e conoscere una classe davvero speciale: ci sono il primo della classe, il bullo, la bambina timida ecc.
Mastrocola
L’anno in cui non caddero le foglie
Consigliato a chi ama le favole ed è un po' ribelle
Rundell
Sophie sui tetti di Parigi
Consigliato a chi ama le storie un po' poetiche, un po' avventurose, un po' romantiche... e anche un po' ironiche

Sgarzoli
Dragon boy
Consigliato a chi ha amato diari come "Scuola media" ed è appassionato di fumetti
McEwan
L’inventore di sogni
Consigliato a chi sogna a occhi aperti
Ballerini
La signorina Euforbia
Consigliato a chi ama i dolci (mangiarli ma soprattutto prepararli)...

La guerra dei bottoni (L. Pergaud)


TITOLO: La guerra dei bottoni

AUTORE: Louis Pergaud

CASA EDITRICE: BURragazzi

ANNO DI PUBBLICAZIONE:1912

BREVE TRAMA: Ambientato in Francia nel periodo precedente la prima guerra mondiale, due gruppi di ragazzini un po’ insoliti, dopo la scuola si accampavano nelle proprie postazioni e si facevano la guerra. Anche se solo ragazzi, erano spietati: si prendevano a sassate, si picchiavano come se non ci fosse un domani, prendevano ostaggi e confiscavano loro tutto ciò che possedevano, solo dopo avergli dato una ripassatina li congedavano.
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DESCRIZIONE PERSONAGGIO: LEBRAC, capo dell’armata di Longoverde, è un ragazzo molto tenace, forte e  fiducioso (anche se non sempre è un bene). Mi ha colpito la sua “BRAVURA” da leader.

FRASI PREFERITE: Uno a uno, la bacchetta di nocciolo in mano, i 40 di Longoverde sfilarono dinanzi a Bacaillè sputandogli sulla schiena, sulle reni, sulle cosce, sul corpo intero in segno di disgustato disprezzo.

IMPRESSIONI PERSONALI: è stato un libro molto divertente e mi è piaciuto tanto. Mi ha dato l’impressione che il rapporto tra i ragazzi di diversi paesi sia cambiato moltissimo.
Lorenzo D.

Ascolta il mio cuore (Bianca Pitzorno)

Titolo : Ascolta il mio cuore
Autore: Bianca Pitzorno 
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Breve trama del libro: Prisca, Elisa e Rosalba, tre amiche e compagne di classe, devono frequentare la quarta elementare, ma nella loro scuola, come regola, quando inizia il quarto anno si deve cambiare maestra. A loro dispiace moltissimo lasciare la signorina Sole, che per tre anni è stata la loro maestra, e quando sanno che la loro futura insegnante non viene dalla loro scuola ma dall’Ascensione temono il peggio perché sanno che quella scuola è frequentata dai più ricchi della città e le insegnanti sono severissime e pretendono molta disciplina. Le studentesse hanno sempre avuto splendidi voti sia in pagella che negli esami. 
Prisca si spaventa perché la nuova maestra non vuole che le bambine indossino il solito fiocco blu al collo ma quello rosa a pois celesti. Quando si reca dal merciaio con sua mamma, e scopre che il nastro è finito, si mette a piangere e comincia a dire che a scuola non ci va se non con il fiocco!!! 
La maestra il primo giorno di scuola si presenta come una persona molto dolce, simpatica e che ha molta voglia di scherzare ma, dal secondo giorno, cambia tutto.
Arrivano due ragazzine bocciate molto sporche che sembrano  delle poco di buono di nome Repòvik Iolanda e Guzzòn Adelaide e la maestra le soprannomina “Profumo di Viole” e “Olezzo di Rose”.
Prisca, Elisa e Rosalba ne combinano di tutti i colori per far arrabbiare la maestra e vendicarsi con Sveva Lopez del Rio e tutta la bancata delle “Leccapiedi” per essere crudeli sia con la bancata dei “Maschiacci” sia con quella dei “Conigli” ma soprattutto con Iolanda e Adelaide.
Personaggio che mi ha colpito maggiormente: Il personaggio che mi ha colpito di più è stato quello di Elisa Maffei che, pur essendo un’orfana che vive con i suoi tre zii e con la nonna materna, è sempre generosa e simpatica con gli altri; è anche molto sensibile, infatti l’ultimo giorno di scuola prima delle vacanze natalizie le fanno uno scherzo molto irrispettoso, ideato da Sveva Lopez del Rio, e approvato dalla maestra Argia Sforza che ha aiutato lei e le sue amichette smorfiose a fare questa “sorpresa”, che consisteva nel mettere tutti i giocattoli rotti che non andavano bene per Iolanda e Adelaide in un pacchetto solo per lei. Ma Elisa non fu  tanto sorpresa, anzi molto triste e allo stesso tempo arrabbiata perché si aspettava qualcosa di più carino, ma arrabbiata perché le avevano ferito  i sentimenti sia nei suoi confronti sia verso quelli dei suoi genitori purtroppo morti, infatti si mise a piangere. 
Se avessi assistito a quella scena mi sarei messa subito a litigare con Sveva anche a costo di prendere una nota sul diario e sul registro perché quello di Sveva è un comportamento da maleducata e ignobile nei confronti di Elisa.
Frasi che mi hanno colpito di più:
Ascolta il mio cuore!
Sì, anche Adelaide si era avvicinata allo scatolone dei giocattoli e vi aveva deposto con cautela un paio di pattini a rotelle usati ma in buono stato .
Tra i conigli spuntò qualche sorriso di incoraggiamento.
Una leccapiedi che striscia davanti ai potenti fa schifo come un topo di fogna. Ma una leccapiedi che usa il suo piccolo potere per far strisciare quelli più deboli è una iena, una carogna, un essere abominevole.

Commento personale: Il libro è molto divertente in alcuni capitoli ma in tutto il libro ci sono parole non  tanto belle, non sono parolacce ma sono parole che possono ferire molto i sentimenti di qualcuno ad esempio: <<Brutta pezzente! >> detto numerose volte da Sveva Lopez del Rio nei confronti di Iolanda e Adelaide. 
Comunque questo libro non mi è piaciuto molto ed era anche un po’ noiosetto perché ogni volta si parla di un argomento diverso e qualche volta non si capisce chi sta parlando e chi sta ascoltando in una conversazione, ma comunque il finale è molto bello e commovente e quello è stato il capitolo che mi è piaciuto di più rispetto agli altri. Questo libro lo consiglierei soprattutto ai miei compagni che amano i generi letterari rosa e avventura.
Elisa B.

lunedì 5 dicembre 2016

Il diario di Edo di Fabiana Sarcuno

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Autore: Fabiana Sarcuno

Casa editrice: la Spiga

Anno di pubblicazione: 2014

Breve trama del libro: Edoardo ha 13 anni, va in terza media e la scuola non gli piace per niente, preferisce disegnare fumetti o sfrecciare sulla sua amata bicicletta, per sfogarsi dai problemi difficili da affrontare. Però c’è Aurora, l’amica speciale che insieme a Verano, il professore di lettere, renderà un anno fantastico da non dimenticare. Edo con i suoi compagni troverà il modo di crescere lasciandosi dietro le spalle, il passato.

Breve descrizione del personaggio che mi ha colpito di più:

Aurora, la migliore amica di Edo, dovrà astenersi per quest’anno da ogni tipo di attività sportiva, ma forse questa cosa non sarà per sempre come si pensava all’inizio, visti i buoni risultati delle terapie, ma con l’aiuto, e l’appoggio di Edo tutto si sistemerà.

Frasi più significative:

“A volte un sorriso sincero vale più di un botto di parole destinate a essere fraintese o scordate prima o poi”.

“Dimostra a te stesso ancor prima che agli altri, di essere degno dei tuoi sogni”.

“I compiti mi servono perché vorrei capire tutti i miei errori e cambiare finalmente la mia vita”.

“E avanziamo anche noi. Ogni giorno un po’ di più. Grazie agli amici, ai Verani, anche alle professoresse grigie che sembravano severe. Ma soprattutto grazie a una forza dentro di noi che non sappiamo e non vogliamo contenere”.

Commento personale:

Questo libro mi è piaciuto molto perché mi ha fatto capire molte cose, per esempio, non giudicare mai gli altri prima di conoscerli oppure l’accettazione di se stessi.

Lo consiglio ai miei compagni che come a Edo non piace andare molto a scuola.

Secondo me l’autore ha volutoraccontare come un ragazzo che cresce in fretta può lasciarsi il passato dietro le spalle, con il dono dell’amicizia e l’appoggio della famiglia.

 

Alice A. 

Ascolta il mio cuore di B. Pitzorno



 
TITOLO DEL LIBRO:ASCOLTA IL MIO CURE
AUTORE:BIANCA PITZORNO
CASA EDITRICE: OSCAR MONDADORI
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Le protagoniste del libro sono Prisca ed Elisa.
Loro sono due grandi amiche che raccontano cosa hanno dovuto sopportare e come hanno cercato di sopravvivere alle cattiverie che ci sono a scuola. Insieme ad un’altra amica, Rosalba, formeranno un gruppo dove scambiarsi consigli ed escogitare dei piani. Per risolvere ogni tipo di problema o per adattarsi ad ogni situazione, anche perché i loro genitori non le sostengono molto.
A me è piaciuto il personaggio di Elisa, una bambina gentile, educata ma anche furba che alcune volte si lascia trascinare da Prisca in situazioni che non la riguardano.
Il libro, nel complesso, è carino ma ci sono troppe descrizioni che non mi hanno entusiasmata e a volte non ricordavo più di cosa stava parlando l’autrice, perciò dovevo tornare indietro e riprendere l’altra parte del discorso. Secondo me l’autrice ha voluto dire che a volte le amiche ti aiutano nelle difficoltà più dei parenti.
 
Giulia S.
 



sabato 3 dicembre 2016

Il libro degli errori (Gianni Rodari)

AUTORE : Gianni Rodari
EDITORE : Einaudi Ragazzi
ANNO DI PUBBLICAZIONE : 1964
BREVE TRAMA
Il libro parla di questo professore chiamato Grammaticus, il quale in giro per il mondo corregge gli errori di tutti quelli che semplicemente parlando o scrivendo commettono orrori grammaticali. Per farlo inventa una macchina che risucchia tutti gli errori ma sfortunatamente non ha un grande successo.
Risultati immagini per libro degli errori gianni rodari
Il libro è composto da tanti piccoli racconti; quello che mi è piaciuto di più è intitolato : “Incontro sul ponte “. Narra di una (persona) che, camminando una sera tra i ponti di Pavia , incontra un buffo personaggio, vestito in modo carnevalesco. In realtà il personaggio è il fantasma del Maresciallo de La Palisse, morto a Pavia nel 1525 durante una battaglia .Il povero fantasma non trova pace perché tutti si ricordano una filastrocca che lo riguarda ma non il suo vero nome , questa filastrocca ha fatto si che si diffondesse l’uso di un aggettivo da esso derivato.  L’aggettivo in questione è “lapalissiano” che è sinonimo di ovvio, scontato banale… A me è piaciuta molto questa storia perché mi ha permesso di scoprire e conoscere una nuova parola della lingua italiana , appunto l’aggettivo lapalissiano.
COMMENTO PERSONALE
Il libro che ho letto non mi ha appassionato tanto, ci sono storielle simpatiche ma altre molto meno. L’autore in questo libro usa il  personaggio del Professor Grammaticus per trasmettere un messaggio più profondo: non importa tanto correggere gli errori ortografici, ma in particolare comportarsi in modo da affrontare e correggere errori del mondo che ai nostri giorni sono sempre più gravi e frequenti.
Nicolò B.