venerdì 23 febbraio 2018

"Lo Hobbit" di Tolkien

TITOLO: Lo Hobbit

CASA EDITRICE: Bompiani

AUTORE: Jhon Ronald Reuel Tolkien

EDIZIONE: 2013

PERSONAGGIO PREFERITO:
Bilbo è sicuramente il mio personaggio preferito.
Mi sono rispecchiato in lui: molto calmo e pacato, però alla prima occasione prende la palla al balzo e parte per mondi sconfinati.
Un altro motivo per cui l’ho scelto sono per le emozioni molto significative e interessanti che prova durante il viaggio.
Mi sono chiesto: chissà se J.R.R Tolkien era così.


FRASI PIÙ IMPORTANTI:
1) Ogni volta che l’occhio errante di Smaug, cercandolo nell’ombra, dardeggiava su di lui, egli tremava e veniva preso da un inspiegabile motivo di balzar fuori, rivelarsi e raccontare tutta la verità a Smaug.

2) Gollum non aveva minacciato di ucciderlo, né aveva ancora tentato di farlo. Ed era infelice, solo e smarrito. Un’improvvisa comprensione, una pietà mista a orrore, pervase il cuore di Bilbo: rapida come un baleno si levò davanti a lui la visione di infiniti, identici giorni, senza una luce o una speranza di miglioramento: pietra dura, pesce freddo, strisciare e sussurrare.

TRAMA:
Bilbo Baggins è un semplice hobbit residente nella contea.
Un giorno, durante la sua seconda colazione, viene interrotto da un incessante bussare alla sua porta: era Gandalf, un suo vecchio amico stregone. Era da un po’ che non si vedevano, così lo invitò per un tè il Mercoledì pomeriggio.
Un gesto normalissimo per un hobbit, infatti erano una razza molto tranquilla e pacata senza necessità di avventure, poiché erano bassi non avrebbero mai tenuto testa ad un orco, troll o elfo della terra di mezzo.
Gandalf non si attardò a ripresentarsi puntuale il mercoledì, ma con una sorpresa: portò con sé dodici nani alquanto bizzarri. Bilbo capì
solo più tardi che erano lì solo per offrirgli un’avventura: riconquistare la vecchia gloria dei nani uccidendo il drago Smaug sulla Montagna Solitaria. Lo hobbit, colto di sorpresa, rimase stupito della proposta e, pur non sapendo che sarebbe stata la sua decisione più importante, accettò.

COMMENTO PERSONALE:
Questo libro per me è stato speciale: mi ha fatto entrare in un mondo diverso con i suoi pregi e i suoi difetti; un regno a cui si può accedere solo e soltanto con una fantasia senza limiti. Le emozioni, come la compassione o la gioia, che trasmette “Lo Hobbit” non le avevo mai provate così intensamente, io ne leggo tanti di fantasy, ma credo che dalla mano di Tolkien sia uscito più che un romanzo, un’opera d’arte. Credo che Bilbo Baggins sia da oggi e per sempre il mio personaggio preferito (sempre che Frodo non lo superi).
Consiglio questo libro solo a chi vuole provare la sensazione di entrare in un altro mondo.

Filippo P.




Gita a Pavia.. qualche impressione (parte seconda)

Il giorno 8/2/18 ci siamo recati a Pavia per una gita scolastica. Avevamo una guida inglese, infatti per noi è stato un po’ difficile capirla, ma almeno ci abbiamo provato.

La prima tappa è stata il Ponte Coperto, sotto il quale scorre il fiume Ticino. Lì, la guida ci ha raccontato che un tempo ci fu uno scontro tra Romani e Cartaginesi.

Sono seguite molte tappe nei vari monumenti storici di Pavia, ma quello che mi ha colpita di più è stato il Duomo: è stata una sorpresa per me, perché all’esterno non era molto invitante, ma una volta entrata, è stata una rivelazione.

È in stile rinascimentale, il colore predominante è il bianco, per questo motivo è molto luminoso ed elegante.
Un’altra cosa che mi è piaciuta molto, è stata entrare nella pasticceria “Vigoni”, (la pasticceria più famosa di Pavia) dove ci siamo abbuffati di pasticcini e di altre prelibatezze.

La giornata è stata molto ricca di esperienze, ma soprattutto mi sono divertita a cimentarmi a scattare le foto ai monumenti che abbiamo visitato. La passione per la fotografia, l’ho coltivata negli anni, prendendo spunto da mia mamma.
Spero di avere la possibilità di partecipare ad altre gite durante l’anno.

Alice A.



mercoledì 14 febbraio 2018

Gita a Pavia... qualche impressione


A me è piaciuto tutto della gita a Pavia, ma c’è stato un piccolo problema: la guida parlava solo in inglese e io ho cercato di capirci qualcosa, almeno una parola, ma non ci sono riuscito, neanche un po’!
Però c’erano i miei amici ad aiutarmi e perciò qualche parola lo capita. 
Quando siamo partiti col pullman per andare a Pavia mi sono messo le cuffiette per sentire la musica, ma ci abbiamo messo così poco ad arrivare che mi sembrava che ci fossimo teletrasportati; appena arrivati abbiamo visto il Ponte Coperto: mi è piaciuto molto perché l’idea di creare un tetto su un ponte non mi sarebbe mai venuta in mente.
Un altro momento che mi è piaciuto è stato quando ci siamo fermati in pasticceria per fare merenda (stavo morendo di fame) e ci siamo messi ad ordinare come se fossimo in un ristorante a 5 stelle... solo per la 2C! Però poi è arrivata l’altra classe a rovinare tutto facendoci sloggiare! 
Ma la parte più bella della gita è stata andare a visitare il castello Visconteo: lì mi sono divertito a giocare a nascondino nel prato con i miei amici. Ma tutto ha una fine e infatti dopo il castello ci siamo incamminati per tornare al pullman e ripartire per casa. La gita è stata bellissima e meravigliosa, Pavia è veramente bella e vorrei tornare a visitarla ancora meglio con tutta la mia classe, la 2C.
Lorenzo N.

venerdì 9 febbraio 2018

Streets of Pavia


Cara 2 C,
ieri mattina, quando siamo arrivati nella città un tempo chiamata Ticinum, non era solo il Ponte a essere Coperto, ma anche il cielo, che non lasciava presagire nulla di buono! A ogni modo, dopo aver ascoltato la spiegazione di Micheal riguardo alle origini di questo monumento sul fiume, con allusioni alle guerre puniche, ci siamo diretti nel cuore del centro storico.
Per un attimo ho temuto che la nostra guida volesse soffermarsi su ogni garage del posto, ma per fortuna le sue "fermate" erano solo un espediente per aiutarci a distinguere il cardo dal decumano. Strada Nuova, a noi 2... anzi 23!


Pavia è stata capitale del regno longobardo, ve lo ricordavate? Infatti sono numerosi i monumenti di età medievale che testimoniano le tracce di questo splendido passato, a partire dalla romanica chiesa di San Michele.
Come ricordava Micheal (coincidenze??), un edificio doveva possedere tre qualità: solidità, utilità e bellezza (venus).


Adoro questa costruzione, non solo per la sua importanza storica (qui fu incoronato, tra gli altri, Federico I Barbarossa), ma anche per i segreti che nasconde ogni scultura della facciata, che presenta un'infinità di simboli e allegorie.


Facendo quattro passi, ci siamo ritrovati in piazza della Vittoria e poi al Duomo, in stile rinascimentale. Durante questa English Walk abbiamo appreso molto sulle conoscenze architettoniche dell'epoca: per esempio Vitruvio sosteneva che le forme essenziali fossero tre: il quadrato, il cerchio e... l'uomo! Io ho subito pensato alla monetina da 1 euro, e voi?

Quindi mi sono detta: visto che sapete tutto su Leonardo da Vinci e il De Architectura di Vitruvio, non ci resta che saltare l'esame di terza media, le superiori e andare direttamente... all'Università!

Certo che gli studenti di Pavia sono fin troppo superstiziosi: non si può guardare in faccia la statua della Minerva, non si può attraversare il chiostro... ma noi, sprezzanti del pericolo, ci siamo lasciati scattare questa foto in un luogo "proibito". 
Spero di non aver rovinato delle promettenti carriere scolastiche!


Uno sfizio però dovevamo togliercelo. Sfortuna o no, siamo andati da Vigoni, la più rinomata pasticceria pavese. Dopo esserci accomiatati da Micheal, abbiamo ordinato paste, cioccolata calda e la celebre torta Paradiso. Il personale (gentilissimo) si è complimentato con me per il vostro comportamento ai tavoli.

Forse la 2 C ha trovato il suo habitat naturale?


Ma eravamo solo a metà mattinata. Inaspettatamente la nebbia si è attenuata, lasciando il posto al sole; così ne abbiamo approfittato per visitare, anche se in modo fugace, Santa Maria del Carmine, esempio di gotico lombardo.




Dopodiché, con uno scatto felino, siamo riusciti ad arrivare a San Pietro in Ciel d'Oro appena prima della chiusura. Ne è valsa davvero la pena! Oltre alla volta absidale in oro, non bisogna dimenticare che qui sono sepolti Severino Boezio, Liutprando, che abbiamo studiato, e soprattutto S. Agostino, grandissimo filosofo: AMA E FA' CIO' CHE VUOI.




L'ultima tappa del tour è stata il Castello Visconteo, che avrebbe dovuto ricordarvi le vicende di Gian Galeazzo e Francesco Sforza. Così come nel Rinascimento saltò la successione dei Visconti, allo stesso modo nel 2018 ecco... le ragazze intente a saltare da un prato all'altro, nel cortile della fortezza!
Qui si svolse, ebbene sì, anche la cruenta battaglia di Pavia del 1525, tra Carlo V e Francesco I.
Come in tutte le guerre, qualcuno ebbe la meglio, mentre il suo nemico... cadde nel fango.
E qui il parallelo è doveroso: un minuto di silenzio per i pantaloni infangati di Filippo, "precipitato" senza un perché appena prima di risalire sul pullman!
Spero che abbiate imparato qualcosa di utile e interessante, divertendovi e scoprendo che non è necessario andare chissà dove per scoprire posti e storie indimenticabili.
Un caro saluto,
Fabiana Sarcuno