martedì 8 novembre 2016

Milano Romana: LA GITA!

Il giorno 4 novembre 2016 io e la mia classe abbiamo effettuato un’uscita a Milano (in latino “Mediolanum”) per conoscere la “Milano Romana”, cioè la città nell’antichità.
Siamo arrivati a scuola e le professoresse Sarcuno, Arragoni e Vianello ci hanno consegnato i cartellini con i nostri dati. Appena usciti da scuola abbiamo preso l’autobus che ci ha portati al Forum; subito dopo siamo saliti in metropolitana e, arrivati a Cadorna, abbiamo fatto un pezzo a piedi.
Finalmente siamo arrivati al museo archeologico!
La nostra guida, di nome Marco, ci ha raccontato la storia di Milano ai tempi dell’Impero Romano.
Entrati nel museo, ci ha mostrato il modello in scala della città imperiale, dove si vedevano l’anfiteatro, il circo, lungo 480 m e quattro chiese: S. Ambrogio, S. Simpliciano, S. Nazaro e S. Dionigi, quest’ultima andata distrutta.
Queste chiese sono state fondate da S. Ambrogio, che nel 374 divenne vescovo di Milano.
Continuando il nostro percorso, siamo usciti per visitare la torre ottagonale di Ansperto, dove sono presenti dei dipinti risalenti al 1200.
Dopo la merenda, ci siamo incamminati verso la chiesa di S. Lorenzo. Per me è stato il monumento più bello e interessante da visitare. L’interno e l’esterno sono bellissimi; dentro ci sono molti dipinti e nella cappella si trova la tomba di S. Aquilino, al di sotto della quale abbiamo potuto visitare le fondamenta romane dell’edificio.

Usciti dalla chiesa, siamo tornati a scuola con i mezzi pubblici.
Questa gita mi è piaciuta molto perché è stata istruttiva e ho imparato cose nuove. Spero in futuro di poter condividere altri momenti come questi, con i miei compagni e le mie instancabili professoresse!
Alice A.


Il museo archeologico, situato nel centro di Milano, è collocato in un ex convento.
Entrati, ci siamo imbattuti in un grande modellino di forma esagonale che rappresentava Milano nel I secolo d. C. (in legno chiaro) e i suoi cambiamenti dal III al IV secolo (in legno più scuro).
Milano, chiamata anticamente “Mediolanum”, fu capitale dell’Impero Romano con l’imperatore Massimiano Erculeo.
Nel I secolo d. C. Milano si presentava così: all’esterno delle mura si trovava l’anfiteatro, dove si svolgevano le lotte tra i gladiatori, mentre all’interno di esse vi erano il foro e il teatro.
Con l’inizio dell’era imperiale avvennero grandi cambiamenti per ampliare la città di Milano. Furono costruite delle mura, le terme, utilizzate come bagni pubblici, il quartiere imperiale, dove risiedeva il palazzo e infine il circo, luogo adibito alle corse dei cavalli, che non poteva mancare nelle città imperiali.
All’esterno si ergeva la Porta Romana, dalla quale partiva un lungo portico che guardava verso Roma.
Vicino al modellino erano presenti statue di bambini dell’epoca imperiale: essi indossavano, fino all’età di 17 anni, una collana con al centro un piccolo saccottino chiamato “bulla”, simbolo della protezione di Leto (dea dei bambini) dalle malattie. Si vestivano con una tunica e sopra una toga, uguale a quella dei senatori.
Filippo P.


L’entrata al museo era costituita da un chiostro pieno di reperti e di rovine di antiche strutture. Erano tutti costruiti con un tipo robusto di roccia bianca e decorati molto accuratamente.
La guida, davanti a un plastico di Milano nel I secolo, ci ha spiegato che Milano è stata capitale dell’Impero per quasi duecento anni e che era molto più piccola rispetto a oggi!
Uno dei luoghi più importanti era l’arena, termine che indica la “sabbia”: infatti, i gladiatori combattevano proprio nella sabbia. Il forum era la piazza principale della città, dove si trovavano il mercato e la basilica.

Oltre all’interno del museo, abbiamo visto il circo (è stato abbattuto ma si possono vedere i pilastri che lo reggevano), quindi siamo andati a visitare la chiesa di S. Lorenzo: era imponente e abbellita con sculture, quadri e affreschi meravigliosi; vi era inoltre una riproduzione de “L’ultima cena”.
Enrico A.




giovedì 3 novembre 2016

Basta guardare il cielo


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Giovedì 20 ottobre abbiamo visto un film che s'intitola "Basta guardare il cielo", che tratta principalmente di due ragazzi: uno si chiama Max, l'altro Kevin.
Max aveva dodici anni ed era alto, grosso di corporatura, con i capelli molto corti di un colore tra il biondo e il ramato. Si vestiva con abiti larghi che lo facevano sembrare ancora più grosso; aveva il naso a patata e un po' piccolo.
La cosa che gli piaceva fare di più nel tempo libero era ascoltare la musica, infatti aveva sempre con sé le cuffiette; il suo carattere era affettuoso, anche se alcune volte non lo dimostrava. Max viveva con i nonni materni.
Purtroppo questo ragazzo era perseguitato dai bulli anche perché era molto insicuro
Per quanto riguarda Kevin, anche lui aveva dodici anni, i capelli di un colore castano chiaro ed era molto piccolo di statura perché era affetto da una malattia che colpiva le gambe e la schiena e che gli aveva procurato una gobba.
Era un ragazzo molto intelligente ed educato; inoltre amava leggere, infatti offriva ripetizioni a chi non ne era capace, per esempio Max.
A Kevin piaceva molto scherzare con gli amici e con la madre.
A un certo punto Kevin e Max si incontrano, e da qui nasce un'amicizia molto intensa, che finisce a causa della morte di Kevin. Comunque Max riesce a imparare molto grazie al suo amico, che non potrà mai dimenticare.
Il film mi è piaciuto tantissimo perché Kevin ha fatto capire a Max che aveva tante potenzialità, inducendolo a credere di più in se stesso.

Giorgia P.