martedì 12 dicembre 2017

"Assassinio sull'Orient Express" di Agatha Christie

CASA EDITRICE: ARNOLDO MONDADORI

EDIZIONE: 1999

BREVE TRAMA:
Siamo nei primi del ‘900 quando l’investigatore Hercule Poirot si ritrova per emergenza a viaggiare nel vagone Istanbul-Calais del pregiatissimo treno dell’Orient Express, senza sapere che da lì a breve inizierà una lunga indagine su un delitto. Proprio 36 ore dopo, ecco il cadavere del Sig.Ratchett, un ricco americano, steso nel letto della sua cabina. I tredici passeggeri nascondono una dolorosa storia che sarà collegata solo con le armi dell’intelligenza, l’osservazione e la logica di Poirot, che risolverà questo contorto intreccio.


PERSONAGGIO CHE PIU’ MI E’ PIACIUTO:
Sicuramente Hercule Poirot è il personaggio che mi ha colpito di più, sia nel libro che nel film, per questi due motivi:
  • la capacità nel cogliere il dettaglio più fine in tutti gli scenari e di saper risolvere il mistero da una semplice parola, nel film ancora più accentuato dall’espressività dell’attore.
  • La descrizione che l’autrice dà a questo personaggio, sia sotto l’aspetto fisico che caratteriale, l’ho trovata così minuziosamente scritta che se anche superflua, aggiunge fascino alla lettura. Peccato che nel film l’aspetto fisico-caratteriale dell’attore non sia stato completamente rispettato.

FRASI CHE MI HANNO COLPITO:
  • Secondo me, mio caro Poirot, è giusta la prima delle due ipotesi che lei ha formulato sul modo in cui è stato commesso il delitto. Proprio così, e proporrei che fosse appunto quella la soluzione del problema che daremo alla polizia jugoslava.”

COMMENTO PERSONALE:
La parte che mi è piaciuta maggiormente di questo libro è l’intreccio.
Mi affascina il modo in cui Agatha Christie riesca a descrivere delle scene così vivide, e l’ingegno che ci mette nel creare prove o addirittura storie così "dedalo", ma con la soluzione dietro l’angolo: così chiara che quando si finisce il libro ci si chiede sempre perché non ce ne si è accorti prima.
Credo che in questo libro non ci siano messaggi celati, ma solo un grandissimo “divertitevi a risolvere il mistero”.

Non posso, purtroppo, dire la stessa cosa del film visto al cinema: sempre bellissimo, attori eccezionali, ma mancava quella scintilla che si riesce a cogliere nelle righe di Agatha Christie: quel tocco che solo lei sa infondere in una storia.

Filippo P.

I NOSTRI RACCONTI DI AVVENTURA: La banda dei mangia-merende

Giorni e giorni a scuola senza la avventura di fare  la merenda!
La banda dei mangia merende si approfitta dei piccoli e ruba loro la merenda. Edoardo e i suoi amici decidono perciò di sconfiggerli: al momento dell'intervallo diventeranno dei terribili giustizieri.
Suona la campanella, inizia l'intervallo... Edoardo e Alessandro si nascondono e aspettano che la banda dei mangia merende entri in azione; mentre si preparano, Lorenzo ed Elisa distraggono i professori.
La banda dei mangia merende arriva, pronta a rubare tutto quello che trova da mangiare. Edoardo si avvicina a Grem, il capo della banda, e gli offre un pezzo di pizza preparato da Giorgia e Letizia con una sostanza amarissima. Grem lo assaggia e si arrabbia tantissimo.

Edoardo e Alessandro iniziano a correre, mentre Enrico e Sofia sparano acqua colorata bagnando e sporcando tutta la banda dei mangia merende... tutti si mettono a ridere. 
La confusione attira l'attenzione della professoressa Sarcuno, ma Filippo spiega che si tratta di un esperimento di scienze. il giorno dopo tutti fanno tranquillamente merenda, e la banda dei mangia merende per la vergogna non si presenta a scuola.
Edoardo S.

venerdì 8 dicembre 2017

I NOSTRI RACCONTI D'AVVENTURA: L’epidemia scolastica

Oggi è un giorno strano a scuola: non ci sono insegnanti nei paraggi, sono spariti tutti, anche la preside, le bidelle, il cuoco e la segretaria!!!
C’è un chiasso incredibile, tutti i ragazzi fanno casino, tranne la mia classe che in questo momento è la più matura e sta cercando di trovare una soluzione.
Ovviamente siamo tutti preoccupati perché una cosa del genere non è mai successa, però dobbiamo prendere l’iniziativa per provare a sistemare la situazione. In classe siamo in 21, quindi dobbiamo  dividerci per rimpiazzare le persone mancanti e cercare di capire dove siano finiti tutti.
Siamo consapevoli che i ragazzi da soli possono combinare di tutto, quindi c’è bisogno di qualcuno che li tenga a bada, perciò per il momento cercherei di trovare dei ragazzi che possano rimpiazzare gli adulti mancanti.

Abbiamo deciso in fretta e furia: come prof di storia Filippo perché è la sua materia preferita e sono sicuro che darà il massimo, per educazione fisica Dallù perché quando si impegna può essere severo ma educativo. Elia e Nicolò per spagnolo dato che hanno origini colombiane e spagnole, quindi magari possono aiutare nella pronuncia, Enrico in inglese data la sua bravura nella materia, Nardi matematica e Martinelli geometria.
Elisa è portata per italiano, mentre Letizia geografia, Eleonora musica, Mattia e Fanelli in segreteria e infine il resto delle ragazze in cucina, tranne Alice che insegna arte e tecnica, io e Anthony controlliamo che tutto proceda per il meglio all’interno dell’istituto, ma il ruolo più importante è quello di Edo, che dovrà scoprire il luogo e il motivo per cui tutti siano scomparsi.
Piano piano il chiasso diminuisce e si riesce a fare lezione, ma con tanta fatica e per una volta capiamo come si sentono i prof a non essere ascoltati; in cucina le ragazze fanno quello che possono ma diciamo non sono proprio delle grandi cuoche ma di sicuro meglio di quelle di prima, quindi non ci si può lamentare.
Edo inizia a trovare delle informazioni, ma sono incerte e il problema più grande è come riuscire a riportare gli insegnanti indietro, dato che da quello che so non sono nelle vicinanze, però contattando altre scuole abbiamo scoperto che non siamo gli unici in questa situazione: tutte le scuole di Milano si sono svuotate a causa di una epidemia iniziata qualche giorno fa.
Praticamente è come se il corpo dei lavoratori della scuola fosse posseduto da questa malattia che li conduce in Piazza Duomo, infatti se si va a vedere ci saranno migliaia di docenti ammucchiati davanti al Duomo.

A scuola abbiamo fatto una riunione per spiegare a tutti la situazione in modo che anche qualcuno delle altre classi possa aiutarci, ma nessuno si è proposto per dare un mano e allora abbiamo informato i genitori dell’accaduto, anche se lo sapevano già, dato che se ne parla molto al telegiornale, e tutti insieme abbiamo trovato un piano per recuperare i nostri professori.
Abbiamo preso dei cani e a ognuno è stato fatto annusare un indumento di un professore, così che portandoli in centro potessero riconoscere il loro odore; ritrovati i prof li abbiamo riportati a scuola e  abbiamo fatto loro delle domande per capire se fossero coscienti di cosa stesse succedendo; all’inizio non capivano niente (soprattutto il prof Grossi che sembrava come ipnotizzato), però raccontandogli chi sono e cosa fanno nella vita piano piano hanno ripreso memoria e sono tornati come prima.

Trovata la “medicina” per questa epidemia, Edo si è messo in contatto con le altre scuole per dire a tutti cosa avevamo fatto e come si possono curare le persone.
Dopo circa un mese è tornato tutto come prima: ci sono le classiche lezioni, le bidelle che si lamentano perché trovano del materiale sotto ai banchi, la mensa sgradevole…

Ma la cosa positiva è che la preside, visto l’impegno e la bravura della mia classe nel mandare avanti il programma scolastico di tutte le materie, ha nominato la 2 C la miglior classe, che verrà ricordata per anni nella nostra scuola.
Alessandro B.

I NOSTRI RACCONTI D'AVVENTURA: Grazie al pigiama


Giovedì 27, maggio 2018
Driing, driing, driii….eccola, la sveglia, un piccolo "esserino" che ti trapana le orecchie ogni giorno. Purtroppo dopo la quinta volta che suona, mi devo alzare:
<<Uffa, non ho proprio voglia di andare a scuola! >> dico brontolando tra me e me, ma dopo un po' sento mia mamma che mi dice: <<Dai! Sei pronta!?>>
Guardo la sveglia ancora addormentata e… sono le 7:55!! Cavolo, tra 5 minuti devo essere in classe, non ci voleva proprio.
Prima di uscire di casa prendo tutte le cose necessarie per andare a scuola, saluto mio padre e lo ringrazio di avermi accompagnata e, fiuuh, meno male, sono arrivata. 
Entro in classe e tutti mi guardano male: <<Beh, che c’è da guardare!?>>; fortunatamente la prof. non è ancora arrivata. Che strano, oggi mi sento particolarmente comoda.
<<Buongiorno ragazzi>> 
e noi tutti in coro: <<buongiooooorno prof.>>
<<Allora ragazzi, aprite il lib…>>
La prof. non riesce a finire la frase e subito dopo mi fissa:
<<Rossetti, perché è in pigiama?>>
Oh, no! Non ci credo, sono in pigiama!? Però non l’ho presa poi così male, mi sono pure messa a ridere, e insieme a me altri tre miei compagni.
<<Che avete da ridere? Zitti!>> 
Ma la classe continua a ridere.
<<Basta! Mi sono stancata, datemi i diari!>> 
Tutta la classe è diventata una stanza tombale, tutti zitti.
<<Forza!>> 
Noi a testa bassa glieli consegniamo.
<<Ora rido io…anzi invece che darvi la nota...vi farò lavorare, con gli operai!>>.
Sì, con gli operai, perché in questi giorni ci sono dei lavori nel giardino della scuola, non ho capito bene per cosa ma sarebbe stato un lavoro molto noioso.


Venerdì 28, maggio 2018
Dring, driing, driiii…eccola, la sveglia…aaaah, basta, sapete come continua.
<<Forza, andiamo!>> ho detto a un mio compagno in punizione con me.
<<Buongiorno prof.>>
<<Buongiorno ragazzi, allora, mi hanno comunicato che quattro di voi non faranno lezione con noi quest’oggi, bensì con gli operai!>>
<<si pvof. Sono lovo>> si fa avanti il secchione Mangiolo.
<<Monticelli Sofia, Uboldi Mavco, Esposito Giulia e Vossetti Eleonova.>>
<<Ok, grazie Mangiolo, bene, bene, venite con me, vi aspetterà una punizione fantastica!>>; oltre tutto siamo anche stati fortunati, pensate se questa punizione l'avessimo subita in inverno, mi sarei congelata le labbra con le stalattiti di ghiaccio; almeno siamo a maggio e non fa né freddo e neanche troppo caldo.
<<Eccoci!>> dice la prof. indicando una specie di piazza con quattro pale buttate per terra.
<<Sono tutte arrugginite e sicuramente mi prendo qualche malattia>> ha detto Sofia, la più schizzinosa.
<<Beh, Monticelli, se non vuole fare questo lavoro può anche tornare in classe, ma le verranno assegnati più di 130 esercizi da fare entro domani, quindi scelga in fretta! >> .
<<E va bene, rimango qui!>>
Iniziamo a scavare ma subito dopo cinque minuti sono già stanca, mentre Marco, quello che ha scavato più a fondo, ad un tratto sente un toc toc.
<<Oddio! Cos’è?>> ha detto Giulia.
<<Boh, non lo so, sembra qualcosa tipo una cassa, insomma un contenitore…>> <<Beh, scava!>> continua insistente Giulia.
<<Eh, se no cosa sto facendo!?>> risponde infastidito Marco.
<<No okay, scusa>>.
<< Sì, sembra proprio un baule!>> dico io.
<<Santo cielo! Aprila!>> 
Giulia è al limite della pazienza.
<<Lo sto facendo!>>.
Ebbene si! È veramente un baule e penso che se forse dentro ci sono delle cose preziose diventiamo ricchi! Sono curiosa, quindi mi avvicino a Marco che esclama: <<oh, no!>>.
<<Che c’è? Non ci sono delle cose preziose!?>> intervengo io.
<<No, macché! È chiusa!>> mi avvisa Marco.
<<Acciderbolina! Non può essere>> rispondo delusa.
Dico: <<No, aspettate, Sofi! Mi fai vedere la tua collana?>>.
<<Brava Ele! Anche per me…la mia collana ha come ciondolo una chiave, possiamo provare, però non rompetela che me l’ha regalata mia nonna>>.
<<Tranquilla, farò piano>> .
Clic, cloc.
<<Dai! Riprovo! >>
Clic, clac.
<<Ahia, è bloccata!>>
Clac! Tutti sono fermi, zitti e il baule è... aperto!
<<Evvai!>> esclamiamo tutti in coro.
<Guardate cosa c’è dentro!!>>  ordina Giulia, sempre più insistente.
<Oro, argento, diamanti? >>.
<<No!!>> risponde Marco.
<< E allora, cosa? >> Giulia è esausta.
Nel baule ci sono tre libri di incantesimi, una videocassetta dal titolo “vita da streghe” e una fotografia di alcune studentesse che potrebbero avere dodici anni, ma sono vestite in modo strano, con cappello a punta, scopa volante, veste nera.
<<Ma in questa scuola ci sono state delle streghe!!>> diciamo tutti in coro.
<<Cosa dite se domani ci troviamo a casa mia e vediamo la videocassetta?>> propone Giulia. Tutti sono d’accordo.
<<Marco, aiutami a estrarre il baule!>> dico io.
<<E’ pesantissimo! Prendiamo solo il contenuto!>>.


Sabato 29, Maggio 2018
<<Ciao Raga, come state?>> saluta Giulia.
<<Non tanto bene, non ho dormito stanotte, non riuscivo a non pensare alla videocassetta>> risponde Sofia.
<<E dai Sofi! Secondo me non sarà niente di che!>> dico.
<<Prima la guardiamo meglio è>>.
Quando entriamo tutti e quattro a casa di Giulia, ci dirigiamo verso camera sua: <<Eccoci!>> Giulia ha una Tv per videocassette molto strana: << non badate alla tv, è di Hello Kitty>> puntualizza Giulia, e tutti ci mettiamo a ridere.
Parte il video e vediamo una ragazzina che vola su e giù, una signora che insegna a fare le pozioni, un ballo delle streghe con le scope e molte altre cose che ci sbalordiscono. Alla fine del video compare una data: 7/10/2017.
<<Oddio! Ma non è di tanto tempo fa! Magari ci sono ancora!>> grida Marco.
<<Ok, dobbiamo tornare a scuola e scoprire di più, tanto i miei non ci sono!>> dice Giulia.
<<Aspettate! Oggi è sabato, la scuola è chiusa!>>
<< Vabbè, scavalcheremo il cancello >> dice Marco, alzando le spalle. 
E già sentivo nelle orecchie le urla di mia madre al telefono: << Eleonora ma dove diavolo sei? La mamma di Giulia è tornata a casa e mi dice che siete usciti, ma per andare dove? Mi spieghi?>>
<< Mamma! Non puoi capire, ma devo andare, ho una missione da compiere coi miei amici!>> e ho fatto quello che non avrei mai pensato: ho chiuso la chiamata!
Subito dopo ci mettiamo in cammino per la scuola.
<<Ah! Trovato! Non serve neanche che scavalchiamo, c’è la porta del cancello aperta, ci sono i lavori!>>.
<<Ah! Sì, giusto, che stupidi>> si ricorda Giulia.
Ci dirigiamo verso la buca del baule che abbiamo scavato il giorno prima.
<<Che fortuna, è ancora lì>> dico io.
<<Bene Raga, ora che facciamo?>> domanda Sofia.
<<Bè, cerchiamo qualche indizio qui intorno>> risponde Marco. Io però in quel momento vedo un ferro che sporge dentro lo scavo dell’altro giorno.
<< Ragazzi, guardate! Aiutami a togliere il baule>>
<<Subito!>> mi aiuta Marco, e con grande sorpresa di tutti, troviamo …una scala! E’ gialla, arrugginita e molto pericolosa, allora Marco incalza: << Dai Ragazzi scendiamo!>>. E mentre comincia a scendere, Sofia si mette a piangere impaurita: <<io lì non ci entro! Buio, ragnatele e rumori strani, andateci voi!>>.
<< Uffa, sei sempre la solita fifona!>> commenta Giulia.
<< Eddai!! Sempre a giudicarmi, non puoi pensare per te?>> ribatte Sofia, allora Giulia le dà una spinta e la fa cadere nel buco: << ahia!>>.
<< Ora non puoi più tornare indietro, fifona!>>
<< Va beneeee!>> si rassegna Sofia dal fondo del buco.
Tutti rimaniamo in silenzio all’inizio di un tunnel, mentre ci avviamo verso una luce bianca in lontananza.
<<Ok, ragazzi potete spegnere le torce>> dice Marco, mentre ci accorgiamo che un’ombra si ingrandisce venendoci incontro.
<<Non vedo bene>> dice Sofia con un filo di voce tremolante.
<< Zitta! E’ una bambina!>> risponde Marco con aria seccata. La bambina è vestita di nero con un gran cappello a punta, color verde acceso.
<< Ciao! Chi siete? Siete Nuovi? Vi vedo un po' rigidi! Sono Ada, tranquilli, anche io sono nuova, sono arrivata solo una settimana fa.>>
Sofia risponde sempre tremolante:  << L-lei è Giulia, l-lui Marco e poi c'è Eleonora.>>
<<E tu, Voce Tremolante?>>
<<Ah! Io so-sono Sofia>>.
Non ci posso ancora credere, sono davanti a una vera strega! Una sensazione strana mi travolge; ho gli occhi spalancati come una rana! Purtroppo sono talmente emozionata che esclamo: << Oddio! Una strega, sono davvero davanti a una strega!!!>>. 
E subito Giulia mi tappa la bocca come per dirmi di stare zitta.
<<Ma quindi voi non siete streghe?>>
<<Bè no, purtroppo no, >> risponde Marco
<<Allora vorreste diventarlo?>>
<<Ah! Quindi non ci sei rimasta male>> prosegue Marco.
<<No, perché? Dovrei? Non mi dà fastidio aiutare altri che non sono come me, allora seguitemi, ci aspetterà un’avventura emozionante. Vi faccio vedere cosa stiamo facendo…>>.
Dopo una settimana di assenza totale da scuola…
In conclusione abbiamo imparato moltissime cose, tra le quali la pozione dell’invisibilità, quella è stata la mia preferita, composta da: occhio di tritone, cuore di leone, tartufo bianco e alghe raccolte a mezzanotte. Ah dimenticavo! Adesso Ada è una cara nostra amica, e non saprò mai come ringraziarla perché ci ha aiutato ad entrare nella scuola di stregoneria e mi ha regalato un sogno. 
A proposito della chiave che Sofia aveva al collo, voi vi chiederete perché ha aperto il baule, questo non ve lo so spiegare ma sono venuta a sapere che la bisnonna di Sofia è una nipote di una vecchia strega della famiglia di Ada.
Eleonora R.


Venerdì 4 Giugno 2018
La prof in classe:<<Bè voi quattro? Dove siete stati? Ora vi dovrete ricopiare gli appunti!>>
<<Lei non può capire, ma le posso solo dire che abbiamo fatto un tuffo in una pozione magica..>> dico sorridendo insieme a Sofi, Marco, Giulia, i miei nuovi migliori amici.
Eleonora R.


mercoledì 6 dicembre 2017

I NOSTRI RACCONTI D'AVVENTURA: Il tema

"Cosa c’è per domani?" chiedo ai miei compagni, alla fine dell'ora di lezione.
"Studiare tre pagine di storia, ma soprattutto domani c’è il tema" mi risponde subito Lorenzo.
"Allora dovremo escogitare qualcosa per far chiudere la scuola e saltare questa verifica".
E subito si sente dall'altra parte della classe Enrico dire: "allaghiamo la scuola" .
La prof. di matematica lo sente e gli mette subito una bella nota, ma tanto ormai Enrico è abituato…
Suona la campanella, ma noi siamo l'unica classe che non esce in corridoio: siamo tutti in cerchio a pensare a un piano. Non sappiamo che fare!
Ad un certo punto Elisa si fa avanti dicendo: "allarmiamo la scuola del fatto che c’è una bomba al suo interno"
Douaa si gira facendo una smorfia, come per far capire a Elisa che non è un buon piano; dopo una breve colluttazione si schiaffeggiano, perciò interviene Martinelli dicendo loro di piantarla.
Douaa col naso sanguinante ed Elisa con una mano stampata sulla sua guancia fanno pace e ritornano amiche come prima.
A quel punto dico di avere un piano e tutti pendono dalle mie labbra:
"Allora ragazzi! Prima di tutto bisogna mandare un e-mail ad ogni professoressa fingendo di essere la preside e dicendo loro di passare a scuola per un problema in segreteria, così le insegnanti si recheranno a scuola e noi le colpiremo con delle pentole facendole svenire.
Letizia e Chanel, vi dovrete procurare dei sacchi per inserirle al loro interno e poi caricatele sulle navette, che saranno prenotate da Baro e Anthony, dirette a Firenze o comunque il più lontano possibile. Così la scuola chiuderà per mancanza di professoresse. Che ne dite?"
"Sì!"  rispondono tutti in coro.
Alle sei del mattino del giorno successivo siamo sul tetto della scuola e dobbiamo fare molta attenzione a non cadere.
"Le insegnanti ci sono tutte come pensavo. Partiamo!"
Il piano procede alla perfezione e le prof sono tutte fuori gioco!
Passa un mese esatto da questa super giornata e ci tocca un nuovo tema. Chissà perché la traccia dice di raccontare un’avventura che hai dovuto affrontare...
Nicolò B.

I NOSTRI RACCONTI DI AVVENTURA: Un'avventura inaspettata

Un giorno d'autunno, mentre la scuola era chiusa, ero a casa da sola, perché i miei genitori erano partiti per un viaggio di lavoro. “Gruuuu…” 
Era il mio stomaco, avevo fame,  andai in cucina e vidi il pollo del giorno prima, allora lo mangiai. 
“Dinnn…” 
Era un messaggio da Giorgia, che diceva: “Vieni subito a casa mia, ho una cosa importante da dirti!”.
Non capivo, allora decisi di andare a casa sua. Appena arrivata, mi portò subito nella sua camera e chiuse a chiave la porta. Mi stavo preoccupando, era troppo agitata.
Appena mi voltai, trovai Douaa sdraiata sul suo letto, con la cicca in bocca e il cellulare in mano. “Gio, ci puoi spiegare cos’è successo?!” chiesi.
“Vi devo dire una cosa molto importante, che però non dovete assolutamente dire a nessuno…”
“Dai Gio sbrigati, siamo curiose” disse Douaa più incuriosita. 
“OK, l’altro giorno, stavo studiando con il mio computer, mentre bevevo la mia tazza di the, ma a un certo punto, splash… il the si è rovesciato sul computer, non ci potevo credere, era il computer dei miei genitori! Allora sono andata nel panico, non sapevo cosa fare. All’improvviso, mi è venuta un’idea, un’idea un po’ folle. Ho deciso di andare a scuola e prendere in prestito uno dei tanti computer. Non se ne sarebbero mai accorti, anche perché non potevo dare ai miei genitori il computer rotto, mi avrebbero messo in punizione e avrebbero pensato che ero irresponsabile".

Io e Douaa siamo rimaste per molti secondi con la faccia perplessa, non avevamo parole. “Gio, ma ti rendi conto di quello che hai fatto?!” esclamai io.
Douaa rimase zitta, non sapeva cosa dire. 
“ Va bene ti aiuteremo!” dissi guardando Douaa. 
“Sì, ti aiuteremo”
“Siiiiii, grazie mille ragazze: siete le migliori!”.
Io e Douaa restammo lì tutto il giorno per organizzare il piano. Decidemmo di partire la sera. Eravamo pronte, avevamo organizzato tutto alla perfezione. Volevamo riportare il computer a scuola senza farci vedere.
Partimmo da casa di Giorgia, fino ad arrivare a scuola. Era chiusa, non c’era nessuno. Fortunatamente avevamo le chiavi, perché la prof. Sarcuno, eccezionalmente, ce le aveva date, dato che ci voleva aiutare, e sapeva che l’avremmo rimesso a posto. Si fidava di noi. Entrate a scuola, ci dirigemmo verso l’aula blindata e lo rimettemmo subito al suo posto.
Stavamo per uscire, quando a un certo punto, guardammo fuori dalla finestra e… stava nevicando!
Decidemmo di restare un altro po’ a scuola, perché prima o poi avrebbe smesso o quantomeno la neve sarebbe diminuita.
Ci stavamo annoiando, non sapevamo come riempire il tempo. Mentre stavamo camminando nei corridoi della scuola, ci imbattemmo in un’aula che nessuna di noi aveva mai visto.
Pensammo fosse uno spazio adibito ai professori che usavano per le riunioni. Invece, con nostro stupore, una volta entrate, ci trovammo circondate da scaffali pieni di libri…era la biblioteca!
Cominciammo a sfogliare qualche libro d’avventura e tra questi restammo colpite da un testo dal titolo “IN TRAPPOLA”.
Intanto il tempo fuori non accennava a migliorare e noi, così affascinate dal racconto, continuammo ad andare avanti a leggerlo.
Era incredibile!!! Quello che stavamo leggendo era esattamente quello che ci stava accadendo in quello stesso momento. La neve aumentava e noi eravamo in trappola!!!!

Iniziò la bufera,  un autentico disastro naturale: le linee della corrente smisero di funzionare… eravamo al buio, preoccupate, impaurite e infreddolite!
La neve era così forte che sembrava cadere a mucchi. Le strade furono completamente bloccate. Gli spartineve si fermarono e si bloccarono incapaci di proseguire.
Se volete un rapido indicatore di che tipo di tempesta fosse, eccolo: autisti congelati nei loro spartineve.
“Adesso cosa facciamo?” domandò Giorgia impaurita. 
“L’unica cosa da fare e mantenere la calma e sperare che qualcuno venga a salvarci” dissi io.
Un’ora, due ore, tre, quattro, cinque ore, il tempo passava e noi eravamo affamate. Trovammo del cibo negli armadietti, ma non bastava per sfamarci.
Ad un certo punto, sentimmo un rumore forte e ci affacciammo alla finestra… era un elicottero!!!
Nell’elicottero c’erano i nostri genitori preoccupati, che avevano chiamato la polizia e ci stavano cercando da troppo tempo. 
Ma adesso non ha importanza, siamo finalmente salve!
Giorgia aveva capito la lezione e raccontò la verità ai suoi genitori, che la capirono.
Adesso sono a casa al calduccio, sana e salva e spero di non rivivere mai più questa brutta esperienza.

Alice A.

P.S.: L’unica cosa positiva è stata il pollo



I NOSTRI RACCONTI DI AVVENTURA: La gita scolastica

Il giorno 17 maggio 2018 io e la mia classe partiamo con il pullman per andare in gita a Firenze.
Approfittando di una pausa all'autogrill decido di andare in bagno: salgo le scale e trovo la Juventus! Mi fermo con i giocatori a fare foto e autografi ma,  quando varco la porta, vedo il pullman passare davanti ai miei occhi mentre sta andando via!
Mi accorgo che non sono l'unico a essere stato "dimenticato", così mi giro e vedo Lorenzo, Filippo e Nicolò: insieme chiediamo aiuto alla Juventus e i calciatori ci accolgono facendoci salire sul pullman.
Scambiando quattro chiacchiere con la squadra, scopriamo che la Juve deve andare a giocare contro il Napoli, solo che molto probabilmente dovrà ritirarsi perché non ci sono abbastanza giocatori disponibili...
A un tratto l'autista frena bruscamente facendo cadere Buffon, che si infortuna.

Higuain, De Sciglio, Benatia e Audero  dicono che non potranno giocare, ma Dybala ha un'idea: "e se giocaste voi al posto dei giocatori infortunati o indisponibili?"
Allegri volge lo sguardo minaccioso e dice: "Bene, questa è la formazione che scenderà in campo sabato sera al San Paolo: in porta giocherà Filippo, terzino destro  Douglas Costa, i due centrali Mattia e Chiellini e a sinistra giocherà Alex Sandro; i centrocampisti saranno Lorenzo` e Khedira; i tre alle spalle di Nicolò saranno Matuidi Dybala e Cuadrado". 
Dopo la conferenza stampa, arriviamo in un hotel a cinque stelle e il giorno seguente Allegri riunisce me i miei amici per spiegarci alcune tattiche. Poi, finalmente, la sfida contro i partenopei!
L'arbitro fischia l'inizio: il Napoli attacca subito con un lancio verso Mertens, che scarica la palla ad Hamsik, che tira senza impensierire Filippo.  Ripartiamo: Lorenzo smarca Bonetti che anticipa Koulibaly e insacca alle spalle di Reina: 1 - 0.
Dopo varie azioni, costringiamo gli avversari a rifugiarci in calcio d'angolo: va Dybala, la mette in mezzo per me che vado in rovesciata e siglo il 2 a 0.

L'arbitro fischia la fine della partita e subito dopo andiamo a festeggiare in un ristorante sulla costa dove mi abbuffo di pesce. Al ritorno, prendiamo il Frecciarossa da Torino e arriviamo a Milano, dove i compagni e le insegnanti, reduci dalla gita, ci accolgono increduli.
Mattia G.


lunedì 4 dicembre 2017

I NOSTRI RACCONTI D'AVVENTURA: Una punizione golosa

Era una giornata di piena estate: io e le mie amiche stavamo curiosando nell’ufficio della Preside (era assolutamente vietato entrare senza permesso), non c’era nessuno in quella stanza buia e piena di polvere. Alice e Douaa volevano trovare i documenti con le nostre ammissioni o bocciature all’anno successivo, dato che eravamo molto curiose, ma a un tratto sentimmo uno
“gneeeee”.
Era la maniglia della porta, si stava aprendo! Noi, spaventate, ci nascondemmo subito, ma non servì, la segretaria ci aveva sentito parlare, eravamo fregate, ci aveva scoperte! 
Disse: “c’è qualcuno?”
Sentiamo dei passi avvicinarsi e... boom! Scoperte! 
La segretaria era davanti a noi, che eravamo immobilizzate ma facendoci coraggio ci alzammo e lei chiese: ”cosa ci fate qua ragazze?” 
Noi impaurite rispondemmo: ”eeeeeeeh niente volevamo chiedere un’informazione”.
La segretaria per qualche istante ci credette ma appena si voltò vide tutti i documenti sparsi sulla scrivania, capì tutto. Io e le altre eravamo terrorizzate e imbarazzate, anche perché conoscevamo le conseguenze a cui andavamo incontro; infatti il giorno successivo ci mise a zappare l’orto, cosa che noi odiavamo, sotto il sole cocente!

Il lavoro fu orribile, eravamo sfinite, avevamo quasi finito di togliere tutte le erbacce quando... ad un certo punto sentii parlare Alice, che disse: ” ragazze, ho trovato qualcosa!” 
Io e Douaa incuriosite andammo a vedere, non potevamo credere ai nostri occhi: era la mappa di un tesoro, ciò significava che saremmo diventate ricche!
Scappammo dall’orto incredule, iniziando a correre il più velocemente possibile per non farci scoprire. Mentre le nostre compagne stavamo svolgendo tranquillamente la lezione in classe, noi eravamo super eccitate per quello che avevamo trovato. Mentre Alice guardava la mappa, Douaa disse: “Corriamo, corriamo, corriamo …..su forza!”
Ma durante la corsa sentii una mano che mi ferma e una vocina che mi sussurra “Giorgia sei riuscita a scappare dalla tua punizione, hai superato la tua prima prova ora te ne resta ancora una da superare!!!!"
Poco dopo sparì. Di chi era quella voce?
Continuavo a domandarmelo, ma alle ragazze non dissi niente per non farle spaventare. Andai avanti per la mia strada quando all’improvviso Alice disse: “ferme ragazze, mi sa che ci siamo perse!” 
Io risposi:”come! Stai scherzando, vero?” 
”No Gio sono seria” disse Alice.
Non potevo crederci, come avremmo fatto a ritornare a scuola, ma soprattutto come avremmo fatto a rientrare a casa?
I nostri genitori si sarebbero spaventati un sacco se non ci avessero visto rientrare. Douaa strappò la mappa dalle mani di Alice e disse: ”Ragazze, ho trovato la soluzione... se tagliassimo per questa via potremmo uscire sulla strada che ci porterà alla seconda prova; bisognerà rimanere attaccate ad una corda, oltrepassare un’enorme pozza di fango, tipo sabbie mobili, fino alla fine della strada che porta al tesoro”.
Dopo tanta fatica e tagli sulle mani riuscimmo ad arrivare alla fine della prova. Felicissime anche se stanche e doloranti, trovammo un baule impolverato: non avevamo la minima idea di quello che contenesse. Da quel baule usciva un odorino molto invitante, altro che monete d’oro!

Appena lo aprimmo vedemmo una montagna di ciambelle alla crema, con nocciole e tantissime bibite gassate. Ci abbuffammo e finimmo tutto. Con la pancia piena e soddisfatte ci incamminammo verso casa felici e contente.
Giorgia P.

domenica 3 dicembre 2017

I NOSTRI RACCONTI D'AVVENTURA: Il viaggio a Londra



È da un po’ di giorni che Douaa litiga con i suoi genitori e oggi verso le 14.30 ricevo una telefonata improvvisa in cui mi dice che è scappata di casa e vuole dirigersi verso la stazione Centrale; allora decido di fermarla e matto in uno zaino acqua, soldi e un cambio per fingere di andare a dormire da una mia amica.

Fortunatamente ci incontriamo al Forum e salgo con lei sulla metropolitana; mentre discutiamo senza rendercene conto arriviamo in stazione Centrale, proprio vicino ai binari dove c'è il treno; Douaa decide di salire e per fermarla salgo anche io, ma, mentre mi dirigo verso l’uscita, le porte si chiudono e il treno parte.
Dopo un po’ le chiedo dove siamo dirette e lei mi risponde "in Inghilterra"; appena arrivate ci dirigiamo subito da Primark e una volta uscite ci rendiamo conto di aver speso tutti i soldi che avevamo. 
I giorni passano ma non riesco a convincere Douaa a tornare a Milano, finché non arriva una telefonata improvvisa che dice:”Buongiorno signorina, sono il Dottor Rossi: volevo avvisarla che sua madre da quando lei è partita continua a piangere e a svenire, non siamo ancora riusciti a capire il motivo dei suoi svenimenti ma poi ci aggiorniamo”. 

Nonostante questa telefonata non vuole tornare a casa. I giorni e anche le settimane passano e Douaa mi chiede se le posso prestare il telefono visto che lei ha finito il credito, allora prova a chiamare il Dottor Rossi e al primo tentativo non risponde; pensiamo subito a due ipotesi: o che era occupato con qualche cliente o che stava facendo delle analisi per capire cosa aveva sua mamma; dopo un po’ di minuti facciamo un secondo tentativo, il dottore risponde e Douaa sopraffatta dall’ansia chiede: ”buongiorno Dottor Rossi volevo sapere come sta mia mamma “ e il Dottore risponde” purtroppo le devo dare una brutta notizia sua mamma è…….” E Douaa dice :” è cosa” e il Dottore dice :” è incinta”. Allora io le dico vuoi tornare a casa e lei con aria timida mi dice sì, a quel punto toniamo in hotel, facciamo i bagagli e in tutta fretta ci dirigiamo in aeroporto, solo che a causa del maltempo i voli vengono cancellati e dopo un po’ di ore veniamo messe in overbooking sul volo successivo. 
Fortunatamente ci sono tre posti, le ragazze del gate ci scelgono e saliamo sull’aereo. Mentre siamo in volo Douaa è tutta eccitata di avere un fratellino o una sorellina, una volta atterrate chiamiamo un taxi per andare in ospedale e ci dirigiamo subito in reparto davanti alla stanza 113: c’è il Dottor Rossi che ci guarda con aria indifferente, poi balbetta :” cara Douaa, lei avrà una fantastica sorellina” ; a quel punto Douaa mi abbraccia e chiede al dottore se può vedere sua mamma e il dottore le risponde di sì, entra e stringe con tutte le sue forze sua mamma.
I mesi passano e la pancia di sua mamma si fa sempre più grande, poi arriva il tanto atteso giorno del parto e andiamo tutti in ospedale per vedere la sorellina di Douaa; una volta saputo il nome e averla vista siamo corse a casa per prepararle una festa di benvenuto.
Quando la madre di Douaa e Nicole tornano a casa restano sorprese.
Camilla P.