TESTO : IO NON HO PAURA
AUTORE: NICCOLO’
AMMANITI
PROTAGONISTI: MICHELE di 9 anni – FILIPPO di 9 anni
CASA EDITRICE: EINAUDI
FRASE PREFERITA: “DEVI AVERE PAURA DEGLI UOMINI NON DEI
MOSTRI”
TRAMA:
La storia è ambientata intorno agli anni 80’ (1978) e raccontata
la storia, anzi direi la strana storia di un’amicizia tra due bambini di 9 anni
di famiglie sociali diverse ma sentimentalmente uguali.
Il racconto è ambientato in Basilicata, nel paese di Acque
Traverse.
Tutto ha inizio un pomeriggio d’estate, quando Michele,
bambino dolce, generoso e bravo a scuola ma di famiglia povera, giocando con amici è costretto per salvare
un’amica da una penitenza imbarazzante, a proporsi a sottoporsi alla penitenza
e per questo deve arrampicarsi su un muro di una casa abbandonata rimanendo al
suo interno per qualche minuto e poi uscire.
Michele coraggioso affronta la penitenza e quando arriva sul posto si accorge che
sotto una lamiera gli sembra di vedere una figura umana molto sporca, mal
vestita quasi in uno stato selvaggio.
Ritorna impaurito dai suoi amici ma non racconta a nessuno
ciò che ha visto.
Passano i giorni e Michele non riesce a dimenticare quello
che ha visto e decide di ritornarci da solo scoprendo che sotto la lamiera in un nascondiglio, c’è un ragazzino della
sua età tenuto legato.
Quel la stessa sera a casa ci sono amici del padre attenti a
guardare la TV dove viene data la notizia del rapimento di un bambino di 9 anni
di Milano, di nome Filippo dove viene richiesto un riscatto e dove i genitori
supplicano i rapitori a non fargli del male ma soprattutto a liberarlo.
Michele, sconvolto, capisce che quel bambino rapito è lo
stesso che ha visto in quella casa abbandonata ma soprattutto capisce che la
sua famiglia è coinvolta nel rapimento.
Nei giorni successivi Michele si reca nel luogo del rapimento
e scopre che il bambino è biondo, delicato, molto sporco soprattutto in viso
con gli occhi chiusi e che fa fatica ad aprirli forse per le croste di polvere
che lo hanno ricoperto in questo periodo.
Michele cerca di parlare con lui e di conoscerlo , ma
Filippo fa fatica a parlare e ad aprire gli occhi a causa del troppo tempo trascorso al buio e nella
polvere del posto.
Tra i due bambini nasce finalmente un’amicizia e riescono a
comunicare tra loro con parole e gesti da bambini . Filippo chiede a Michele
aiuto nell’avere acqua e cibo. Lui cerca in vari modi di riuscire a portare a
Filippo quello che ha chiesto, ma con grande difficoltà, inizialmente, riesce
solo a portargli da bere e qualche fetta di pane.
In questo modo, giorno dopo giorno, riesce a fargli recuperare le forze al punto da riuscire a farlo uscire all’aria
aperta e fargli rivedere la luce.
Michele soffre molto per questo nuovo amico e decide un
giorno di confidare ad un cugino di nome Salvatore, il suo segreto.
Purtroppo, però, il cugino lo tradisce raccontando allo zio
quando detto da Michele che, arrabbiato, lo va a cercare per castigarlo.
Lo trova vicino al luogo del nascondiglio e gli ordina di
non rivedere più Filippo senza spiegazioni.
Michele, inizialmente giura che manterrà la promessa invece,
non accade perché ormai tra loro è nata una forte amicizia.
Le notizie alla TV fanno capire che le indagini vanno avanti
e sono quasi vicini alla soluzione fino a quando un giorno degli elicotteri dei
carabinieri sorvolano la zona del rapimento.
I rapitore a quel punto si impauriscono e decidono di
uccidere Filippo.
Michele sente tutto ciò e corre in aiuto dell’amico per
liberarlo. Raggiunge il posto e libera Filippo scappando con lui tra i campi
per aiutarlo a fuggire, ma nel frattempo i rapitore compreso il padre di
Michele e sentendo i due bambini urlare
pensa che sia Filippo e decide di sparare.
Purtroppo colpisce suo figlio Michele ad una gamba che
sviene. Il padre piangendo si rende conto di ciò che ha fatto e si mette a
piangere. Filippo a questo punto torna indietro per l’amico e scopre che è
stato ferito dallo stesso padre.
A questo punto scendono gli elicotteri per salvare tutta la
situazione e arrestare i rapitori.
Giorgia G. 2c
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