giovedì 30 aprile 2015

BUON PRIMO MAGGIO!


"L'ombra del gattopardo" di G. Festa



INFORMAZIONI
Autore : Giuseppe Festa
Editore : Salani Editore
Pubblicato nel : 2014
Pagine : 197

La presentazione:
è un genere per ragazzi; si ambienta nel Parco Nazionale d'Abruzzo dei giorni nostri, i personaggi sono Tommaso, Arianna, Salvatore ( detto Salvo ), Maria, Bastiano, Sandro, Pasquale, Felice, Cesidio, Aku.
La trama
Il Gattopardo è un animale misterioso e senza pietà,( anche chiamato Lupo Cerviero) , si aggira nel Parco Nazionale d'Abruzzo, a un guardaparco viene dato l' incarico di scovare e fotografare questo animale, insieme a cinque ragazzi volontari e inesperti.
I personaggi
Salvo: è comico e napoletano, futuro ragioniere.
Tommaso: vuole sempre dare un nome o una definizione a qualsiasi cosa, frequenta il liceo scentifico.
Arianna: esprime i suoi sentimenti o emozioni con il disegno, è di Trento, frequenta il liceo artistico.
Maria: “dice” al suo diario tutto quello che pensa, è molto chiusa, è di Catania e frequenta il liceo classico
Bastiano: lavora molto, è di Gorizia.
Di Ianni: è un guardaparco molto responsabile.
Cesidio: è amichevole e scherzoso.
Aku: è sapiente ( conosce bene la taiga finlandese ).

Lo stile e linguaggio
Lo stile dell' autore è misterioso; il suo linguaggio è complicato ma in modo proporzionale.
La valutazione critica
A me è piaciuto perché è misterioso, ma con le battute di Salvo è divertente al punto giusto.
Consiglio di leggerlo a chi ama il mistero, l' avventura e la natura.


LUCA M. I D

venerdì 24 aprile 2015

Io leggo perché

Il 23 marzo si è celebrata la Giornata della Lettura e la nostra metropoli, Milano, è stata teatro di numerosi eventi letterari e culturali: non dimentichiamoci che il capoluogo lombardo è stato nominato "città del libro" per l'anno 2015.

Anche noi della scuola Pertini di Assago non siamo stati da meno, aderendo all'iniziativa "Io leggo perché", organizzata con l'intento di riflettere sulle motivazioni che inducono tante persone a trasformarsi in lettori appassionati e desiderosi di volare sulle ali della fantasia.

Ecco che in pochi giorni, su post-it di ogni forma e colore, i ragazzi delle medie hanno scritto in poche, ma significative righe, perché si dedicano alla lettura, per poi "attaccare" i loro pensieri un po' dappertutto, in giro per la scuola... con un pizzico di orgoglio, perché forse qualcuno di voi ricorderà che i primi post di questo blog, all'inizio dell'anno scolastico, riportavano  un brainstorming proprio su questo tema!
E allora... voi perché leggete? Fatelo sapere a tutti!

venerdì 17 aprile 2015

"La clinica degli zombi" di Rosso


Titolo:       La Clinica degli Zombi

Genere:     Horror

Autore:      Jhonny Rosso

Editore:     Mondadori

Ambientazione:il racconto è ambientato in una scuola sotto terra e in una clinica

cosa mi è piaciuto e perché: la parte che mi è piaciuta di più è quando il protagonista viene rapito perché la storia

                                       comincia a movimentarsi di più

cosa non mi è piaciuto e perché: non mi è piaciuto l’inizio, sembrava una storia senza azione

personaggio preferito e perché: il mio personaggio preferito è il Dott. Morte perché è un po’ matto per i suoi esperimenti

il mio libro in tre parole: noioso all’inizio, intrigante, bella storia

 

Trama:      Matteo un ragazzo non vivo non morto, come si definisce lui, praticamente uno zombi vive in un palazzo di cemento armato sotto terra, sotto un cimitero, con altri ragazzi come lui. Il palazzo è una scuola, il preside detto “Il Giallo” tiene in vita i ragazzi iniettandogli una sostanza.  Matteo oltre ai suoi amici zombi, Giada, Andrea e Pietro il custode della scuola, il prof. Sella che insegna scienze, ha anche un amico topo Zuppo, con il quale riesce a comunicare attraverso dei movimenti; un giro su se stesso vuol dire “SI” due giri voglion dire “NO” se qualcosa non va bene il topo gli morde un dito.

Il suo desiderio sarebbe rivedere i suoi genitori, così gli amici lo aiutano a realizzarlo. Il piano è che Pietro procuri un carro funebre e una bara, così è più facile passare inosservati in città. Dopo aver organizzato il tutto mettono in atto il piano. Una mattina molto presto Pietro sveglia Matteo e insieme a Giada, la sua migliore amica, partono... l’unico problema è che Matteo ha paura del buio e soffre di claustrofobia, ha paura di entrare nella bara ma si fa forza perché sa che presto vedrà i suoi genitori. Una volta dentro si accorge che il suo amico Zuppo, il topo, lo ha seguito per fargli compagnia, così si tranquillizza. Dopo un lungo viaggio arrivano finalmente a casa di Matteo, Giada e Pietro lo incoraggiano ad andare a salutare i suoi genitori, loro lo aspetteranno fino a quando lui non sarà pronto a tornare. E’ sera, Matteo è molto emozionato, si avvicina alla casa ma prima di suonare il campanello decide di guardare dalla finestra e rimane molto deluso. I suoi genitori sono in salotto che ridono con un bambino piccolo che gattona sul tappeto, Matteo scopre che hanno avuto un altro figlio... ma poi vedendo i suoi genitori felici è felice anche lui, così decide di tornare al carro funebre dai suoi amici e di tornare a casa. Purtroppo le cose si mettono male perché vengono circondati da uomini con cani feroci e il capo banda, un uomo con il viso coperto da una maschera di gomma chiamato Dott. Morte li minaccia, o Matteo lo segue oppure ammazza tutti. Matteo decide di aiutare gli amici e si fa catturare dal Dott. Morte. Viene bendato e caricato su un furgone, e portato in un vecchio ospedale. Viene addormentato e al suo risveglio è legato su un tavolo d’acciaio. Quando si risveglia trova vicino a lui il Dott. Morte e scopre che anche il dottore è uno zombi. Intorno a lui, sugli scaffali ci sono contenitori con dentro del liquido trasparente e pezzi di corpi, piedi, mani, occhi, teste tagliate ecc. Conosce un’altra ragazza, Serena, una zombi come lui, che nascosta scopre che il Dott. Morte vuole fare degli esperimenti strani su Matteo e trasformarlo in un mostro come lei, infatti Serena ha 4 piedi e un occhio. Serena lo aiuta a scappare ma purtroppo vengono scoperti. Vengono rinchiusi in due celle separate, ma con Serena c’è Zuppo che lei aiuta ad uscire da un buco nel muro. Il Dott. Morte spiega a Matteo che vuole fare un esperimento e trasformarlo per vendicarsi degli uomini che secondo lui sono cattivi. Matteo spaventato comincia a pensare e decide che per continuare a vivere è meglio allearsi con il dottore così mentendogli gli dice che è d’accordo a farsi trasformare. Purtroppo, però, di Serena non ha più notizie. Dopo l’operazione Matteo è grande e grosso e il dottore comincia ad avere dei dubbi sul fatto di non poter controllare Matteo. Zuppo, intanto, era riuscito a scappare da quel posto orribile e dopo tanta fatica è riuscito ad arrivare alla scuola sotto il cimitero e un po’ a fatica anche a farsi capire da Giada. Intanto Matteo cercava di prendere confidenza con il suo nuovo corpo dai piedi grossi e mani grosse, faceva fatica a camminare e a prendere le cose, ma lui si allenava perche aveva deciso di scappare. Girando per l’ospedale scoprì cose spaventose, dietro alle varie porte vide dei veri mostri, corpi con due teste, corpi senza arti, corpi con pezzi di animali. Era sempre più deciso a scappare. Mentre gira per l’ospedale incontra a sorpresa il prof. Sella e non capisce come mai lui possa essere proprio lì... anche lui partecipa agli esperimenti del Dott. Morte.

Finalmente riesce a scappare e si porta dietro il prof. Sella, perché vuole denunciarlo alla scuola, vuole far sapere a tutti chi è realmente il professore. Mentre corrono i cani si accorgono di loro e iniziano a inseguirli, e siccome il professore cerca di impedirgli la fuga, Matteo lo minaccia di farlo azzannare dai cani. Matteo corre a più non posso con il professore in spalla... corre da talmente tanto tempo che non ha idea da quanto... finalmente dietro ad una collina vede il cimitero. Scavalca il cancello e riconosce la pietra di marmo bianco dove c’è nascosta l’entrata della scuola, ma ad un tratto una nuvola di polvere si alza e comincia a girare, e si sentono delle voci e si vedono dei visi, alcuni felici alcuni tristi, il professore gli spiega che sono le anime dei morti, in mezzo a quei visi Matteo riconosce anche Serena e lei gli spiega che quando li hanno divisi poco dopo lei è morta.

Nel frattempo Pietro il custode con una decina di ragazzi zombi e Giada guidati da Zuppo decidono di partire per andare a salvare Matteo, decidono di ripartire dalla casa dei genitori del ragazzo così appena vedono gli uomini del Dott. Morte Giada si fa vedere e loro riconoscendo una zombi decidono di catturarla ma da dietro il carro saltano fuori tutti i ragazzi zombi spaventando tutti gli uomini che scappano.

Intanto Matteo riesce ad entrare a scuola però purtroppo nessuno lo riconosce e un professore inizia a sparargli con un fucile, riesce a malapena a parlare quando finalmente viene riconosciuto. Quando vedono che con lui c’è anche il prof. Sella incominciano ad interrogarlo e alla fine confessa che partecipava agli esperimenti del Dott. Morte.

Spiegarono a Matteo che i suoi compagni con Pietro erano partiti per andare a salvarlo, così loro decisero di raggiungerli prima che li avesse trovati proprio il dott. Morte. Iniziarono a girare con l’auto del preside fino a trovare il carro funebre vicino alla casa dei suoi genitori, purtroppo vuoto. Con un po’ di fatica Matteo trovò la clinica del dott. Morte e per fortuna ritrovò tutti i suoi amici ma mentre stavano per uscire si trovarono davanti il dott. Morte con due energumeni. Cominciò la battaglia, zombi contro zombi, si mordevano tra di loro, pezzi di corpi erano da tutte le parti fino a che ad un tratto dalla terra iniziò ad alzarsi una nuvola di polvere che trascinò sotto terra i cattivi. Matteo riconosce Serena che lo ringrazia perché così si è vendicata del dott. Morte ed ora può riposare in pace. Purtroppo nella battaglia Zuppo il topo di Matteo morì, ma il prof. Sella per farsi perdonare fece un operazione e trasformò Zuppo in uno zombi rendendo Matteo felicissimo.
Aaron 2D

"Io non ho paura" di Ammaniti


TESTO : IO NON HO PAURA

AUTORE:  NICCOLO’ AMMANITI

PROTAGONISTI: MICHELE di 9 anni – FILIPPO di 9 anni

CASA EDITRICE: EINAUDI

FRASE PREFERITA: “DEVI AVERE PAURA DEGLI UOMINI NON DEI MOSTRI”

 

TRAMA:

La storia è ambientata intorno agli anni 80’ (1978) e raccontata la storia, anzi direi la strana storia di un’amicizia tra due bambini di 9 anni di famiglie sociali diverse ma sentimentalmente uguali.

Il racconto è ambientato in Basilicata, nel paese di Acque Traverse.

Tutto ha inizio un pomeriggio d’estate, quando Michele, bambino dolce, generoso e bravo a scuola ma di famiglia povera,  giocando con amici è costretto per salvare un’amica da una penitenza imbarazzante, a proporsi a sottoporsi alla penitenza e per questo deve arrampicarsi su un muro di una casa abbandonata rimanendo al suo interno per qualche minuto e poi uscire.

Michele coraggioso affronta la penitenza  e quando arriva sul posto si accorge che sotto una lamiera gli sembra di vedere una figura umana molto sporca, mal vestita quasi in uno stato selvaggio.

Ritorna impaurito dai suoi amici ma non racconta a nessuno ciò che ha visto.

Passano i giorni e Michele non riesce a dimenticare quello che ha visto e decide di ritornarci da solo scoprendo che sotto la lamiera  in un nascondiglio, c’è un ragazzino della sua età tenuto legato.

Quel la stessa sera a casa ci sono amici del padre attenti a guardare la TV dove viene data la notizia del rapimento di un bambino di 9 anni di Milano, di nome Filippo dove viene richiesto un riscatto e dove i genitori supplicano i rapitori a non fargli del male ma soprattutto a liberarlo.

Michele, sconvolto, capisce che quel bambino rapito è lo stesso che ha visto in quella casa abbandonata ma soprattutto capisce che la sua famiglia è coinvolta nel rapimento.

Nei giorni successivi Michele si reca nel luogo del rapimento e scopre che il bambino è biondo, delicato, molto sporco soprattutto in viso con gli occhi chiusi e che fa fatica ad aprirli forse per le croste di polvere che lo hanno ricoperto in questo periodo.

Michele cerca di parlare con lui e di conoscerlo , ma Filippo fa fatica a parlare e ad aprire gli occhi a causa del  troppo tempo trascorso al buio e nella polvere del posto.

Tra i due bambini nasce finalmente un’amicizia e riescono a comunicare tra loro con parole e gesti da bambini . Filippo chiede a Michele aiuto nell’avere acqua e cibo. Lui cerca in vari modi di riuscire a portare a Filippo quello che ha chiesto, ma con grande difficoltà, inizialmente, riesce solo a portargli da bere e qualche fetta di pane.

In questo modo, giorno dopo giorno,  riesce a fargli  recuperare le forze  al punto da riuscire a farlo uscire all’aria aperta e fargli rivedere la luce. 

Michele soffre molto per questo nuovo amico e decide un giorno di confidare ad un cugino di nome Salvatore,  il suo segreto.

Purtroppo, però, il cugino lo tradisce raccontando allo zio quando detto da Michele che, arrabbiato, lo va a cercare per castigarlo.

Lo trova vicino al luogo del nascondiglio e gli ordina di non rivedere più Filippo senza spiegazioni.

Michele, inizialmente giura che manterrà la promessa invece, non accade perché ormai tra loro è nata una forte amicizia.

Le notizie alla TV fanno capire che le indagini vanno avanti e sono quasi vicini alla soluzione fino a quando un giorno degli elicotteri dei carabinieri sorvolano la zona del rapimento.

I rapitore a quel punto si impauriscono e decidono di uccidere Filippo.

Michele sente tutto ciò e corre in aiuto dell’amico per liberarlo. Raggiunge il posto e libera Filippo scappando con lui tra i campi per aiutarlo a fuggire, ma nel frattempo i rapitore compreso il padre di Michele  e sentendo i due bambini urlare pensa che sia Filippo e decide di sparare.

Purtroppo colpisce suo figlio Michele ad una gamba che sviene. Il padre piangendo si rende conto di ciò che ha fatto e si mette a piangere. Filippo a questo punto torna indietro per l’amico e scopre che è stato ferito dallo stesso padre.

A questo punto scendono gli elicotteri per salvare tutta la situazione e arrestare i rapitori.

 

Giorgia G. 2c

"Un amico immaginario" di Dicks

UN AMICO IMMAGINARIO
AUTORE: Matthew Dicks
CASA EDITRICE: Giunti
 
TRAMA: Max è un bambino di nove anni affetto dalla sindrome di Aspenger, per lui la vita è piuttosto complicata e fa molto fatica a relazionarsi con i suoi compagni.
Poi c’è Budo, che è il migliore amico di Max, ha cinque anni e passa le sue nottate al distributore di benzina e che aiuta Max nel momento del bisogno.
Nonostante i suoi problemi, Max è un bambino coraggioso; tutti i suoi compagni lo prendono spesso in giro e nessuno considera Max un bambino normale, ma lui va avanti anche se non ha una bella vita.
Ma un giorno cambia tutto , lo rapiscono e l’unico di cui può fidarsi e ha la certezza che non dirà niente a nessuno è proprio il suo amico Budo.
COMMENTO PERSONALE: Questo libro mi ha insegnando a non lasciare i bambini con qualche problematica da soli e di essergli amici.
Alessia D. C.
 

mercoledì 15 aprile 2015

"Il segno dei quattro" di A. C. Doyle



Autore: Arthur Conan Doyle
Genere: giallo d'investigazione
Come, dove, quando, perché l’ ho letto: sempre in casa (anche in una a Solto Collina), lentamente perché il lessico era complesso, la sera (prima di andare a letto), di pomeriggio e poco di mattina
Dove quando è ambientato il romanzo: nella Londra del 1800 in particolare nella casa di Holmes e Watson e in quella di Bartolomew Sholto
Breve riassunto Sherlock Holmes viene ingaggiato dalla signorina Mary Morstan, il cui padre era scomparso. Alcuni anni dopo la scomparsa del padre  Mary ha ricevuto una perla e da allora ne ha ricevuta una lo stesso giorno di ogni mese.                                La ragazza si è recata da Holmes perché la persona che le aveva inviato questi regali voleva incontrarla, Holmes e Watson la accompagnano all'appuntamento e incontrano l’uomo misterioso: il signor Taddeus Sholto, figlio di un amico del padre di Mary.                                       Il padre di Taddeus e quello di Mary avevano trovato anni prima un tesoro ma, durante una lite, il padre della signorina Mary aveva avuto un attacco di cuore ed era morto; quando morì anche il padre di Taddeus i figli ebbero l'incarico di ritrovare il tesoro nascosto nella casa e darne una parte alla ragazza, cosa che però non fecero e per sdebitarsi Taddeus le spedì le perle.                                                                           Poco dopo Holmes, la ragazza e Watson si recano alla casa del fratello gemello di Sholto, Bartholomew, il quale aveva ritrovato di recente il tesoro nascosto dal padre, ma lo trovano assassinato da una spina avvelenata e con un biglietto con scritto ‘il segno dei quattro’ e scoprono anche che il tesoro era stato rubato. Esaminando i vari indizi stabiliscono che erano entrati abusivamente in quella casa un uomo con la gamba di legno e uno molto basso dalla pelle scura; grazie a una pista riescono a scoprire che avevano noleggiato una lancia (barca) e dove erano andati. Dopo averli catturati scoprono che il nome dell’ uomo con la gamba di legno è Jonathan Small e che quello con la pelle scura è un indiano di nome Tonga.                                     Jonathan, poco prima di essere catturato, ha gettato il tesoro nel Tamigi e ha raccontato in seguito che il tesoro gli spettava poiché era stato lui, insieme ad altri tre suoi compagni, a trovarlo e a portarlo nel suo paese dopo tante fatiche; era quindi quello il segno dei quattro.                                                                            Si scoprì poi che i quattro rubarono e nascosero il tesoro, ritrovato dal padre di Mary e dei Sholto e  Jonathan Small evase dal carcere per riprenderselo a tutti i costi.                                                                 Jonathan dice infine che non aveva intenzione di uccidere il fratello di Sholto, ma Tonga lo aveva assassinato per errore. Il libro termina con Watson che chiede alla signorina Morstan di sposarlo e lei accetta.
Che cosa mi è piaciuto e perché: la storia di Jonatan Small perché è incredibile e molto emozionante
Che cosa non mi è piaciuto e perché: l’ atteggiamento di Holmes perché troppo superbo e la ricerca della lancia perché era eccessivamente lunga
Con che musica lo accompagneresti: Giallo di Marco Werba
A che tipo di persona lo consiglio: amante del mistero, dell’azione e dell'investigazione
La tua pagina preferita: la 115 e la 116 in cui i compagni di Jonathan gli propongono di impossessarsi del tesero e lui accetta
Qual è stato il tuo personaggio preferito: Jonathan Small per la sua storia                    

Il mio libro in tre parole: osservazione, deduzione e risultato
MIRKO F. 2 D

"C'è qualcuno nel buio" di Stine

·      Autore: R. L. Stine

·      Genere: horror

·      Come, dove, quando e perché l’ho letto
L’ho letto a casa, la sera prima di addormentarmi perché era un compito.

·      Dove e quando è ambientato il romanzo (breve descrizione)
E’ ambientato in una cittadina americana ai giorni nostri e racconta di un ragazzino di nome Marco che, giocando con i suoi compagni, viene colpito alla testa per sbaglio da una ragazzina con una mazza da baseball. Al suo risveglio succedono cose strane e lui non riesce più a capire se sta sognando o se è sveglio. Solo Marco vede un ragazzo di nome Keith che lo inquieta sia per l’aspetto che per quello che gli dice e cioè che vive nello scantinato e Marco dovrà occuparsi di lui per sempre. Alla fine  il libro svela che il ragazzo colpito dalla mazza non è Marco ma Keith che non è una creatura umana ma è un mostro e ha solo l’aspetto di un essere umano.

·      Cosa mi è piaciuto e perché
Mi è piaciuto il rapporto di amicizia e affetto che lega Marco e Jeremy  e l’interesse di quest’ultimo quando Marco è rimasto ferito.

·      Cosa non mi è piaciuto e perché
Non mi è piaciuto dover aspettare la fine del libro per capire cosa stava realmente succedendo.

·      La musica che metterei come colonna sonora a questo libro
Non saprei.

·      A che tipo di persona lo consiglio
Lo consiglio a una persona a cui piace scoprire tutto all’ultimo.

·      La mia frase/pagina/episodio preferito:
L’episodio che preferisco è dal capitolo 30.

·     Spiega perché hai scelto questa frase/pagina/ episodio e perché la ritieni significativa …
Nel capitolo 30 finalmente capisco cosa è successo e quindi che non è Marco ad essere stato colpito dalla mazza ma Keith che è un mostro dall’aspetto umano, gli  è proibito giocare con gli umani ma a lui piace molto. Gli umani non devono sapere di Keith e della sua mamma perché si spaventerebbero e li caccerebbero dal seminterrato.

·      Il mio personaggio preferito e perché …
Il mio personaggio preferito è Marco perché vive questo momento di confusione cercando di essere più razionale possibile e cercando di superare la paura che in alcuni momenti rischia di sopraffarlo.

·      Altri libri/fumetti/film che mi sono venuti in mente o che collegherei a questo libro:
Ho pensato al libro giallo letto prima anche se questo mi ha spaventata di più.

·      Il mio libro in tre parole:
Noioso, descrittivo, sorprendente.

Giada C. II D


"Frankenstein" di M. Shelley

Dove, come, quando l’ho letto e perché.
L’ho letto la sera nel mio letto. L’ho scelto perché mi  ha incuriosito la trama.

Cosa mi è piaciuto e perché.
Mi è piaciuto molto il coraggio di Frankenstein nell’affrontare il mostro per eliminarlo.

Cosa non mi è piaciuto e perché.
Non mi sono piaciuti tutti gli eventi tristi (e purtroppo ce ne sono stati tanti, perché tutti i personaggi alla fine muoiono), infatti preferisco un altro genere di libri.

Quale personaggio ho preferito e perché.
Il personaggio che ho preferito è Elizabeth perché è molto dolce, sensibile e mi è dispiaciuto che sia stata uccisa proprio nella notte delle nozze.

Dove e quando è ambientato questo libro?
Il libro è ambientato in diverse città europee, principalmente Ginevra, in città della Gran Bretagna, al Polo Nord. La storia si svolge nel 1700.

Breve trama.
Frankenstein è nato a Napoli durante un viaggio dei sui genitori ed è vissuto a Ginevra. Teneva particolarmente a sua sorella adottiva Elizabeth e al suo migliore amico Clerval.
Prima di partire per l’università a Ingolstadt sua madre si ammala gravemente e una loro amica di nome Justine si occupa di curarla. Dopo poco tempo però muore.
Durante la sua permanenza all’università, in cui si appassiona della “filosofia della natura”, da vita ad un essere ripugnante. Dopo un po’ però il mostro scappa alla sua custodia. Frankenstein ha il terrore di avere liberato un soggetto pericoloso e per questo si ammala gravemente. Nel frattempo suo fratello piccolo, William, viene ucciso e i sospetti ricadono su Justine, che infine viene condannata a morte e uccisa.
Quando Frankenstein vede il cadavere di suo fratello, sospetta  che il colpevole sia invece il suo mostro. Parte improvvisamente per un viaggio tra le Alpi per dimenticare. Qui incontra il suo mostro, che l’aveva seguito  e che gli racconta la sua storia da quando era partito da Ingolstadt: aveva girovagato e tutte le persone che incontrava, impaurite, lo picchiavano per farlo scappare. Si era rifugiato in una casetta vicina a una villa in cui abitava una famiglia composta da un vecchio cieco e da due ragazzi. Ascoltandoli riesce a imparare a parlare. Un giorno che i due ragazzi erano usciti di casa, approfitta per entrare e parlare con il vecchio per capire la reazione di una persona che non poteva vedere il suo aspetto fisico.
Il mostro voleva, infatti, trovarsi un amico e rientrando a Ginevra incontra proprio William, che però rifiuta la sua amicizia e per questo viene ucciso.
Il mostro chiede a Frankenstein di creargli una femmina e in cambio lui promette che non avrebbe più ucciso nessuno. All’inizio Frankenstein accetta e si reca in Inghilterra con Clerval per approfondire le sue conoscenze. Qui si ritira in un’isola dove inizia a creare il mostro di genere femminile, ma che poi distrugge. Il mostro lo scopre e Frankenstein scappa in barca; le correnti lo portano in Irlanda  dove viene arrestato con l’accusa di essere il colpevole dell’omicidio del suo amico Clerval, che invece nel frattempo è stato ucciso dal mostro.
Quando viene liberato, torna a Ginevra con suo padre, e si sposa con Elizabeth.
La notte delle nozze, il mostro,  che li aveva seguiti fino a Ginevra, uccide anche lei.
Dopo questa tragedia, Frankenstein decide di dare la caccia al mostro per distruggerlo. Lo segue fino al Polo Nord dove, quasi stremato, viene salvato da una nave, ma dopo poco muore comunque  per il freddo.
Il mostro sale di nascosto sulla nave e si mette a piangere sul corpo del suo creatore; infine decide di uccidersi da solo dandosi fuoco su una zattera di ghiaccio.


La musica che metterei come colonna sonora a questo libro e perché.
La nona sinfonia di Beethoven perché incute paura.

A che tipo di persona lo consiglio.
Alle persone amanti del genere horror e del mistero.

La frase/pagina/episodio preferito.
“E così, in quella misera casa, era fiorita, rosa delicata tra cupi rovi.” Perché è un bel modo per descrivere una persona dolce come Elisabeth.

Altri libri/film/fumetti/immagini che mi sono venuti in mente che collegherei a questo libro e perché.

Frankenweenie perché anche il protagonista di questo cartone animato ridà la vita ad un essere morto (il suo cane).
Stella C. 2 D

"Lo strano caso del dottor Jekyll e di Mr Hyde" di Stevenson


Autore: Robert Louis Stevenson
Genere: Horror
Come dove quando e perché l’ho letto:
L’ho letto con difficoltà, perché aveva un gergo un po’ difficile da capire, nel letto la sera prima di andare a dormire. L’ho letto perché me lo aveva consigliato una mia amica e inoltre dopo aver letto la trama ho come sentito la voglia di andare avanti e leggerlo
Dove è ambientato:
Il libro è ambientato intorno al 1800 a Regent’s Park, un quartiere di Londra che si divide in due realtà, una via ricca di vetrine, pulita, colorata, dove le case avevano ottoni alle porte e persiane dipinte. Dove le persone spendevano tutti i loro guadagni per cose futili nella speranza di poter stare meglio. Girato l’angolo una via cupa dall’aspetto tenebroso dove i vagabondi trovavano rifugio. La casa del protagonista si trova in questo quartiere e si divide tra le due vie. Questo mi fa pensare alle due facce del dottor. Jekyll

BREVE TRAMA
 Un giorno l’avvocato Utterson e suo cugino Enfield stavano passeggiando per una via di Londra quando passando vicino a una porta di una casa, il cugino si ricordò di un fatto accaduto tempo fa. Stava camminando per questa via, quando un signore girando l’angolo si scontrò con una bambina, questa cadde a terra e lui la calpestò. Enfield lo inseguì fino a che non lo acchiappò; la bambina non riportò lesioni, ma i genitori vollero comunque un risarcimento. Quel signore entrò in quella casa e portò fuori un assegno firmato da Henry Jekyll. Il cugino fu sorpreso  e credette che fosse un falso ma esso si rivelo vero.
Utterson è custode del testamento di Jekyll che dice che in caso di sua morte o scomparsa tutta l’eredità passerebbe in mano a Hyde. L’avvocato leggendolo decide di andare dall’amico di Jekyll, Lanyon, per chiedere notizie sull’identità di questo misterioso Hyde. Ma lui gli disse che non ne aveva mai sentito parlare. Utterson allora si mise ad aspettare davanti alla porta della famosa casa fino a che la sua pazienza venne premiata. Riuscì a vedere in faccia Hyde.
Subito dopo si recò dal dottor Jekyll ma non lo trovò. Riuscì però a ottenere informazioni da Poole, il maggiordomo. L’uomo gli raccontò che Hyde aveva il permesso di entrare e uscire quando voleva dalla casa del dottore e che i domestici gli dovevano obbedienza e rispetto.
Un giorno un signore morì e una cameriera testimoniò di aver visto Hyde uccidere quel povero. Il colpevole venne ricercato dalla polizia ma lui sembrava scomparso nel nulla. Pochi giorni dopo morì anche Lanyon, l’amico di Jekyll . L’avvocato trovò nello studio del dottore deceduto, una busta con scritto: ”da consegnare a Utterson, nel caso morisse prima di me, bruciarla” . Aprì la busta e trovò un altro messaggio: ”da aprire solo dopo la scomparsa o morte di Jekyll”, l’avvocato restò molto perplesso.
Nel frattempo il dottor Jekyll si faceva sempre più strano, un giorno Poole andò alla porta di Utterson raccontando che il suo padrone chiedeva di continuo una particolare medicina e che aveva una voce diversa dal solito. In più si era chiuso nel suo laboratorio di chimica e non voleva incontrare nessuno. Dopo tanti tentativi per riuscire a vederlo, i due decisero di sfondare la porta. E sorpresa! A terra trovarono il cadavere di Hyde e sopra un comodino una lettera che spiegava il mistero della doppia personalità celata in dottor. Jekyll e mr. Hyde

Cosa mi è piaciuto e perché:

Mi è piaciuto il fatto che fino alla fine non si parlasse della doppia identità di Jekyll,  perché da un tocco di originalità e mistero al libro

Cosa non mi è piaciuto e perché:
Non mi è piaciuto il fatto che in alcuni punti, soprattutto nella fine, fosse molto intrigato perché non si capiva bene
La musica che metterei come colonna sonora a questo libro:
Metterei una musica tenebrosa che inquieta terrore, con due melodie opposte, una lenta e una in crescendo per rappresentare la doppia personalità
A che tipo di persona lo consiglio:
Lo consiglio a una persona a cui piacciono i libri intellettuali e complicati. Francamente è un libro un po’ difficile da capire
Personaggio preferito e perché:
Il mio personaggio preferito è Utterson perché è come se fosse un poliziotto che sta risolvendo un caso
La mia frase/pagina/episodio preferito:
La mia frase preferita è: “a questo punto, mentre depongo la penna e suggello la mia confessione, pongo fine alla vita infelice di Henry Jekyll” mi è piaciuta questa frase perché fa capire come il male riesce a vincere sul bene uccidendolo
Altri libri/fumetti/film che mi sono venute in mente o che collegherei a questo libro:
collegherei libri o film fantascientifici che trattano di esperimenti che hanno come cavia l’essere umano.
Il mio libro in tre parole:
DOPPIA PERSONALITA’_MISTERO_POZIONE

Arianna M. classe 2D

"L'estate gigante" di B. Masini



AUTRICE                                                               
BEATRICE MASINI                                                                                              
CASA EDITRICE:
FABBRI EDITORI
ANNO DI PUBBLICAZIONE:
MAGGIO 2005
TRAMA
QUESTA STORIA PARLA  DI UNA RAGAZZINA CHE VIVE CIRCONDATA DA UN BANDA DI RAGAZZINI PIU’ PICCOLI DI LEI.
LEI PER LORO E' COME UNA BABYSITTER.
IL GIGANTE  E’ UN PERSONAGGIO INVENTATO DA LORO, CHE DAL CIELO MANDA MESSAGGI DOVE SUGGERISCE COSA FARE.
LEI SI INNAMORA DI UN RAGAZZO PIU’ GRANDE DI LEI, LUCIANO IL BAGNINO.
COMINCIA COSI’ UN GIOCO PERICOLOSO E AVVENTUROSO CHE SI RIVELERA’ UNA SFIDA.
COMMENTO:
QUESTO LIBRO MI E’ PIACIUTO PERCHE’ E’ STATO MOLTO INTERESSANTE E MI HA COLPITO COME I RAGAZZI SI SONO DIVERTITI FACENDO LE SFIDE E LE AVVENTURE RISCHIOSE.
FRASE PREFERITA:
C’E’ QUALCOSA DI SOLENNE IN QUESTO MOMENTO, UN MESSAGGIO CHE VIENE DA CHISSA’ DOVE E CHE NON AFFERRO, MA VA BENE COSI’. MEGLIO LASCIARSI SENZA PAROLE, CARO MARE. NON C’E’ SEMPRE BISOGNO DI CAPIRSI: BASTA ESSERCI. E TU,COMUNQUE VADA CI SARAI!!
SILVIA A. 2 C

martedì 14 aprile 2015

"Nodi al pettine" di Murail


TITOLO: Nodi al pettine
ANNO DI PUBBLICAZIONE:  2004
CASA EDITRICE: Giunti
AUTORE: Marie-Aude Murail

TRAMA: Questo libro parla di un ragazzo di nome Luis che ha 14 anni, lui è costretto a partecipare a uno stage a scuola di una settimana.
Dopo un po' si accorge che quel posto non era adatto a lui, però era troppo tardi.
Luis dopo aver conosciuto alcuni commessi come ad esempio Clare, Fifi e Garence, capisce che quello stage sarebbe stato bello e utile quindi inventa delle bugie con la famiglia per poterlo continuare…
COMMENTO:  Mi è piaciuto molto anche se questo libro non rispecchia perfettamente la mia situazione perché io desidero diventare una grande parrucchiera ma i miei non sono convinti di iscrivermi ad una scuola che mi porti nel mondo della moda e quindi penso che Luis abbia avuto molta fortuna, vorrei tanto che nella mia scuola si potesse fare un stage come quello di Luis.
Lo consiglio soprattutto alla persone che da grandi vorrebbero lavorare nel mondo della moda…  
Anisia S. 2C