AUTORE:
Edgar Allan Poe
CASA
EDITRICE: Piemme
Junior
ANNO
DI PUBBLICAZIONE: 1998
TITOLO
DEL RACCONTO SCELTO: La
botte di Amontillado
BREVE
TRAMA DEL RACCONTO CHE MI HA COLPITO DI PIÙ :
Sicuramente
è stata “la botte di Amontillado” a colpirmi di più. Parla di
due amici: il narratore e Fortunato (un intenditore di vini italiano).
La
breve storia si svolge durante il carnevale di Parigi, mentre il
delitto avviene nelle Catacombe. L’amico Fortunato ama essere
burlone, cosa non gradita dal suo caro amico che, all’ennesima
presa in giro, deciderà di porre fine alla sua vita in un modo molto
sadico.
PASSAGGIO
PIU’ IMPORTANTE: Le
lanterne illuminarono la fossa, e i riflessi provenienti dal mucchio
di oro e gioielli erano a dir poco abbaglianti
BREVE
TRAMA:
Questo libro è un insieme di
7 racconti di Edgar Alan Poe che parlano di avventura e horror.
Ognuno con la sola caratteristica in comune della narrazione in prima
persona.
COMMENTO
PERSONALE:
Questo
libro non mi è piaciuto. La scrittura di Poe è molto prolissa, mi
spiego meglio: i suoi racconti durano 10/15 pagine, troppo per il
narrato, alcune volte tralascia l’azione per la descrizione. Non so
se è il genere noir a non piacermi in generale, o proprio la
scrittura di Poe.
Comunque
per me rimane un libro troppo descrittivo e privo di azione,
sinceramente non mi ha fatto stare neanche in ansia. Non lo
consiglierei a nessuno, a parte gli appassionati di questo genere.
Filippo P.
Racconti del
terrore
AUTORE:
Edgar Allan Poe
CASA
EDITRICE:
Mondadori
ANNO
DI PUBBLICAZIONE:
1985
BREVE
TRAMA: “Racconti
del terrore” narra avvenimenti misteriosi, insoliti e penetranti,
come una donna sepolta viva, un inquietante cavallo di fuoco o un’
epidemia che ti colpisce in un istante.
Questo,
come altri libri, è un "accumulo" di storie diverse fra loro ma con
un’ unica protagonista: la paura.
PERSONAGGIO
CHE MI HA COLPITA: Sono
rimasta colpita dall’uomo del capitolo “il gatto nero”. Mi ha
impressionata perché, essendo sempre stato un grande amante degli
animali, non lo credevo capace di strangolare il suo povero gatto
nero.
Non
mi aspettavo nemmeno che infine dalla collera uccidesse, pur non
avendolo fatto di proposito, sua moglie.
FRASI
O PASSAGGI CHE MI SONO PIACIUTI: Mi
è piaciuto il capitolo intitolato “ la maschera della morte rossa”
perché mi entusiasmava la trama che appunto narra di una forte
pestilenza detta “ l’epidemia della morte rossa” che colpisce
un intero paese e gli unici sopravvissuti in quel momento sono il
principe e la sua corte, rimasti barricati nel castello cercando in
ogni modo di evitare il contagio. Ma quando si svolge la festa in
maschera, a palazzo si presenta una figura inaspettata, che
stravolgerà l’intera serata…
COMMENTO
PERSONALE: Il
libro mi è piaciuto abbastanza, d’altro canto lo ho trovato
eccessivamente descrittivo, perciò non ho gradito alcuni capitoli; per il resto, devo ammettere che il genere horror mi piace davvero tanto
e in futuro leggerò sicuramente un altro libro di questa tipo.
CONSIGLIO:
Io consiglio
vivamente questo libro a coloro che amano i racconti “horror
tradizionali”, cioè non troppo “splatter” o cruenti, ma con
una maggiore graduazione di climax e ansia costante. Lo sconsiglio
invece a chi non ama il genere horror e chi piuttosto che l’ansia
preferisce degli episodi ricchi di azione.
Giulia S.
Titolo:
RACCONTI DEL TERRORE
Autore:
EDGAR ALLAN POE
Casa
editrice: MONDADORI
Anno
di pubblicazione: 1985
Breve
trama:
Questo
libro racconta tantissime storie di tipo horror inventate da Edgar
Allan Poe, che riesce a trasformare una tranquilla storiella in un
terrificante racconto del terrore.
Personaggio
preferito:
Il
mio personaggio preferito si chiama William Wilson, del
racconto “William Wilson”: di lui mi ha colpito il carattere
atavico, cioè capace di immedesimarsi nei propri antenati; questo
viene ripetuto molto nel racconto.
Frasi
o passaggi che mi hanno colpito:
“E
mi chiedevo come mai questo venerabile personaggio, dall’aria così
modesta e benigna,
dall’abito ben spazzolato e clericalmente ondeggiante, e dalla
parrucca così accuratamente incipriata,
potrebbe essere lo stesso uomo che con
acre viso e
indosso tutto sudicio di tabacco, faceva dianzi
eseguire, ferula
in mano, le leggi draconiane
della scuola:
enorme paradosso la cui mostruosità non ammetteva soluzione!”
di
questa frase mi ha colpito la complessità di alcune parole che ho
sottolineato di cui non conoscevo neanche l’esistenza.
Commento
personale:
Questo libro non mi è
piaciuto per niente, ho compreso solo alcune storie in cui il
linguaggio era più facile, non l’ho trovato scorrevole anche
perché in ogni frase che leggevo dovevo consultare il dizionario
almeno 2/3 volte per capire il significato di determinate parole. Non
lo consiglio ai miei compagni, tranne a quelli che hanno un lessico
abbastanza ampio.
Alessandro B.
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