AUTORE:
Conan Doyle
CASA
EDITRICE: Newton
Compton Editori
ANNO
DI PUBBLICAZIONE: 1902
BREVE
TRAMA: Sherlock
Holmes, noto investigatore londinese, è alle prese di un caso molto
particolare. Il signor Charles Baskerville è stato trovato morto
sulla brughiera dove era situata la sua proprietà. Vicino al suo
cadavere erano presenti impronte di un cane enorme, un mastino. Una
leggenda narrava che anche un suo antenato, Sir Hugo Baskerville,
morì a causa di un enorme mastino. L’unico erede dei Baskerville
era il giovane Sir Henry, che arriva dal Canada per recarsi nella
casa di famiglia. Ma dato che quel luogo non era sicuro Holmes affida
al suo compagno, Watson, il compito di accompagnare il baronetto a
Baskerville Hall, dove accadranno cose sorprendenti.
PERSONAGGIO
CHE MI HA COLPITO DI PIU’: Il
personaggio che mi ha colpito maggiormente è stato Watson. Il motivo
per cui lo scelto è che mi ci sono ritrovato e ho trovato sensati i
ragionamenti che faceva.
FRASI
CHE MI SONO PIACIUTE DI PIU’
1)
“Mi ha detto come si chiamava.”
Holmes
mi lanciò un’occhiata di trionfo. “Oh, le ha detto come si
chiamava, eh? Molto imprudente. E che nome le ha dato?”
“Era
il signor Sherlock Holmes”, rispose il vetturino.
2)
“Holmes!”, gridai. “Holmes!”
COMMENTO
PERSONALE: Ho
trovato questo libro molto scorrevole, pieno di colpi di scena e
intrigante. Ho preferito questo libro a “dieci piccoli indiani”
di Agatha Christie per la sola differenza che Conan Doyle ha avuto
una scrittura scorrevole sin dalla prima pagina, mentre le prime
trenta pagine della scrittrice inglese le ho trovato molto pesanti.
Consiglio
questo libro a tutti perché non è troppo lungo, è appassionante e
non troppo difficile.
Lorenzo D.
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