martedì 23 gennaio 2018

I nostri racconti gialli/thriller: LA NEBBIA

Stamattina io e Nicolò ci incontriamo sotto casa mia alle 7:45, solo che c’è una nebbia fittissima, più fitta del solito.
Partiamo per andare a scuola, solo che non riusciamo a vedere dove andiamo, quindi scegliamo senza vedere una via e ci incamminiamo. Dopo qualche minuto sento le campane delle otto e  dico fra me e me che siamo di sicuro in ritardo e che dovremmo fermarci a riflettere su dove siamo: ci guardiamo intorno ma non vediamo oltre il nostro naso.


Ormai non sappiamo dove andare, finché non incontriamo Lorenzo M. Ci dice che anche lui si è perso in questo cumulo di nebbia fittissima. Lì con lui cerchiamo dei cartelli con delle indicazioni, ma nel farlo ci imbattiamo in un cancello gigantesco con su scritto “cimitero di Assago”. Lorenzo dice di non aver mai visto un cimitero ad Assago. Io e lui proponiamo di tornare indietro e trovare un'altra strada per andare a scuola, ma Nico si addentra nel cimitero senza dire neanche una parola;  io e Lorenzo lo andiamo a cercarlo tra le tombe, per poi costringerlo a venire con noi a scuola. Dopo qualche attimo lo troviamo caduto a terra davanti a una lapide, io cerco di tirarlo su ma quando gli prendo il braccio si stacca dal corpo e cado a terra. 
Lorenzo mi guarda e mi dice che quello non è Nico, ma uno zombie! Detto ciò, inizia a correre verso il cancello, ma è chiuso a chiave. 
Ormai siamo finiti, non sappiamo dove scappare, quando vediamo in lontananza lo zombie che si gira dall’altro lato e va via. 
Lorenzo decide di scavalcare il cancello ma è troppo alto e sopra  c’è anche del filo spinato, quindi decidiamo di rifugiarci creando una specie di capanna con quello che troviamo per terra e nelle nostre cartelle. Dopo aver finito la mini capanna sentiamo dei movimenti, come dei passi, ma un po’ più pesanti e una voce in lontananza che dice “amici, amici”... noi spaventati ci rifugiamo nella specie di capanna quando sentiamo ansimare sempre più forte, sempre più forte, quando non sentiamo più niente, se ne è andato! Sento la mano di Lorenzo che mi tocca la schiena. Esco dalla capanna e dico a Lorenzo che non c’è nessuno, però non esce, allora metto il braccio dentro alla capanna ma non  riesco ad afferrarlo e quando gli prendo la mano...
“aaaaaah!!!”: c’è solo la mano.
Entro e trovo Nico che si sta mangiando il piede di Lorenzo. Fuggo correndo a più non posso con una mano in mano e urlando a squarciagola, chiedendo aiuto, ma mi ritrovo solo degli zombie che mi rincorrono; sento che mi stanno afferrando, mi hanno preso, ora penso fra me e me che sarò divorato, ecco mi sento mordere la schiena! 
Inizio a urlare per il male, quando mi ritrovo in classe al mio banco a urlare come un idiota. Lì c'è Nicolò intento a tirarmi dalla schiena chiamandomi continuamente: in quel momento capisco che era tutto un sogno e che quando mi sentivo preso dagli zombie in realtà era Nico che mi prendeva e mi diceva di svegliarmi. Per fortuna era solo un sogno, almeno speriamo che non sia un sogno premonitore.

Lorenzo N.


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