venerdì 19 gennaio 2018

"La stanza 13" di Swindelles

LA STANZA 13

Titolo del libro: La stanza 13
Autore: Robert Swindelles
Casa editrice: Mondadori
Anno di pubblicazione: 2004

Breve trama del libro:
Questo libro parla di una ragazza di nome Fliss che parte con i suoi compagni di classe per una gita. Prima della partenza Fliss ha un incubo, e teme che l’albergo in cui la scolaresca sarà ospitata possa nascondere segreti molto inquietanti. Arrivati a destinazione comincia l’incubo: tutte le notti la sua amica Ellie-May sonnambula si reca in una stanza in cui di giorno ci sono cuscini e lenzuoli ma di notte appare il numero 13 sulla porta, e dentro si nasconde una creatura terrificante. Così Fliss e i suoi amici ogni notte dovranno affrontare una paurosa avventura per salvare l’amica coinvolta nel mistero e non cosciente di quello che le sta accadendo…

Breve descrizione del personaggio che mi ha colpito maggiormente:
Fliss mi ha colpito maggiormente: in alcuni punti mi sono ritrovata caratterialmente con lei, poiché è molto curiosa come me. Felicity è una ragazza molto vivace e curiosa che nonostante tutto vuole aiutare la sua amica in difficoltà. L’amicizia la mette al primo posto, ma soprattutto anche la curiosità e il mistero.

Frasi che mi sono piaciuti di più:
  • Si fermò a guardare il mare e notò in lontananza una roccia scura, spruzzata dalle onde, su cui stava appollaiato un uccello. Era nero e teneva le ali spalancate, come in attesa che il vento gliele asciugasse. Fliss avvertì un brivido e sentì che l’incanto di quella giornata stava per svanire. L’uccello le ricordava qualcosa. Forse una strega o un ombrello rotto. Oppure il corvo in ferro battuto del Cancello del Destino”. 
  • La luce della torcia illuminò la bara. Giaceva con le mani incrociate sul petto e gli occhi chiusi. Era magro, piccolo e sporco. Il volto di un bianco mortale, tranne una macchia scura sulla fronte e una crosta marrone intorno alle labbra bluastre. Una folta chioma di capelli arruffati e impolverati gli copriva il cranio e ricadeva sul letto di terra che copriva il fondo della bara. Le unghie erano spezzate e annerite e l’unico indumento lurido che indossava, qualcosa di simile a un sudario o a una camicia da notte, mandava un tanfo disgustoso.” 
Commento personale:
Il libro mi è piaciuto molto perché era avvincente. A me piacciono molto i libri di genere thriller, ma questo in particolare. In questo libro sinceramente non ho trovato aspetti negativi.
Questo è stato uno dei miei preferiti. Lo consiglierei ai miei compagni che come a me amano la suspense.


Alice A.







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