Il Richiamo della Foresta
Jack London
GiuntiJunior
1994
Breve trama:
Buck è un cane lupo, il padre era un San
Bernardo e la madre era un pastore scozzese. Vive a Santa Clara con il
giudice Miller. Il padre di Buck era il fidato compagno del giudice e Buck
sembrava destinato a diventare come il padre.
Una notte il giardiniere del
giudice, Manuel, uscì fuori dalla proprietà con Buck, che credeva si trattasse
di una passeggiatina, e si allontanarono sempre di più da casa. Due uomini gli
legarono una corda al collo perché lui si era infuriato moltissimo, ma alla
fine la mancanza d' aria lo fece svenire. Al suo risveglio aveva la vista
annebbiata e un uomo cercò di prenderlo per il collo, ma lui velocemente gli
addentò la mano, dovettero intervenire i due uomini di prima per stringergli di
più la corda e con la bocca piena di schiuma svenne di nuovo. Lo chiusero in una
cassa con delle sbarre, una gabbia. Il treno sbarcò a Seattle e quattro uomini
lo spostarono in un altro treno. Nel suo nuovo vagone c'era un uomo robusto con
un maglione che reggeva una mazza in mano; egli chiese di aprire la gabbia di Buck, che si scagliò rapidamente su di lui, ma l' uomo lo colpì, tramortendolo per
terra; quindi il cane si lanciò all'attacco e stavolta lo colpì talmente forte che
gli fece fare mezzo giro su se stesso. Dopo molti attacchi falliti si arrese.
Arrivò molta gente che comprò un cane e Buck se ne
andò con un uomo magro di nome Perrault. In macchina con lui c'erano altri due cani: Curly e
Dave. Successivamente Perrault li mise sotto coperta e li consegnò a François.
Quando tolsero la coperta si ritrovarono in un campo con altri due cani: Sol-leks e Spitz. Ora facevano parte di una muta.
Buck non
era bravo, ma con l' insegnamento di Sol-lenks imparò in fretta. Arrivarono molti
altri cani per rimpiazzare la morte di Curly, assalita da alcuni huski. Divennero una grande muta e Buck dimostrava di essere sempre di più il capitano
del branco, infatti si conquistò il titolo dopo lo scontro finale contro Spitz.
La muta fece
molti progressi con Buck come capitano e venne comprata da due uomini, Hal e Charles. Riempirono la slitta di tende e cibo, ma c'erano
pochi cani, così ne acquistarono altri per sorreggere loro stessi e Mercedes, sorella
di Hal nonché moglie di Charles.
I cani erano stremati e quando arrivarono al campo di John
Thornton fecero una sosta. Buck non volle attraversare il lago di ghiaccio che
li separava da Dawson perché gli venne un brutto presentimento e si bloccò. Hal
lo frustò più volte e allora intervenne Thornton, che colpì le mani di Hal con
l'ascia che stava affilando e prese con sé Buck;
Hal si arrese e lasciò Buck con John. Hal e i suoi compagni caddero nel lago morendo congelati perché il ghiaccio si ruppe. Buck legò molto con Thornton e
per la prima volta provò il sentimento dell'amore. Thornton era un ricercatore
d'oro che voleva andare alla ricerca della miniera del Est, ricchissima e protetta dagli indiani; quindi partì con Hans e Pete, i suoi fedeli compagni, con loro c'erano Buck,
Skeet e Nig, gli altri cani di Thornton. Entrarono in un locale e Thornton
scommise con un riccone di nome Matthewson che Buck sarebbe riuscito a trasportare un
slitta con mezza tonnellata di farina per cento chilometri. Matthewson scommise
milleseicento dollari e John non ne puntò molti. Alla fine Buck spinse con
tutta la sua forza e ci riuscì. Con quei soldi Thornton e gli altri partirono
per la miniera dell'Est dove loro sapevano che sarebbero potuti morire...
Frase(o passaggi) che ti sono piaciuti di più:
-Tornano gli antichi istinti nomadi, spezzano la catena dell'abitudine;
dal sonno secolare di nuovo si risveglia il grido
animale.
Commento personale: Di questo libro mi sono piaciute
le parti finali, per esempio la fine, invece l'inizio mi ha annoiato un po'. Di
questo libro mi hanno impressionato le varie morti dei cani e le scene di
combattimento selvaggio. Quando leggo mi piace immaginare le scene ma quando ho
immaginato queste scene ho avuto un brivido di terrore. Consiglierei questo
libro ai miei compagni ma non lo consiglierei a quelli facilmente
impressionabili, in generale a tutti consiglierei di leggerlo per il finale.
Enrico A.
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