TITOLO: Una barca nel bosco
AUTRICE: Paola Mastrocola
EDIZIONE: 2006
PASSAGGI PIÙ IMPORTANTI:
Non è vero niente. Ogni gru è una gru a sé. Ci sono decine di
modelli diversi. Io avevo pensato la seguente gru: alta e magra. Lui invece mi
ha portato una gru cabina. Cogli la tragedia?
Li ho capito che nessuno ha la gru che vorrebbe.
PERSONAGGIO CHE MI HA COLPITO:
Zia Elsa, un nome come un altro, un’anima innocente travolta
dai venti della disperazione.
Nel romanzo la sua parte viene spesso descritta come inerte,
una donna che col passare degli anni si è sempre più chiusa in se stessa nel
ricordare la felice vita passata col defunto marito.
Nonostante questo, è l’unica che riesce a capire Gaspare e
nelle controversie di una vita crudele è l’unica che sa strappare un sorriso al
nipote.
BREVE TRAMA:
Gaspare Torrente è uno fra le migliaia di ragazzini che
emigrano da piccoli paesi del sud Italia, per andare nelle grandi città del
nord a studiare.
Arrivato con sua mamma, una borsa e tanta speranza, Gaspare,
talento ineccepibile nelle materie scolastiche, non vede l’ora di iniziare il
liceo, un posto sconosciuto da lui e dalla sua famiglia di pescatori .
Con il passare dei giorni l’esclusione si fa sempre più
sentire e il suo unico rifugio è il latino; amante delle poesie di Orazio, ogni
pomeriggio si rinchiude nel retrobottega a tradurre interi poemi, aspettando
che qualcosa cambi nella sua vita, questo accadrà, ma non in meglio.
COMMENTO PERSONALE:
Purtroppo non posso dire che questo libro mi sia veramente
piaciuto, mentirei. Sinceramente ci sono due motivi per cui non metterei questo
libro tra i miei preferiti: per me il racconto è veramente triste, spesso
descrive emozioni nei suoi particolari più vividi e alcune volte pare
inquietante; punto secondo, ha una narrazione molto lenta e può risultare noiosa
in alcuni passaggi, il che, seppur di poche pagine, lo rende veramente un
mattone.
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