C’era una volta un povero contadino che viveva in un villaggio sperduto della Germania, era così povero che non aveva i soldi neanche per comprarsi da mangiare, allora si nutriva dei frutti che coltivava lui stesso.
Un giorno però ci fu un forte vento che distrusse le piantagioni del contadino; allora, disperato per ciò che era appena accaduto, decise di prendere le poche provviste che gli erano rimaste e di scappare nella foresta in cerca di fortuna.
La foresta era molto buia e inquietante e questo un po’ lo spaventava, ma era determinato a cercare, finché non decise di fare un sosta per la notte e si accampò in una tenda che aveva trovato; appena si addormentò fu assalito da una banda di goblin che lo legarono e lo portarono nella loro grotta.
Ormai il contadino era disperato e aveva molta paura di cosa potessero fargli i goblin e allora si mise ad urlare con la speranza che qualcuno venisse a salvarlo, ma così non fu, quindi i goblin decisero di consegnare l'ostaggio alla loro padrona, la strega suprema.
Durante il viaggio il contadino provò a scappare dai goblin ma con le poche forze che gli rimanevano non riuscì, dunque iniziò a stuzzicarli finché i goblin lo slegarono per 5 minuti e si riposarono.
Allora il contadino sapendo che i goblin a furia di fare soste si sarebbero addormentati, aspettò il momento giusto e PAAAMMM!!!
Legò i goblin e li minacciò di dargli tutto il loro denaro, e dopo averli derubati, decise di tornare a casa ma ormai aveva perso la strada, allora nella ricerca di un villaggio sentì uno strano rumore, quindi si girò e vide una fata, che lo aveva seguito per tutto il viaggio, e stupita dell'astuzia che aveva dimostrato con i goblin gli diede una spada magica che gli sarebbe servita per sconfiggere la strega.
Il contadino non voleva affrontarla ma ripensandoci si rese conto che se sconfiggeva la regina poteva privarla di tutti i suoi benefici e così avrebbe vissuto una vita nobile. Accettò la spada e si diresse nel Bosco della Morte dove viveva la strega suprema.
Arrivò nella fortezza e senza pensarci due volte andò alla torre centrale del castello, faccia a faccia con la strega. Le disse <voglio sfidarti e se ti sconfiggo mi darai tutti i tuoi benefici> allora la strega disse <tu vorresti sfidare me? Sei solo un misero contadino, ma accetto>.
I due si sfidarono sul campo di battaglia e la strega invitò tutti i demoni del suo castello ad assistere allo scontro; prima che la battaglia cominciasse, domandò <sei pronto ad essere distrutto?>
Il contadino annuì e iniziò lo scontro. Sapeva che la strega era più forte, ma lui attendeva il suo primo momento di distrazione per colpirla con la spada incantata, e così fu: il contadino vinse lo scontro, prese il bottino e cercò la strada di casa finché non la trovò, orgoglioso di se stesso comprò una casa nuova e si godette la sua vita proprio come desiderava, e vissero tutti felici e contenti.
Alessandro B.
I ragazzi di Assago e la magia dell'incontro con la lettura, la scrittura... E NON SOLO!
martedì 28 febbraio 2017
giovedì 23 febbraio 2017
Fiaba e favola in biblioteca (parte seconda)
Martedì 14 febbraio io e la mia classe siamo andati alla biblioteca di Assago; una volta arrivati, siamo andati al piano di sopra dove ci hanno spiegato delle cose sulla fiaba e il lavoro che dovevamo fare.
Ci siamo divisi in gruppi: io ero con Giulia, Alice e Chanel.
Abbiamo costruito una macchina di cartone di nome “ricalcafiabe HAPPY FOOD”... il tema l’abbiamo inventato noi: era il cibo, visto che il mio gruppo aveva fame.
Questa macchina poteva modernizzare una fiaba, noi abbiamo scelto “Cenerentola” e l’abbiamo resa più moderna: quasi tutti i personaggi si chiamavano con un nome di cibi, per esempio c’era il principe Ronpizza, i cagnolini che si chiamavano Caramella e Hamburger e infine c’era una ragazza che diventò principessa di nome Giulietta.
Douaa El A.
Ci siamo divisi in gruppi: io ero con Giulia, Alice e Chanel.
Abbiamo costruito una macchina di cartone di nome “ricalcafiabe HAPPY FOOD”... il tema l’abbiamo inventato noi: era il cibo, visto che il mio gruppo aveva fame.
Questa macchina poteva modernizzare una fiaba, noi abbiamo scelto “Cenerentola” e l’abbiamo resa più moderna: quasi tutti i personaggi si chiamavano con un nome di cibi, per esempio c’era il principe Ronpizza, i cagnolini che si chiamavano Caramella e Hamburger e infine c’era una ragazza che diventò principessa di nome Giulietta.
Douaa El A.
mercoledì 22 febbraio 2017
Fiaba e favola in biblioteca!
IL GIORNO 14 FEBBRAIO IO E LA MIA CLASSE SIAMO ANDATI IN VISITA ALLA BIBLIOTECA COMUNALE.
IO, GIORGIA E ALICE INSIEME CON EDO ABBIAMO PERCORSO IL TRATTO DI STRADA CON LE INDICAZIONI PER ARRIVARE ALLA BIBLIOTECA (STAMPATE DALLA PROFESSORESSA MICHELA VIANELLO).
ARRIVATI ALLA BIBLIOTECA, ANNA E RICCARDO CI HANNO ACCOLTO CALOROSAMENTE, POI POSATI I GIUBBOTTI, ABBIAMO PERCORSO LE SCALE PER ARRIVARE ALLA SALA LETTURA DOVE ANNA E RICCARDO CI HANNO RACCONTATO UNA FIABA MOLTO CARINA .
POI RICCARDO AVEVA IN MANO DEI FOGLI CON SU SCRITTO I NOMI DELLE MACCHINE CHE DOVEVAMO CREARE. USANDO DEI FOGLI DI CARTA DA RICICLO, UNA SCATOLA DI CARTONE E ALTRI MATERIALI DA RICICLO.
IO E I MIEI COMPAGNI CI SIAMO DIVISI IN GRUPPI: INSIEME AD ENRICO, ELEONORA, GIORGIA E CAMILLA ABBIAMO “DATO VITA” A BOBO IL TRITASTORIE.
BOBO E' UNA RANA DALLA VOCE BUFFA CON UN TAGLIO “RICCIO” ALL’ULTIMA MODA.
PER FAR SI' CHE BOBO MESCOLASSE LA STORIA BISOGNAVA RIPORRE ALL’ INTERNO I LIBRI DELLA STORIA SCELTA, QUINDI BOBO METTEVA INSIEME TUTTE LE STORIE, TRASFORMANDOLE IN UN'UNICA FIABA.
NEL GRUPPO NOI FEMMINE CI SIAMO IMPEGNATE SU COME COSTRUIRE LA MACCHINA E COME RENDERLA STUPENDA AGLI OCCHI DI TUTTI; ENRICO INVECE HA SCRITTO LA STORIA, CHE E’ VENUTA BENISSIMO.
Letizia C.
Il 14 febbraio noi ragazzi della 1^C siamo andati alla biblioteca comunale di Assago per una gita didattica sulla favola e sulla fiaba.
Ad accoglierci sulla soglia abbiamo trovato due persone: una donna e un uomo. Lei con dei lunghi capelli neri e gli occhi castani, molto simpatica. Lui alto, quasi due metri, snello, quasi pelato e con gli occhiali, anche lui simpatico.
All'interno era pieno di scaffali stracolmi di libri, d'altronde era una biblioteca!
Abbiamo appeso i giubbotti e siamo saliti al piano superiore dove abbiamo parlato della favola e della fiaba.
Quando abbiamo finito di parlare di questi due antichi generi letterari, Riccardo ci ha mostrato quattro fogli: ognuno di questi dava un'indicazione su come costruire una macchina: c'erano il tritastorie, il ricalcafiabe, il mangiafinale e l'inventafiabe.
Ognuno di loro aveva una funzione diversa, io ho costruito un tritastorie. Si chiamava Bobo e la sua funzione era quella di mettere due o più libri al suo interno, schiacciare un pulsante affinché Bobo individuasse i personaggi, le prove e l'elemento magico; lo scopo era quello di unirli e creare una fiaba nuova.
Nel nostro caso abbiamo scelto: Il brutto anatroccolo, Hansel e Gretel e Biancaneve.
Tutte le macchine che abbiamo costruito erano incredibili. Dopo averle presentate, abbiamo preso i giubbotti e abbiamo fatto merenda strada facendo durante il ritorno a scuola: è stata una gita meravigliosa e molto educativa, non la scorderò mai!
Enrico A.
IO, GIORGIA E ALICE INSIEME CON EDO ABBIAMO PERCORSO IL TRATTO DI STRADA CON LE INDICAZIONI PER ARRIVARE ALLA BIBLIOTECA (STAMPATE DALLA PROFESSORESSA MICHELA VIANELLO).
ARRIVATI ALLA BIBLIOTECA, ANNA E RICCARDO CI HANNO ACCOLTO CALOROSAMENTE, POI POSATI I GIUBBOTTI, ABBIAMO PERCORSO LE SCALE PER ARRIVARE ALLA SALA LETTURA DOVE ANNA E RICCARDO CI HANNO RACCONTATO UNA FIABA MOLTO CARINA .
POI RICCARDO AVEVA IN MANO DEI FOGLI CON SU SCRITTO I NOMI DELLE MACCHINE CHE DOVEVAMO CREARE. USANDO DEI FOGLI DI CARTA DA RICICLO, UNA SCATOLA DI CARTONE E ALTRI MATERIALI DA RICICLO.
IO E I MIEI COMPAGNI CI SIAMO DIVISI IN GRUPPI: INSIEME AD ENRICO, ELEONORA, GIORGIA E CAMILLA ABBIAMO “DATO VITA” A BOBO IL TRITASTORIE.
BOBO E' UNA RANA DALLA VOCE BUFFA CON UN TAGLIO “RICCIO” ALL’ULTIMA MODA.
PER FAR SI' CHE BOBO MESCOLASSE LA STORIA BISOGNAVA RIPORRE ALL’ INTERNO I LIBRI DELLA STORIA SCELTA, QUINDI BOBO METTEVA INSIEME TUTTE LE STORIE, TRASFORMANDOLE IN UN'UNICA FIABA.
NEL GRUPPO NOI FEMMINE CI SIAMO IMPEGNATE SU COME COSTRUIRE LA MACCHINA E COME RENDERLA STUPENDA AGLI OCCHI DI TUTTI; ENRICO INVECE HA SCRITTO LA STORIA, CHE E’ VENUTA BENISSIMO.
Letizia C.
Il 14 febbraio noi ragazzi della 1^C siamo andati alla biblioteca comunale di Assago per una gita didattica sulla favola e sulla fiaba.
Ad accoglierci sulla soglia abbiamo trovato due persone: una donna e un uomo. Lei con dei lunghi capelli neri e gli occhi castani, molto simpatica. Lui alto, quasi due metri, snello, quasi pelato e con gli occhiali, anche lui simpatico.
All'interno era pieno di scaffali stracolmi di libri, d'altronde era una biblioteca!
Abbiamo appeso i giubbotti e siamo saliti al piano superiore dove abbiamo parlato della favola e della fiaba.
Quando abbiamo finito di parlare di questi due antichi generi letterari, Riccardo ci ha mostrato quattro fogli: ognuno di questi dava un'indicazione su come costruire una macchina: c'erano il tritastorie, il ricalcafiabe, il mangiafinale e l'inventafiabe.
Ognuno di loro aveva una funzione diversa, io ho costruito un tritastorie. Si chiamava Bobo e la sua funzione era quella di mettere due o più libri al suo interno, schiacciare un pulsante affinché Bobo individuasse i personaggi, le prove e l'elemento magico; lo scopo era quello di unirli e creare una fiaba nuova.
Nel nostro caso abbiamo scelto: Il brutto anatroccolo, Hansel e Gretel e Biancaneve.
Tutte le macchine che abbiamo costruito erano incredibili. Dopo averle presentate, abbiamo preso i giubbotti e abbiamo fatto merenda strada facendo durante il ritorno a scuola: è stata una gita meravigliosa e molto educativa, non la scorderò mai!
Enrico A.
sabato 18 febbraio 2017
Il Codice da Vinci
Autore: Dan Brown
Casa editrice: Mondadori
Breve trama:
Jacques Saunière, famoso curatore del Louvre, viene assassinato misteriosamente. A risolvere il caso saranno chiamati il criptologo d’arte, Robert Langdon insieme all’agente e nipote del curatore Sophie Neveu. Saunière lascia segni strani sul suo corpo prima di morire e un'iscrizione che a prima vista sembra incolpare Langdon, ma la sua morte nasconderà lugubri segreti sulla ricerca del Santo Graal.
Breve descrizione del personaggio che mi ha colpito di più:
Jacques Saunière, il famoso curatore del Louvre, è per me il personaggio che struttura la maggior parte della storia.
Saunière, il grande maestro del Priorato di Sion, traccia con cura una serie di indovinelli per rivelare alla nipote il luogo in cui si trova il Santo Graal e forse qualche altro mistero…
Mi hanno molto colpito i doppi sensi dei suoi indovinelli così intricati da stimolare la mia curiosità.
Frase che mi è piaciuta di più:
Frasi dimenticate riaffiorarono nella sua mente: “La ricerca del Santo Graal è la ricerca del luogo dove inginocchiarsi davanti alle ossa di Maria Maddalena. Un viaggio per pregare ai piedi della regina cancellata dalla storia”.
Commento personale:
“Perché la religione sia oggi sia nella storia ha avuto ed ha tuttora un potere smisurato sul pensiero umano?” e “Perché la religione ha avuto così successo sui Romani? Solo per potere?”
Queste per me sono le domande che l’autore si è posto prima di scrivere questo libro, un romanzo che racconta di avventura insieme a pillole storiche e un pizzico di giallo.
Lo consiglio a chi, come me, si pone dei dubbi sui pensieri religiosi e continua a cercare la sua verità.
Casa editrice: Mondadori
Breve trama:
Jacques Saunière, famoso curatore del Louvre, viene assassinato misteriosamente. A risolvere il caso saranno chiamati il criptologo d’arte, Robert Langdon insieme all’agente e nipote del curatore Sophie Neveu. Saunière lascia segni strani sul suo corpo prima di morire e un'iscrizione che a prima vista sembra incolpare Langdon, ma la sua morte nasconderà lugubri segreti sulla ricerca del Santo Graal.
Breve descrizione del personaggio che mi ha colpito di più:
Jacques Saunière, il famoso curatore del Louvre, è per me il personaggio che struttura la maggior parte della storia.
Saunière, il grande maestro del Priorato di Sion, traccia con cura una serie di indovinelli per rivelare alla nipote il luogo in cui si trova il Santo Graal e forse qualche altro mistero…
Mi hanno molto colpito i doppi sensi dei suoi indovinelli così intricati da stimolare la mia curiosità.
Frase che mi è piaciuta di più:
Frasi dimenticate riaffiorarono nella sua mente: “La ricerca del Santo Graal è la ricerca del luogo dove inginocchiarsi davanti alle ossa di Maria Maddalena. Un viaggio per pregare ai piedi della regina cancellata dalla storia”.
Commento personale:
“Perché la religione sia oggi sia nella storia ha avuto ed ha tuttora un potere smisurato sul pensiero umano?” e “Perché la religione ha avuto così successo sui Romani? Solo per potere?”
Queste per me sono le domande che l’autore si è posto prima di scrivere questo libro, un romanzo che racconta di avventura insieme a pillole storiche e un pizzico di giallo.
Lo consiglio a chi, come me, si pone dei dubbi sui pensieri religiosi e continua a cercare la sua verità.
venerdì 10 febbraio 2017
ALCUNE DELLE NOSTRE FRASI PREFERITE…
E sentii immediatamente la fiducia
impadronirsi di me, come una coltre di sonno.
Nicolo B. (da “Kamo”)
"IL MAESTRO SI E' INNAMORATO DI MIA MADRE!"
PUO' ANDARE PEGGIO DI COSì? NO! VABBE’, I MIEI SONO DIVORZIATI,QUINDI PUO'
SUCCEDERE. MIA MADRE E' TANTO BUONA E IL MAESTRO E' TANTO CARINO. MA INSIEME?
MI SEMBRA IMPOSSIBILE!
Giorgia P. (da “Per sempre insieme, amen”)
Invece che un “calcio
d’angolo” ,il fischietto dell’arbitro Giustino ha fischiato un “calcio d’angelo”
-E come facciamo a tirarlo? –
domandano i nostri avversari.
-ARRANGIATEVI, - dice
l’arbitro.
Un calciatore è costretto ad
attaccarsi un paio d’ali alla maglia per calciare il pallone.
Eleonora
R. (da “Il libro degli errori”)
Vorrei non aver tirato quella palla di neve, invece l'ho tirata, vorrei tornare indietro ma non posso.
Mattia G. da “Il maestro nuovo”
E a quel punto accadde una cosa strana. La gamba di Peter si sfilò. Semplicemente si staccò dal corpo guardando dove l'aveva sempre vista, non trovò il sangue che si aspettava ma una piccola molla che spuntava dai pantaloni strappati.
Camilla P. (da "L'inventore di sogni"
E a quel punto accadde una cosa strana. La gamba di Peter si sfilò. Semplicemente si staccò dal corpo guardando dove l'aveva sempre vista, non trovò il sangue che si aspettava ma una piccola molla che spuntava dai pantaloni strappati.
Camilla P. (da "L'inventore di sogni"
Kamo. L'idea del secolo
AUTORE: Daniel Pennac
CASA EDITRICE: Einaudi Ragazzi
ANNO DI PUBBLICAZIONE: 1993
BREVE TRAMA:
Il libro parla di due ragazzini di quinta elementare a cui viene sempre ripetuto che stavano arrivando fino alle medie. Allora uno dei due chiede al professore di interpretare il ruolo di tanti professori, ma qualche mese dopo il ragazzino si pente di averglielo detto.
Il professore accetta la proposta e si “suddivide” in tanti professori... racchiusi nello stesso corpo.
DESCRIZIONE DEL PERSONAGGIO:
Il personaggio che mi ha colpito di più è Kamo perché gli viene l’idea del secolo...
COMMENTO PERSONALE:
Il libro mi è piaciuto moltissimo, soprattutto quando il professor Margella si “sdoppia” per far vedere hai ragazzini come sarebbero state le medie.
CHANEL O. K.
trama: Riuscirà Kamo a risolvere due situazioni diverse?
1: prepararsi alla prima media con Monsieur Margerelle ( il suo insegnante)
2: guarire il cuore infranto di mado-magie (la sua tata)
Personaggio preferito: Monsieur margerelle, che si crea molte personalità per aiutare i suoi alunni.
Frase preferita: "Finalmente monsieur margerelle disse, con quella calma febbricitante che lui sostituiva alla collera: -prendi le tue cose e vai fuori, Kamo".
Commento personale: il libro mi è piaciuto un sacco perché è una storia avvincente e consiglio fortemente di leggerlo.
Lorenzo M.
CASA EDITRICE: Einaudi Ragazzi
ANNO DI PUBBLICAZIONE: 1993
BREVE TRAMA:
Il libro parla di due ragazzini di quinta elementare a cui viene sempre ripetuto che stavano arrivando fino alle medie. Allora uno dei due chiede al professore di interpretare il ruolo di tanti professori, ma qualche mese dopo il ragazzino si pente di averglielo detto.
Il professore accetta la proposta e si “suddivide” in tanti professori... racchiusi nello stesso corpo.
DESCRIZIONE DEL PERSONAGGIO:
Il personaggio che mi ha colpito di più è Kamo perché gli viene l’idea del secolo...
COMMENTO PERSONALE:
Il libro mi è piaciuto moltissimo, soprattutto quando il professor Margella si “sdoppia” per far vedere hai ragazzini come sarebbero state le medie.
CHANEL O. K.
trama: Riuscirà Kamo a risolvere due situazioni diverse?
1: prepararsi alla prima media con Monsieur Margerelle ( il suo insegnante)
2: guarire il cuore infranto di mado-magie (la sua tata)
Personaggio preferito: Monsieur margerelle, che si crea molte personalità per aiutare i suoi alunni.
Frase preferita: "Finalmente monsieur margerelle disse, con quella calma febbricitante che lui sostituiva alla collera: -prendi le tue cose e vai fuori, Kamo".
Commento personale: il libro mi è piaciuto un sacco perché è una storia avvincente e consiglio fortemente di leggerlo.
Lorenzo M.
L'inventore di sogni
Autore: Ian McEwan
Casa editrice: Einaudi Super ET
Anno di pubblicazione: 1994
Breve trama:
Un ragazzo di 10 anni di nome Peter quasi ogni giorno si ritaglia un’ora per stare da solo e “pensare ai suoi pensieri”, ma le persone lo ritengono strano, proprio perché resta da solo per un po’ di tempo.
Però “sognare “ gli causa un sacco di guai come ad esempio perdere sua sorella Kate in autobus oppure fingersi ammalato per catturare il ladro del quartiere pur rischiando la vita. Ma con i suoi sogni capisce molte cose che prima riteneva assolutamente inutili, come ad esempio: il suo cuginetto non piangeva sempre perché voleva dare fastidio a lui e alla sua famiglia, ma solo perché non sapeva ancora parlare doveva esprimersi piangendo.
Però certe volte le persone ritengono Peter molto distratto poiché il giorno della verifica, al posto di risolvere gli esercizi stava sognando come elevare le cifre alla massima potenza e tanto altro ancora. Ma Peter sa di non essere “strano”, quindi vive come ogni bambino sulla Terra.
Il personaggio che mi ha colpito maggiormente:
Ovviamente è Peter! Se vi state chiedendo perché a me è piaciuto così tanto il personaggio di Peter, ecco la risposta: mi è piaciuto molto per il fatto che anche io sono una sognatrice ad occhi aperti e come Peter... sono anche io un po’ distratta e spesso mi dimentico anche io di alcune cose ( ma comunque non mi è mai capitato di dimenticare mio fratello in autobus! ). E come lui delle volte sogno cose molto strane che nella vita reale sarebbero irreali.
Le frasi che mi sono piaciute di più:
“Anzi, secondo lui, se si fosse sprecato un po’ meno tempo insieme e convincere gli altri a fare lo stesso, e se ne fosse dedicato un po’ di più a stare da soli e a pensare a chi siamo e chi potremmo essere, allora il mondo sarebbe stato un posto migliore, magari anche senza le guerre.”
“Si stava inventando un modo emozionante di scendere dalle montagne con un attaccapanni e una corda ben tesa tra due pini.”
“Peter si era appena messo al lavoro sulla prima addizione, che prendeva la somma di tre milioni cinquecentomila duecento novantacinque a un’ altra cifra della stessa lunghezza, quando gli capitò di pensare al numero più lungo del mondo.”
“Ma la terra continuava a girare, girare, lunedì, martedì, mercoledì, e la gente continuava ad alzarsi.”
"Quando Viola Fortune aspettava il primo bambino e certe volte si riposava a letto di pomeriggio, il Gatto William si acciambellava intorno a quella gran gobba rotonda dove dentro c’ era Peter"
“Era proprio un Gatto Peter e laggiù, ecco il bambino William.”
“Coll’ andar dei giorni, a furia di rigirarsi in testa quel pensiero, Peter finì per convincersi che la sua vita fosse probabilmente soltanto un sogno.”
“Uscendo per l’intervallo Peter appoggiò un biglietto sul banco di Barry. C’era scritto << ti va di giocare a pallone? PS. Ce l’ho anch’io un orsacchiotto e devo sempre aiutare mia madre a lavare i piatti. Peter>>”
“Si aiutarono a segnare, e uscirono dal campo tenendosi sottobraccio.”
Commento personale:
Questo libro mi è piaciuto molto soprattutto per i sogni un po’ stravaganti che fa Peter, come ad esempio riuscire a parlare con le bambole della sorellina Kate, oppure quando sogna di far scomparire la sua famiglia con “La pomata svanillina”.
Insomma... questo libro non mi è piaciuto solo per i sogni, ma anche perché Peter ha avuto molto coraggio sia a sconfiggere il bullo della scuola diventando poi suo amico, sia a rischiare la vita per la sua famiglia e per il quartiere restando a casa da solo per catturare il ladro del quartiere.
Lo consiglierei soprattutto a chi come me piace sognare ad occhi aperti e vivere avventure avventurose =) .
Capitoli che mi sono piaciuti di più:
- Due parole su Peter
-Il gatto
-Le bambole
-Il prepotente
Parole nuove:
- Palesemente: in modo manifesto, evidente
- Ammutinarsi : disobbedire
- Ciarpame : mucchio di roba inutile
- Insinuarsi : entrare
- Rassettare : mettere a posto
Lati positivi :
Mi è piaciuto molto il fatto che Peter nonostante gli altri pensassero che lui fosse un po’ strano, credesse che stando da soli per un po’, non ci fossero state più le guerre e che il mondo sarebbe stato un posto migliore.
Lati negativi:
Non mi è piaciuto il fatto che nel capitolo “Il gatto”, nella lite ci fosse stato un termine non molto adeguato alla lettura per ragazzi, comunque ho capito che con questo termine che adesso non cito voleva indicare un segno di disprezzo verso i bulli in questo caso il gatto che stava litigando con William il gatto, o meglio dire Peter il gatto.
Elisa B.
Casa editrice: Einaudi Super ET
Anno di pubblicazione: 1994
Breve trama:
Un ragazzo di 10 anni di nome Peter quasi ogni giorno si ritaglia un’ora per stare da solo e “pensare ai suoi pensieri”, ma le persone lo ritengono strano, proprio perché resta da solo per un po’ di tempo.
Però “sognare “ gli causa un sacco di guai come ad esempio perdere sua sorella Kate in autobus oppure fingersi ammalato per catturare il ladro del quartiere pur rischiando la vita. Ma con i suoi sogni capisce molte cose che prima riteneva assolutamente inutili, come ad esempio: il suo cuginetto non piangeva sempre perché voleva dare fastidio a lui e alla sua famiglia, ma solo perché non sapeva ancora parlare doveva esprimersi piangendo.
Però certe volte le persone ritengono Peter molto distratto poiché il giorno della verifica, al posto di risolvere gli esercizi stava sognando come elevare le cifre alla massima potenza e tanto altro ancora. Ma Peter sa di non essere “strano”, quindi vive come ogni bambino sulla Terra.
Il personaggio che mi ha colpito maggiormente:
Ovviamente è Peter! Se vi state chiedendo perché a me è piaciuto così tanto il personaggio di Peter, ecco la risposta: mi è piaciuto molto per il fatto che anche io sono una sognatrice ad occhi aperti e come Peter... sono anche io un po’ distratta e spesso mi dimentico anche io di alcune cose ( ma comunque non mi è mai capitato di dimenticare mio fratello in autobus! ). E come lui delle volte sogno cose molto strane che nella vita reale sarebbero irreali.
Le frasi che mi sono piaciute di più:
“Anzi, secondo lui, se si fosse sprecato un po’ meno tempo insieme e convincere gli altri a fare lo stesso, e se ne fosse dedicato un po’ di più a stare da soli e a pensare a chi siamo e chi potremmo essere, allora il mondo sarebbe stato un posto migliore, magari anche senza le guerre.”
“Si stava inventando un modo emozionante di scendere dalle montagne con un attaccapanni e una corda ben tesa tra due pini.”
“Peter si era appena messo al lavoro sulla prima addizione, che prendeva la somma di tre milioni cinquecentomila duecento novantacinque a un’ altra cifra della stessa lunghezza, quando gli capitò di pensare al numero più lungo del mondo.”
“Ma la terra continuava a girare, girare, lunedì, martedì, mercoledì, e la gente continuava ad alzarsi.”
"Quando Viola Fortune aspettava il primo bambino e certe volte si riposava a letto di pomeriggio, il Gatto William si acciambellava intorno a quella gran gobba rotonda dove dentro c’ era Peter"
“Era proprio un Gatto Peter e laggiù, ecco il bambino William.”
“Coll’ andar dei giorni, a furia di rigirarsi in testa quel pensiero, Peter finì per convincersi che la sua vita fosse probabilmente soltanto un sogno.”
“Uscendo per l’intervallo Peter appoggiò un biglietto sul banco di Barry. C’era scritto << ti va di giocare a pallone? PS. Ce l’ho anch’io un orsacchiotto e devo sempre aiutare mia madre a lavare i piatti. Peter>>”
“Si aiutarono a segnare, e uscirono dal campo tenendosi sottobraccio.”
Commento personale:
Questo libro mi è piaciuto molto soprattutto per i sogni un po’ stravaganti che fa Peter, come ad esempio riuscire a parlare con le bambole della sorellina Kate, oppure quando sogna di far scomparire la sua famiglia con “La pomata svanillina”.
Insomma... questo libro non mi è piaciuto solo per i sogni, ma anche perché Peter ha avuto molto coraggio sia a sconfiggere il bullo della scuola diventando poi suo amico, sia a rischiare la vita per la sua famiglia e per il quartiere restando a casa da solo per catturare il ladro del quartiere.
Lo consiglierei soprattutto a chi come me piace sognare ad occhi aperti e vivere avventure avventurose =) .
Disegno di Alessandro F. |
Capitoli che mi sono piaciuti di più:
- Due parole su Peter
-Il gatto
-Le bambole
-Il prepotente
Parole nuove:
- Palesemente: in modo manifesto, evidente
- Ammutinarsi : disobbedire
- Ciarpame : mucchio di roba inutile
- Insinuarsi : entrare
- Rassettare : mettere a posto
Lati positivi :
Mi è piaciuto molto il fatto che Peter nonostante gli altri pensassero che lui fosse un po’ strano, credesse che stando da soli per un po’, non ci fossero state più le guerre e che il mondo sarebbe stato un posto migliore.
Lati negativi:
Non mi è piaciuto il fatto che nel capitolo “Il gatto”, nella lite ci fosse stato un termine non molto adeguato alla lettura per ragazzi, comunque ho capito che con questo termine che adesso non cito voleva indicare un segno di disprezzo verso i bulli in questo caso il gatto che stava litigando con William il gatto, o meglio dire Peter il gatto.
Elisa B.
giovedì 9 febbraio 2017
Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare
AUTORE: Luis Sepúlveda
CASA EDITRICE: Guanda
ANNO DI PUBBICAZIONE: 1996
BREVE TRAMA DEL LIBRO:
Una gabbiana di nome Kengah cadde in una macchia di petrolio e con le sue ultime forze precipitò sul balcone del gatto Zorba, al quale strappò tre promesse solenni.
Alla morte della gabbiana, Zorba mantenne le promesse, e covò l’uovo, ma dopo averlo schiuso, gli rimase una promessa da terminare, quella di insegnarle a volare. Zorba a questo punto chiese l’aiuto di tutti….anche quello di un uomo.
PERSONAGGIO CHE MI HA COLPITO MAGGIORMENTE:
Il personaggio che mi ha colpito maggiormente è il gatto Zorba, perché fa di tutto per mantenere le promesse e aiuta gli amici in difficoltà.
Già dalle prime pagine del libro ho capito subito che Zorba aveva qualcosa di speciale!
FRASI PIÚ BELLE:
"Ti abbiamo dato tutto il nostro affetto senza alcuna intenzione di fare di te un gatto. Ti vogliamo gabbiana. Sentiamo che anche tu ci vuoi bene, che siamo i tuoi amici, la tua famiglia, ed è bene tu sappia che con te abbiamo imparato qualcosa che ci riempie di orgoglio…"
"È molto facile accettare e amare chi è uguale a noi, ma con qualcuno che è diverso, è molto difficile, e tu ci hai aiutato a farlo. Quando ci riuscirai, Fortunata, ti assicuro che sarai felice, e allora i tuoi sentimenti verso di noi e i nostri verso di te saranno più intensi e più belli, perché sarà l’affetto tra esseri completamente diversi".
COMMENTO PERSONALE:
Il gatto che insegna a volare a una gabbianella è stata una splendida idea. Secondo me l’autore ha voluto trasmettere quanto può essere grande l’amicizia tra due animali completamente diversi. L’amicizia è un sentimento molto importante che può avvenire anche in casi difficili. Questo libro mi è piaciuto molto, e lo consiglio ai miei compagni che come me, ritengono importante l’amicizia!
Alice A.
CASA EDITRICE: Guanda
ANNO DI PUBBICAZIONE: 1996
BREVE TRAMA DEL LIBRO:
Una gabbiana di nome Kengah cadde in una macchia di petrolio e con le sue ultime forze precipitò sul balcone del gatto Zorba, al quale strappò tre promesse solenni.
Alla morte della gabbiana, Zorba mantenne le promesse, e covò l’uovo, ma dopo averlo schiuso, gli rimase una promessa da terminare, quella di insegnarle a volare. Zorba a questo punto chiese l’aiuto di tutti….anche quello di un uomo.
PERSONAGGIO CHE MI HA COLPITO MAGGIORMENTE:
Il personaggio che mi ha colpito maggiormente è il gatto Zorba, perché fa di tutto per mantenere le promesse e aiuta gli amici in difficoltà.
Già dalle prime pagine del libro ho capito subito che Zorba aveva qualcosa di speciale!
FRASI PIÚ BELLE:
"Ti abbiamo dato tutto il nostro affetto senza alcuna intenzione di fare di te un gatto. Ti vogliamo gabbiana. Sentiamo che anche tu ci vuoi bene, che siamo i tuoi amici, la tua famiglia, ed è bene tu sappia che con te abbiamo imparato qualcosa che ci riempie di orgoglio…"
"È molto facile accettare e amare chi è uguale a noi, ma con qualcuno che è diverso, è molto difficile, e tu ci hai aiutato a farlo. Quando ci riuscirai, Fortunata, ti assicuro che sarai felice, e allora i tuoi sentimenti verso di noi e i nostri verso di te saranno più intensi e più belli, perché sarà l’affetto tra esseri completamente diversi".
COMMENTO PERSONALE:
Il gatto che insegna a volare a una gabbianella è stata una splendida idea. Secondo me l’autore ha voluto trasmettere quanto può essere grande l’amicizia tra due animali completamente diversi. L’amicizia è un sentimento molto importante che può avvenire anche in casi difficili. Questo libro mi è piaciuto molto, e lo consiglio ai miei compagni che come me, ritengono importante l’amicizia!
Alice A.
mercoledì 8 febbraio 2017
"L'inventore di sogni" di McEwan
TITOLO: l’inventore di sogni
AUTORE: Ian McEwan
CASA EDITRICE: Einaudi ragazzi
ANNO DI PUBBLICAZIONE: 1994
BREVE TRAMA: Peter Fortune, un ragazzo molto silenzioso e pacato, si rivela instancabile sognatore che, aiutato dalla sua curiosità, si pone mille domande e riesce a formulare altrettante risposte.
Fantasticando nella sua mente, trova il coraggio di affrontare il bullo di classe e addirittura a immedesimarsi nel gatto di casa Fortune, William.
PERSONAGGIO CHE MI HA COLPITA: uno dei personaggi che mi ha colpita è stato appunto Peter, perché a volte anche io sogno ad occhi aperti e viaggio con la mia immaginazione.
FRASE CHE MI HA COLPITA: la frase che mi ha maggiormente colpita è un pensiero di Peter riguardante il bullo della scuola, che mi ha fatto riflettere: “siamo noi. Siamo noi che lo abbiamo reso il prepotente della scuola. Non è più forte di nessuno di noi. Tutta la sua forza e potere li abbiamo sognati noi. Noi abbiamo fatto di lui quello che è.”
Vuole dire che un prepotente non lo è mai fino in fondo.
In realtà tutto accade per la nostra immaginazione. Il libro mi è piaciuto perché le avventure che Peter vive virtualmente sono originali e intriganti.
Lo consiglierei a chi adora viaggiare con la fantasia.
AUTORE: Ian McEwan
CASA EDITRICE: Einaudi ragazzi
ANNO DI PUBBLICAZIONE: 1994
BREVE TRAMA: Peter Fortune, un ragazzo molto silenzioso e pacato, si rivela instancabile sognatore che, aiutato dalla sua curiosità, si pone mille domande e riesce a formulare altrettante risposte.
Fantasticando nella sua mente, trova il coraggio di affrontare il bullo di classe e addirittura a immedesimarsi nel gatto di casa Fortune, William.
PERSONAGGIO CHE MI HA COLPITA: uno dei personaggi che mi ha colpita è stato appunto Peter, perché a volte anche io sogno ad occhi aperti e viaggio con la mia immaginazione.
FRASE CHE MI HA COLPITA: la frase che mi ha maggiormente colpita è un pensiero di Peter riguardante il bullo della scuola, che mi ha fatto riflettere: “siamo noi. Siamo noi che lo abbiamo reso il prepotente della scuola. Non è più forte di nessuno di noi. Tutta la sua forza e potere li abbiamo sognati noi. Noi abbiamo fatto di lui quello che è.”
Vuole dire che un prepotente non lo è mai fino in fondo.
In realtà tutto accade per la nostra immaginazione. Il libro mi è piaciuto perché le avventure che Peter vive virtualmente sono originali e intriganti.
Lo consiglierei a chi adora viaggiare con la fantasia.
Giulia S.
domenica 5 febbraio 2017
Elenco libri (scadenza 31 marzo)
Ciao!
qui di seguito trovate l'elenco dei nuovi libri da leggere. La prossima scadenza per la consegna della scheda libro è fissata per il 31 marzo.
Ricordate che
- potete scegliere uno dei libri elencati di seguito, ma anche uno dei libri presenti negli elenchi precedenti che non avete ancora letto (oppure un libro letto da un compagno, se magari vi ha colpito una scheda libro tra quelle pubblicate)
- se avete un libro che vorreste leggere, parlatemene o mostratemelo e vediamo se è possibile farlo rientrare nell'elenco (chiedete sempre, al massimo vi dirò di no, ma tentar non nuoce)
- se non potete acquistare i libri, li potete trovare tutti nella biblioteca scolastica (e di classe) o nella biblioteca comunale.
Dimenticavo... per chi non l'ha ancora fatto, ricordate che avete tempo fino a venerdì 10 febbraio per consegnarmi, preferibilmente via mail o su chiavetta, la scheda del libro che vi avevo assegnato a dicembre.
Autore
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Titolo
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Questo libro fa per te…
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Buyea
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Il maestro nuovo è tornato
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Se ti piacciono le storie di scuola e di amicizia
|
Rundell
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Sophie sui tetti di
Parigi
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Se desideri una storia dove ci sia un po’ di tutto:
sentimenti, mistero, avventura e umorismo
|
Almond
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Skellig
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Se sei attratto dal mistero e ogni tanto ti
poni delle domande a cui non sai dare risposta
|
Ballerini
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Non chiamarmi Cina
|
Se vuoi conoscere la storia di un ragazzo
italiano che si innamora di una fanciulla cinese
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Funke
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Il re dei ladri
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Se ami le avventure, i misteri, il giallo… e non hai paura dei colpi
di scena!
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Hunt
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Un pesce sull’albero
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Se vuoi tuffarti nella vita di un ragazzino dislessico
|
Kuijer
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Per sempre insieme, amen
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Se ami le storie in cui si
parla di scuola, sentimenti e famiglie di tutti i tipi!
|
Philbrick
|
Basta guardare il cielo
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Se ti è piaciuto il film che
abbiamo visto in classe!
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Varriale
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Ragazzi di camorra
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Se ti interessa l’attualità, in
particolare il difficile tema della criminalità organizzata
|
Garlando
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Per questo mi chiamo Giovanni
|
Se ti interessa l’attualità e
vuoi sapere chi era il giudice Giovanni Falcone
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Mazzariol
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Mio fratello rincorre i dinosauri
|
Se vuoi sapere che cosa
significa crescere con un fratellino “speciale”
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KAMO di Pennac
TITOLO: KAMO l’idea del secolo
AUTORE: Daniel Pennac
CASA EDITRICE: Einaudi Ragazzi
ANNO DI PUBBLICAZIONE: 1993
BREVE TRAMA: Il libro parla di due ragazzi di quinta elementare a cui viene continuamente ripetuto che stanno arrivando le medie. Allora uno di questi chiede al loro professore di prepararli alle medie; ma dopo qualche mese si pente di averlo chiesto. Il professore, accettando la proposta, si “sdoppia” in più insegnanti con dei caratteri tutti diversi fra loro, ma racchiusi tutti nello stesso corpo…
DESCRIZIONE PERSONAGGIO: Margelle (o il professore) mi ha colpito per aver saputo dare una spiegazione logica e molto sensata al suo comportamento inappropriato.
COSA MI HA COLPITO: il maestro, ormai tornato "normale", come ogni sabato racconta una favola ai ragazzi, una favola un po’ particolare: racconta della sua storia degli ultimi due mesi davvero speciali e spiega il motivo del suo comportamento così bizzarro. E la classe venendolo a sapere capisce che c’è un motivo di fondo ben più importante di preparare i propri alunni alle medie.
COMMENTO PERSONALE: il libro, molto intrigante, mi è piaciuto tantissimo, soprattutto quando Kamo viene sgridato da Arnes (prof di mate). E’ stato un libro bello e scorrevole che non mi ha annoiato e lo consiglierei a tutti.
Lorenzo D.
Kamo è un brillante ragazzo francese che affronta
delle strane avventure:
1- Inizia una corrispondenza con una certa Catherine Earnshaw, di cui si innamora follemente. Un giorno però
un professore e il migliore amico di Kamo scoprono che la lettera risale al
1800 e si stupiscono e iniziano ad indagare...
2- La madre di Kamo
parte in un viaggio per riscoprire le sue origini e Kamo rimane con il suo
migliore amico e i suoi genitori Pope e Moune. Qui con l'immaginazione rivive la vita di un suo antenato...
3-L'amico di Kamo promette a suo padre Pope che avrebbe finito
ogni tema quattro giorni prima della scadenza. Il giorno dopo il prof Crastaing dà alla
classe un tema con questa traccia: "Immaginate che voi vi svegliate grandi, correte a dirlo
ai vostri genitori e loro sono tornati bambini. Raccontate".
DESCRIZIONE DEL PERSONAGGIO CHE MIA HA COLPITO:
Il personaggio che mi ha colpito di più è Kamo perché è un ragazzino molto intelligente. Se ha degli scopi precisi tende a
raggiungerli, infatti, è questo che mia colpito di più del suo personaggio. è anche sensibile perché quando la madre parte per scoprire un po' sulle sue
origini si commuove e la vuole lì con lui. Ma è anche tosto perché non si fa
mai mettere i piedi in testa.
FRASI:
-Se Cesare avesse ascoltato gli oracoli, non
si sarebbe fatto aprire la pancia dai sui vecchi amici.
-Se Enrico II avesse obbedito Carolina De' Medici,
sua moglie, non si sarebbe fatto massacrare in quel torneo
-Stavamo là , seduti intorno a un letto
dell'ospedale, persuasi che il povero essere che l'occupava stava
combattendo da solo, laggiù, contro il grande deserto della
Siberia.
-C'era un vecchio custode dalla barba grigia, che
gli diceva sputacchiando saliva ghiacciata:<<Gli orfani son solo quelli
che se lo meritano, perché avere una famiglia e una ricompensa non un
diritto[...]
COMMENTO PERSONALE:
Il libro mi è piaciuto perché è avventuroso e
parla molto di amicizia. Secondo me l'autore ha voluto raccontare un
po' la vita che vorrebbero dei ragazzi dodicenni. Lo consiglierei ai miei
compagni di classe.
Enrico A.
mercoledì 1 febbraio 2017
La favola: tiriamo le somme (parte terza)
La favola è un genere letterario che veniva usato per insegnare ai bambini alcune cose molto importanti per non farsi “ingannare” da molti aspetti della vita.
La favola è molto diversa dalla fiaba: i personaggi nella favola spesso sono animali, invece nella fiaba sono esseri umani; nella favola non c’è un elemento magico che molto spesso nella fiaba è presente, nella favola la morale è esplicita, nella fiaba o è implicita oppure non è presente.
In questi ultimi anni sono stati scritti i romanzi favolistici. I più famosi sono: “Il gabbiano Jonathan Livingstone" di Bach, “La fattoria degli animali” di Orwell e “Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare” di Sepulveda.
La favola che mi ha colpito di più è stata “La lepre e la tartaruga” di Esopo; perché la tartaruga sapendo di essere molto più lenta della lepre ci mise tutta la buona volontà e arrivò per prima.
Io non so in chi mi sono immedesimata di più tra la lepre e la tartaruga ma penso nella tartaruga perché il giorno in cui la prof di matematica ci restituì le nostre prime verifiche non ero molto contenta del voto: 4 ½. Ma ho chiesto alla prof se per recuperare potevo essere interrogata e alla fine la prof mi ha valutata con 9. In quel momento mi sentivo un genio in matematica!
Mi sono sentita proprio come la tartaruga che non essendo brava nella corsa arrivò prima al traguardo, io invece, non essendo brava in matematica, avevo preso 9! In quel momento ci avevo messo tutta la buona volontà che avevo e alla fine ero contentissima.
La favola insegna che con l’applicazione si ottiene di più che con le doti naturali non sfruttate. Io sono molto d’accordo con la morale perché tutte le volte che non mi sono applicata in qualcosa non ho ottenuto i risultati che avevo sperato, ma quando mi sono applicata, sono stata molto soddisfatta dei risultati.
ELISA B.
La favola è un breve racconto fantastico scritto in prosa o in versi.
Di solito i protagonisti sono animali e rappresentano vizi e virtù delle persone. La favola trasmette una morale esplicita e generalmente non ha un lieto fine.Tra le favole che letto in classe quella che mi ha colpito di più è intitolata “ LA TARTARUGA E LA LEPRE “.
Una tartaruga e una lepre litigavano su chi fosse il più veloce e quindi fissarono un giorno in cui si sarebbe svolta una gara tra loro.
Finalmente giunse il giorno dell’incontro ed entrambe si presentarono all'appuntamento, però al momento del “VIA”solo la tartaruga partì, la lepre se la prese comoda così tanto che alla fine si addormentò. Al suo risveglio la lepre si accorse di aver perso la gara perché gli sforzi della tartaruga l’avevano ripagata.
Io penso che il messaggio che l’autore ci vuole trasmettere sia il seguente: con l’impegno si possono ottenere grandi risultati anche migliori di chi li può raggiungere più facilmente e tranquillamente grazie alle sue doti naturali.
Questa favola mi è piaciuta molto, perché secondo il mio parere la morale che ci trasmette è molto bella.
Io non mi identifico in nessuno dei due personaggi , anche se mi è successo di trovarmi in una situazione simile.
All'inizio io e la mia squadra di Basket dovevamo affrontare un nostro avversario del campionato che si chiama “ EBRO BASKET”. L’anno precedente avevamo vinto facilmente con uno scarto di trenta punti , quest’anno è stato molto diverso: in una partita amichevole li abbiamo sottovalutati convinti di ottenere una facile vittoria, ma abbiamo giocato male e alla fine abbiamo perso di sette punti.
Nicolò B.
La favola è molto diversa dalla fiaba: i personaggi nella favola spesso sono animali, invece nella fiaba sono esseri umani; nella favola non c’è un elemento magico che molto spesso nella fiaba è presente, nella favola la morale è esplicita, nella fiaba o è implicita oppure non è presente.
In questi ultimi anni sono stati scritti i romanzi favolistici. I più famosi sono: “Il gabbiano Jonathan Livingstone" di Bach, “La fattoria degli animali” di Orwell e “Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare” di Sepulveda.
La favola che mi ha colpito di più è stata “La lepre e la tartaruga” di Esopo; perché la tartaruga sapendo di essere molto più lenta della lepre ci mise tutta la buona volontà e arrivò per prima.
Io non so in chi mi sono immedesimata di più tra la lepre e la tartaruga ma penso nella tartaruga perché il giorno in cui la prof di matematica ci restituì le nostre prime verifiche non ero molto contenta del voto: 4 ½. Ma ho chiesto alla prof se per recuperare potevo essere interrogata e alla fine la prof mi ha valutata con 9. In quel momento mi sentivo un genio in matematica!
Mi sono sentita proprio come la tartaruga che non essendo brava nella corsa arrivò prima al traguardo, io invece, non essendo brava in matematica, avevo preso 9! In quel momento ci avevo messo tutta la buona volontà che avevo e alla fine ero contentissima.
La favola insegna che con l’applicazione si ottiene di più che con le doti naturali non sfruttate. Io sono molto d’accordo con la morale perché tutte le volte che non mi sono applicata in qualcosa non ho ottenuto i risultati che avevo sperato, ma quando mi sono applicata, sono stata molto soddisfatta dei risultati.
ELISA B.
La favola è un breve racconto fantastico scritto in prosa o in versi.
Di solito i protagonisti sono animali e rappresentano vizi e virtù delle persone. La favola trasmette una morale esplicita e generalmente non ha un lieto fine.Tra le favole che letto in classe quella che mi ha colpito di più è intitolata “ LA TARTARUGA E LA LEPRE “.
Una tartaruga e una lepre litigavano su chi fosse il più veloce e quindi fissarono un giorno in cui si sarebbe svolta una gara tra loro.
Finalmente giunse il giorno dell’incontro ed entrambe si presentarono all'appuntamento, però al momento del “VIA”solo la tartaruga partì, la lepre se la prese comoda così tanto che alla fine si addormentò. Al suo risveglio la lepre si accorse di aver perso la gara perché gli sforzi della tartaruga l’avevano ripagata.
Io penso che il messaggio che l’autore ci vuole trasmettere sia il seguente: con l’impegno si possono ottenere grandi risultati anche migliori di chi li può raggiungere più facilmente e tranquillamente grazie alle sue doti naturali.
Questa favola mi è piaciuta molto, perché secondo il mio parere la morale che ci trasmette è molto bella.
Io non mi identifico in nessuno dei due personaggi , anche se mi è successo di trovarmi in una situazione simile.
All'inizio io e la mia squadra di Basket dovevamo affrontare un nostro avversario del campionato che si chiama “ EBRO BASKET”. L’anno precedente avevamo vinto facilmente con uno scarto di trenta punti , quest’anno è stato molto diverso: in una partita amichevole li abbiamo sottovalutati convinti di ottenere una facile vittoria, ma abbiamo giocato male e alla fine abbiamo perso di sette punti.
Nicolò B.
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