venerdì 2 dicembre 2016

Shakespeare a merenda

Il giorno 25 novembre ci siamo recati a teatro con la classe prima D per assistere alla rappresentazione dello spettacolo “Shakespeare a merenda”.
Preso il biglietto, siamo entrati nella sala dove si sarebbe svolto lo spettacolo.

Ad un certo punto si sono spente le luci ed è comparsa un’attrice che interpretava il ruolo della sarta di Shakespeare, che lavorava dietro le quinte a preparare i vestiti con il grande desiderio di apparire sul palcoscenico (alle donne non era concesso).
Ma Shakespeare le permise di apparire senza parlare e ricoperta da una tunica per portare un vaso sulla scena. Mary (questo il nome della sarta) fu la prima donna della storia a comparire sul palco.
Questo evento rivoluzionerà il teatro e contribuirà a combattere la discriminazione verso le donne.
Il luogo in cui lavorava questo personaggio era molto disordinato, con abiti, maschere, biancheria e teschi sparsi dappertutto. L’attrice aveva un tono di voce alto e allegro. Oltre al suo desiderio di recitare, ha raccontato le più famose storie di Shakespeare, tra cui “Sogno di una notte di mezza estate”, “Otello”, “Amleto”, “Romeo e Giulietta”.

Tutte queste opere (eccetto la prima) sono drammatiche e terminano in modo tragico, con omicidi o suicidi.
La mia preferita è stata “Sogno di una notte di mezza estate” perché è una commedia; mentre l’attrice la raccontava ha indossato una testa verde d’asino, trotterellando per tutto il palco. L’attrice è riuscita a divertirmi e mi ha dato l’impressione che il teatro fosse un luogo economico e un po’ pericoloso per via degli alcolizzati e malviventi che lo frequentavano.
Infatti le corti invitavano gli attori nelle proprie case.

Questo spettacolo mi è piaciuto molto perché era divertente ma anche un po’ tetro. Il teatro dal Seicento al 2016 è cambiato tantissimo, mentre io pensavo che fosse sempre stato come quello attuale.
Lorenzo D.

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