Il giorno 25 novembre ci siamo recati a teatro con la classe
prima D per assistere alla rappresentazione dello spettacolo “Shakespeare a
merenda”.
Preso il biglietto, siamo entrati nella sala dove si sarebbe
svolto lo spettacolo.
Ad un certo punto si sono spente le luci ed è comparsa un’attrice
che interpretava il ruolo della sarta di Shakespeare, che lavorava dietro le
quinte a preparare i vestiti con il grande desiderio di apparire sul
palcoscenico (alle donne non era concesso).
Ma Shakespeare le permise di apparire senza parlare e
ricoperta da una tunica per portare un vaso sulla scena. Mary (questo il nome
della sarta) fu la prima donna della storia a comparire sul palco.
Questo evento rivoluzionerà il teatro e contribuirà a
combattere la discriminazione verso le donne.
Il luogo in cui lavorava questo personaggio era molto
disordinato, con abiti, maschere, biancheria e teschi sparsi dappertutto. L’attrice
aveva un tono di voce alto e allegro. Oltre al suo desiderio di recitare, ha
raccontato le più famose storie di Shakespeare, tra cui “Sogno di una notte di
mezza estate”, “Otello”, “Amleto”, “Romeo e Giulietta”.
Tutte queste opere (eccetto la prima) sono drammatiche e
terminano in modo tragico, con omicidi o suicidi.
La mia preferita è stata “Sogno di una notte di mezza estate”
perché è una commedia; mentre l’attrice la raccontava ha indossato una testa
verde d’asino, trotterellando per tutto il palco. L’attrice è riuscita a
divertirmi e mi ha dato l’impressione che il teatro fosse un luogo economico e
un po’ pericoloso per via degli alcolizzati e malviventi che lo frequentavano.
Infatti le corti invitavano gli attori nelle proprie case.
Questo spettacolo mi è piaciuto molto perché era divertente
ma anche un po’ tetro. Il teatro dal Seicento al 2016 è cambiato tantissimo,
mentre io pensavo che fosse sempre stato come quello attuale.
Lorenzo D.
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