venerdì 23 marzo 2018

Nuovi libri di narrativa: scadenza 14 maggio

Genere: formazione, attualità e sentimenti

Saroyan
La commedia umana
Le avventure di Homer, che di giorno frequenta la scuola e la sera lavora come portalettere. Ironico, realistico, breve.
Romanzo di formazione (crescita e maturazione del protagonista).

Baccalario
Lo spacciatore di fumetti
Ambientato a Budapest, durante il regime comunista, che vietava persino… i fumetti. La ribellione per ottenere la libertà passa anche di qui…
Romanzo con riferimenti storici.

Doyle
All’inseguimento del cane nero
Una nuvola oscura i cieli di Dublino: è il Cane Nero della Depressione, quello strano essere che si cala sulle spalle degli adulti e li fa sentire tristi. Chi lo fermerà?
Romanzo allegorico.

Ferrara
Batti il muro
Libro breve ma dai toni “forti” su un tema delicatissimo: la malattia mentale di una mamma vista da una bambina, di nome Caterina.
Romanzo di introspezione.

Guasti
Maionese, ketchup e latte di soia
Libro breve, spiritoso e delicato, che tratta temi quale l’integrazione, i differenti stili alimentari (e di vita), ma anche il bullismo e l’amicizia.
Romanzo di attualità, formazione e amicizia.


Draper
Melody
Melody ha una memoria eccezionale ed è l’alunna più intelligente della scuola, ma nessuno lo sa! Una storia avvincente e toccante, che parla di disabilità e speranza.
Romanzo di formazione davvero imperdibile!

D’Adamo
Oh, freedom
Libro breve ma intenso, ambientato in una piantagione di cotone all’epoca in cui le persone di colore erano ridotte in schiavitù. Ma la libertà si può conquistare!
Romanzo di attualità, anche se ambientato in un'epoca passata.

Clima
Continua a camminare
Libro a due voci: da un lato c’è Salim, che ha visto morire suo fratello ed è in fuga dalla Siria col padre; dall’altro c’è Fatma, la sorella minore di un fanatico del Califfato, costretta a fare qualcosa di terribile. Temi: terrorismo, rifugiati.
Romanzo di attualità.

lunedì 19 marzo 2018

Incontro con l'autore: impressioni

SOTTOZERO
Quando l’incontro con l’autore è… raggelante

Io sono UNO.
Ma il mio nome completo è Sarcuno, anzi Fabiana Sarcuno.
E, nonostante tutto, continuo a credere che gli incontri con l’autore possano essere una significativa occasione di confronto e arricchimento, soprattutto se si tratta di letteratura per ragazzi e di libri letti tra i banchi di scuola.
Penso ciò non soltanto da docente, ma anche da scrittrice di romanzi destinati ai preadolescenti: ho parlato di fronte a migliaia di ragazzi in scuole di tutta Italia, mettendomi in gioco, cercando di trasmettere la passione per la scrittura e... divertendomi un sacco.
Nonostante tutto, ci credo.
Nonostante non sempre gli incontri ai quali ho partecipato da insegnante, con le mie classi, siano andati a gonfie vele: talvolta mi sono imbattuta in autori più interessati a un tornaconto economico che a relazionarsi con i ragazzi o a creare un autentico momento di condivisione.
Però l’ultimo, all’inizio di marzo, ha superato ogni limite.
Presso una delle librerie milanesi più note per questo genere di iniziative, ho accompagnato i ragazzi di seconda media a conoscere l’autore del libro letto e ampiamente commentato in classe.
L’incipit è stato tutt’altro che incoraggiante: non un sorriso da parte dell’ospite, nemmeno un saluto o altri cenni di interazione con i presenti, dai quali ha subito preso le distanze con una certa tracotanza: per la serie, io sono uno Scrittore, voi plebei!
Veramente scrivo anch’io, vorrei dire, ma non pensavo per questo di dovermi collocare sopra un piedistallo… 
«Siete dei potenziali ignoranti» ha proseguito, sempre più sprezzante.
E perché, noi sì e lui no?
Certo che siamo ignoranti, e meno male! Sbaglio o non era Socrate, eccelso filosofo, a dire «io so di non sapere»? È proprio dalla consapevolezza della nostra ignoranza che scatta il desiderio, anzi la necessità, di conoscere.
A ogni modo i ragazzi hanno preparato delle domande, alcune tra l’altro molto profonde… peccato che l’autore le abbia sentite senza ascoltarle, talvolta fraintendendole, oppure banalizzandole.
Come quando, replicando a un’osservazione, ha ipotizzato di avere davanti a sé un “lettore debole”… complimenti per l’intuito: ha pescato l’unico che è in grado di divorare Tolkien e Dante in tempi record! Vai così Filippo!
E, in tutto questo, ci tengo a sottolineare che l’autore in questione è anche uno psicoterapeuta… ma andiamo oltre.
A un certo punto, mentre cominciavo a seccarmi per aver fatto perdere ai colleghi e agli alunni delle ore di lezione, ha insinuato che ci vuole coraggio a correggere i temi dei ragazzi di oggi, perché sgrammaticati, privi di spessore e contenuto, come, del resto, chi li scrive.
Ma perché tutti questi pregiudizi verso le nuove generazioni?
È vero, spesso nella mia professione di insegnante (e anche di autrice), ci vuole coraggio. Anche qui aggiungo: meno male! Perché la parola “coraggio” deriva da “cuore”, e senza cuore non possiamo essere noi stessi: né insegnanti, né studenti, né tantomeno autori.
Ma questo interessa poco all’ospite… non posso fare a meno di notare, da professionista nel suo stesso settore, che non ha minimamente preparato l’incontro, accontentandosi di parlare a braccio di cose abbastanza ovvie, in un lungo e svalutante monologo.
Anzi, mi correggo! Un interesse ce l’ha: il firma-copie. Non vede l’ora di liquidarci con questo momento di chiusura, che sembra quasi dovuto e ha il sapore di un siparietto falso da chiudere in fretta. Non costituisce un punto di arrivo, perché non siamo andati da nessuna parte; siamo rimasti fermi, stupefatti, anzi come direbbe qualche alunno  “ignorante”… putrefatti!
Certo che a fare lo scrittore per ragazzi e detestare i ragazzi… ci vuole coraggio!

La prof.




L’incontro con l’autore non mi è piaciuto per niente, solo il viaggio per andare e tornare è stato divertente.
Per prima cosa l’autore ha parlato solo dell’aspetto commerciale dei libri e non ha parlato per niente della sua vita, poi ha azzardato a dire che i nostri temi sono tutti noiosi solo perché non li raccontiamo  in un certo modo, però dovrebbe anche sapere che noi abbiamo delle tracce da seguire e secondo me avrebbe fatto una figura migliore se avesse tenuto chiusa la bocca. Ma ovviamente non siamo colti come lui: ci ha dato degli ignoranti solo perché una persona di una delle tre classi presenti non sapeva cosa fosse il parka, ma ovviamente lui è il più erudito del mondo e noi siamo tutti degli ignoranti che vanno a scuola solo per scaldare il banco e ascoltare i professori che parlano di argomenti troppo intellettuali per noi, ma su questo purtroppo non possiamo farci niente. Spero che questo commento l’autore lo legga per capire che il mondo non gira intorno a lui e che è soltanto una persona arrogante che non conosce neanche il significato delle parole che dice. 
 Con tutta la franchezza possibile
Elisa B.

giovedì 15 marzo 2018

"Lo Hobbit" di Tolkien


AUTORE: J. R. R. Tolkien

CASA EDITRICE: Bompiani

ANNO DI PUBBLICAZIONE: 1937

BREVE TRAMA: Tanto tempo fa, in una caverna, viveva un Hobbit. Il suo nome era Bilbo Baggins. Bilbo era un hobbit a cui piaceva molto avere tutto sotto controllo e che non gli capitasse nulla di inaspettato. Quando un giorno, dopo aver incontrato una vecchia conoscenza (Gandalf) si ritrovò in casa 13 nani ed uno stregone. Essi erano una compagnia che aveva un solo scopo: riconquistare ciò che gli era stato sottratto anni prima. Bilbo era stato scelto come scassinatore del gruppo; la ricompensa era una parte dell'immenso tesoro. Il signor Baggins accettò e intraprese un viaggio che si sarebbe ricordato per tutta la sua vita di hobbit.

PERSONAGGIO CHE MI È PIACIUTO DI PIÙ: Il personaggio che mi ha colpito maggiormente è stato Bilbo. Ho trovato interessante la sua evoluzione nel libro. E mi è piaciuto quando ha risparmiato Gollum, quando poteva ucciderlo.

PASSAGGI CHE HO PREFERITO MAGGIORMENTE:

1) “Senza coperchio, chiave, né cerniera
uno scrigno cela una dorata sfera.”

2) “Se un maggior numero di noi stimasse cibo, allegria e canzoni al di sopra dei tesori d’oro, questo sarebbe un mondo più lieto.”

COMMENTO PERSONALE: Questo libro è stato scorrevole e coinvolgente. Anche se abbastanza lungo mi è piaciuto molto.
Non ho capito perché Tolkien ha descritto in due righe il passaggio dove Bilbo trova l’anello che nel signore degli anelli diventerà importantissimo.
Non consiglierei a tutti questo libro a causa della sua eccessiva lunghezza.

Lorenzo D.

martedì 13 marzo 2018

"Prima del futuro" di Asher e Mackler


Titolo del libro: prima del futuro
Autori: Jay Asher e Carolyn Mackler 
Casa editrice: Giunti
Anno di pubblicazione: Maggio 2012

Breve trama del libro: Anni Novanta. Emma e Josh sono migliori amici da sempre, però da qualche mese non si sentono più, così un giorno Josh decide di andare a casa di Emma per regalarle un disco per il suo nuovo computer. Emma lo ringrazia per il regalo e va subito a provarlo; solo che trova qualcosa di strano: un sito chiamato Facebook. Questo sito prevede il loro futuro e di tutte le persone al mondo, solo che si montano troppo la testa ed Emma inizia a cambiare il suo futuro in maniera devastante, così si promettono che nessuno dei due potrà visitare il sito da solo. Solo che a causa di quel sito litigano molto e finiscono per “separarsi” di nuovo. Emma pensa che Josh non la voglia più rivedere e lui viceversa, solo che non è così; però un giorno cambia tutto: la Emma del futuro decide di togliere Facebook e... 

Personaggio che mi ha colpito maggiormente: il personaggio che mi ha colpita maggiormente è stata Emma perché ha il mio stesso modo di pensare, crede di fare delle scelte giuste, invece sono completamente sbagliate ed infine è moooolto gelosa. In poche parole sono la sua reincarnazione.

Frase (o passaggi) che mi sono piaciuti di più: mi sono piaciuti molto i passaggi in cui Emma pensa che Josh non la voglia più vedere e Josh viceversa, quando tutti e due provano nostalgia l'uno per l'altra; il secondo passaggio invece è quasi nel finale e i due molto probabilmente si piacciono ma sono troppo testardi da ammetterlo, sia a loro stessi sia ai loro migliori amici; così Josh pensa che Emma ami Cody, ed Emma pensa che Josh ami Sidney; entrambi si deprimono e lei si mette pure a piangere.

Commento personale: Il libro mi è piaciuto moltissimo perché l’autore è riuscito ad unire due generi molto diversi tra loro: il rosa e la fantascienza; secondo me l’autore ha voluto esprimere il fatto che molti giovani stanno sempre incollati ad uno schermo e non fanno altro che pensare al proprio telefono e che scoprire coi social cose che non si vorrebbero mai sapere è un disagio per tutti. Non aggiungo altro per commentare il libro, dico solo che lo consiglierei a chiunque (soprattutto a chi ama i romanzi rosa).

Elisa B.

"Skellig" di Almond


Titolo del libro: Skellig
Autore: David Almond
Casa editrice: Bompiani (per la scuola)
Anno di pubblicazione: 1998
Breve trama
Nel garage del piccolo Micheal succedono cose strane.
E per questo lui scopre che c’è una sorta di mezzo “uccello” e mezzo umano proprio lì.
Non solo in quel garage succedono fatti incredibili ma anche in ospedale, in cui la piccola sorellina di Micheal rischia di morire per artrite.
Intanto però Skellig, il mezzo uomo e mezzo “uccello”, va avanti mangiando cibo cinese.

Personaggio preferito
Devo dire che il mio personaggio preferito è la sorellina di Micheal:  nel libro non se ne parla molto, ma per me quasi quasi potrebbe diventare la protagonista, da fuori dolce e tenera ma da dentro è una vera guerriera perché alla fine succederà una cosa magnifica che le semplificherà molto la vita.
Frasi che mi sono piaciute maggiormente
Le feci strada svelto lungo la via, poi girai nel vicoletto,che costeggiava i muri alti sul retro dei giardini.
dove andiamo?” chiese.
non lontano.”
Guardai la camicetta gialla e i jeans che aveva addosso.
È un posto lercio” le dissi. “E pericoloso”
Lei si abbottonò la camicetta fino al collo. Strinse i pugni.
Bene!” disse “Vai pure,Micheal!”.
Scende il sole a occidente la stella della sera s’accende” Io la seguii. “…tace l’uccello nel suo nido, e io devo cercare il mio”.
Commento personale
A me sinceramente non è piaciuto moltissimo il libro perché è un po' difficile da capire, e poi l’autore non ha descritto bene Skellig; infatti io essendo una persona molto curiosa mi sono innervosita. Infine, questo libro mi metteva un po' di ansia non so il perché ma è così.
Consiglierei questo libro ai lettori a cui piace il mistero... cioè avere delle domande sempre in testa dopo aver letto il libro.

Eleonora R.

"Dalla Terra alla Luna" di Verne


Titolo: Dalla Terra alla Luna
Autore: Jules Verne
Casa editrice: De Agostini ragazzi


Breve trama
I soci del Gun Club, associazione americana di artiglieri con sede a Baltimora, annunciano di avere inventato un cannone capace di sparare un proiettile in grado di raggiungere la Luna. Da tutto il mondo iniziano a finanziare l'impresa mentre Michel Ardan, un francese molto appassionato di avventura, propone di modificare la forma del proiettile da sferica a cilindro-conica, in modo da poterci entrare fisicamente ed essere così “sparato” sulla Luna.
Intanto tra Impey Barbicane, Presidente del Gun Club, ed il capitano Nicholl nasce una tregua e una scommessa: se il proiettile, con a bordo Barbicane, Ardan e Nicholl, riuscirà a raggiungere la Luna senza intoppi né di costruzione né di lancio, il Capitano Nicholl dovrà pagare a Barbicane quindicimila dollari, altrimenti sarà Barbican a dover dare a Nicholl i quindicimila dollari.
Gli scienziati sono assolutamente d’accordo con il capitano Nicholl nel dire che sarà un fallimento, ma al momento del lancio...

Personaggio preferito: il personaggio che mi è piaciuto di più è Michel Ardan, che con il suo spirito d’avventura e pieno di idee nuove, propone un proiettile di forma conico-cilindrica per poterci entrare.

Frase (o passaggi) che ti sono piaciuti di più:
“Inutile dire che quella notte nessuno dormì. Tutti i sentimenti dei viaggiatori si concentravano in un unico pensiero: vedere! Essi rappresentavano la terra, riassumevano in loro stessi tutta l’umanità passata e presente ed era con i loro occhi che la razza umana guardava per la prima volta le regioni lunari e ne presentava i segreti”.

Commento e riflessioni personali
Il libro “dalla terra alla luna” mi è piaciuto perché la storia mi ha ricordato un altro libro dello stesso autore Jules Verne dal titolo “il giro del mondo in 80 giorni” che parla di un viaggio e di una scommessa, due caratteristiche in comune.
Il libro “dalla terra alla luna” lo consiglierei ai miei compagni di classe, a chi ama leggere i libri ricchi di suspense, fantastici e incredibili colpi di scena.

Lorenzo N.

lunedì 12 marzo 2018

"Momo" di Michael Ende


Titolo:Momo
Autore:Michael Ende
Casa editrice: Sei
Anno di pubblicazione:1973

Breve trama:Tra le rovine di un anfiteatro, ai margini di una grande città, vive una strana bambina fuggita dall’orfanotrofio che non conosce né la propria età, né il proprio nome.
Momo è una bambina di circa otto anni, ha gli occhi e i capelli neri. Essendo povera indossa solo una sottana rattoppata, una gonnellina e una camicia che le sta grande. Non passa molto tempo che conquista subito la fiducia degli abitanti, che l’aiutano a migliorare la “casa” arredandola e procurandole del cibo.
Lei è speciale semplicemente per il suo modo di ascoltare; quando una o più persone hanno dei problemi o delle domande senza risposta vanno da lei. Dopo poche settimane la sua popolarità cresce, diventa di uso comune dire “Va’ da Momo che ti passa”.
Ad un certo punto la quiete della città viene interrotta dall’invasione dei “Signori Grigi”, che dicono di essere lì per far risparmiare il tempo agli uomini. Invece sono agenti della “cassa di risparmio del tempo”, indossano un trench scuro, cravatta e valigetta; con l’unico scopo di impadronirsi del tempo degli uomini, indispensabile per la loro sopravvivenza.
Il tempo rubato agli uomini viene trasformato in orefiori e fumato dai”Signori Grigi”attraverso dei sigari, nella banca del tempo.
A questo punto tutti gli abitanti della città cadono nel tranello dei “signori Grigi”. allontanandosi da Momo,quindi la città è sotto il dominio di essi che distruggono ogni forma di divertimento,costruendo strade ed edifici enormi.Tutti gli abitanti della città vengono influenzati dai “Signori Grigi” pensando solo al lavoro e alla raccolta del tempo.
L’unica persona che non cade nella loro trappola è Momo, che con l’aiuto di Mastro Hora e Cassiopea, la sua amica tartaruga, riesce ad entrare nella banca del tempo dei “Signori Grigi” e…

Personaggio che mi è piaciuto maggiormente: il personaggio che preferisco sicuramente è Momo, mi ha stupito come una bambina di otto anni circa riesca a badare a se stessa, certo ovviamente con il minimo aiuto di qualcuno. Lei riesce a fidarsi delle persone pur essendo molto più piccola, una bambina prima sola, poi piena di amici.

Frasi che mi hanno colpito:
”Non so se io ce l’ho delle cose che vanno bene per te…Ma aspetta un po’,ti faccio vedere la mia roba e tu mi dici quello che ti piace”.
Questa frase mi piace perché si nota la gentilezza di Momo pur essendo povera.
Così non avrai più bisogno dei tuoi amici,capisci? Avrai abbastanza distrazioni quando tutte queste belle cose saranno tue e ne riceverai sempre di nuove.Vero? E’ questo che vuoi vero? Tu vuoi questa bambola straordinaria,la vuoi assolutamente,vero?” 
In questa frase si capisce che i “Signori Grigi” vogliono allontanare Momo dai suoi amici ,da tutta la città.

Commento personale:Questo libro mi è piaciuto molto, lo consiglio ha chi ama i fantasy. E’ scorrevole ed è adatto a chi non ama leggere; infatti le pagine sembrano tante me non è tosto e si legge in poco tempo. Secondo me l’autore voleva ricordarci di non avere pregiudizi perché Momo essendo povera vive ai margini della città e non ha molte cose, ma i cittadini la conoscono e diventano loro amici.Proprio i cittadini ci insegnano a non escludere nessuno se ha qualche difetto o se non è uguale a noi.

Letizia C.

sabato 10 marzo 2018

IL TEMA: IMPARIAMO AD AUTOVALUTARCI

Criteri usati nella correzione del tema:

1) IMPOSTAZIONE: l'ossatura del tema
- la struttura del tema è coerente? si capisce da dove parto e dove voglio arrivare? I passaggi logici e cronologici vengono rispettati?
- dalla lettura emerge la presenza di una scaletta (scritta o mentale), cioè di un'accurata riflessione e non della scrittura di concetti "buttati" a casaccio?
- la scaletta è adeguatamente strutturata, con un'introduzione, una parte centrale e una conclusione?
- vengono ripetuti gli stessi concetti in vari punti del tema?
- la lettura è scorrevole?
- sono andato fuori tema?


2) CONTENUTO
- ho scritto un testo adeguato dal punto di vista della qualità?
- ho scritto un testo adeguato dal punto di vista della quantità?
- ho scritto un testo sensato?
- ho argomentato le mie opinioni personali?
- ho scritto un testo in modo personale e originale?
- ho sviluppato gli argomenti in modo approfondito?

3) FORMA
- ci sono degli errori di ortografia?
- ho dimenticato accenti/ apostrofi?
- i tempi e i modi verbali sono corretti?
- la punteggiatura viene rispettata?
- l'uso delle maiuscole e minuscole è corretto?
- ci sono degli errori di concordanza (maschile/femminile, singolare/plurale)?
- ci sono delle frasi in cui mancano elementi fondamentali come il soggetto o il verbo?
- ci sono frasi poco chiare?
- ci sono errori di grammatica di altro tipo?

4) LESSICO
- ci sono delle ripetizioni?
- ci sono dei termini non appropriati o errati?
- alcuni passaggi sono tipici del linguaggio parlato invece che dello scritto?
- il linguaggio è adeguato al tipo di traccia e/o all'argomento affrontato?
- il linguaggio è ricco e vario?

domenica 4 marzo 2018

A week in Bath... at school!


Ecco che cosa sono andata a fare realmente a Bath:
a) le terme
b) a bere una cup of tea con la regina
c) a studiare il sistema scolastico inglese, con particolare attenzione ai bisogni educativi speciali dei ragazzi


Questa è la prima delle tre scuole che ho osservato. Pensate che in ogni istituto i ragazzi indossano la divisa e all'ingresso c'è una modernissima reception, simile a quella degli uffici.
Le strutture sono modernissime e molto funzionali.


Behaviour code... avete capito che cosa significa? Nelle scuole che ho visitato non esistono problemi di disciplina. I ragazzi sono educati e gentili, i docenti molto rilassati e disponibili.
Se qualcuno ha un problema o si sente in difficoltà, esistono delle quiet rooms o degli spazi, anche all'interno della stessa classe, dove tranquillizzarsi... la serenità di tutti è un punto essenziale da perseguire.


Pensate che questo sia brutto o noioso? Niente affatto! è un sistema  meritocratico, che tende a premiare e valorizzare ciò che è positivo; inoltre, così facendo, i ragazzi, nei quali è riposta fiducia, godono di grande libertà... e ovviamente imparano tantissimo!


Questa è una tipica aula: i banchi sono strutturati a isola, il materiale è fornito dalla scuola, l'ambiente è accogliente, gli arredamenti sono impeccabili (nessuno sporca o rovina), non esiste un pezzettino di muro vuoto, ma ogni superficie è arricchita dai lavori dei ragazzi.
In queste aule spaziose e coloratissime solitamente lavorano due insegnanti su un unico gruppo di ragazzi: il prof e il suo assistente. Se si tratta di una classe in cui ci sono ragazzi in difficoltà, il gruppo è molto ridotto (2 adulti per 12-13 ragazzi), altrimenti si hanno classi più numerose, ma quasi sempre con due docenti.




Più che l'antologia vengono letti molti libri di narrativa. Si lavora  in gruppo oppure in autonomia. Se si finisce prima, si può leggere in tranquillità, alzarsi, fare altro, purché ogni cosa venga fatta senza arrecare disturbo.


Al mattino si studia, mentre al pomeriggio si svolgono attività pratiche, utili anche per acquisire una maggiore autonomia: applicazioni tecniche, falegnameria, cucina, cucito, sport, teatro, musica.
In ognuna delle scuole visitate ho visto cucine bellissime e super-attrezzate.
In una classe di applicazioni tecniche ogni ragazzo costruiva una casetta per gli uccelli, lavorando il legno.





In questa scuola le aule sono dedicate a personaggi significativi dell'arte, della musica, dello sport o del cinema. Ecco l'ingresso dell'aula Audrey Hepburn, famosa attrice!




E che dire della biblioteca?







La signora della foto è una bibliotecaria, che lavora all'interno dell'istituto. Il giorno in cui mi trovavo lì si celebrava il "book day", perciò ogni persona all'interno della scuola (compreso il preside) impersonava, in costume, il protagonista del proprio libro preferito.


Qual è stata l'unica nota negativa della mia school visit?
a) il clima rigido (ma i bambini non sembrano farci caso)
b) il pranzo in mensa a base di pork e purè
c) la nostalgia per la 2 C

Try to guess!



A week in Bath







Bath è una ridente cittadina nella campagna del sud ovest dell'Inghilterra.

Qui ho avuto l'onore e il piacere di partecipare a un corso Erasmus Ka1 per docenti (presso il County Club, dove in passato dimorò nientepopodimeno che Jane Austen)


Ovviamente non ho perso l'occasione per visitare questo gioiellino del Regno Unito, a cominciare dal Royal Crescent

L'abbazia dalla struttura gotica è a dir poco spettacolare!

Soprattutto perché lì vicino c'è la raffinatissima sala da tè "The Pump Room", in cui è possibile gustare il più tipico dei dolci locali: il Bath Bun (dicono che aiuti a combattere i reumatismi, dunque... combattiamoli!)

A proposito di reumatismi, queste sono le terme. Non dimentichiamo che questa è una città di origine romana.

Anticamente era chiamata "Aquae Sulis"

I Romani si resero conto delle proprietà curative di queste acque e ancora oggi è possibile visitare le terme antiche... oppure rilassarsi nella moderna spa.

Ho anche bevuto quest'acqua sulfurea, con un po' di coraggio. Speriamo ne sia valsa la pena!


Ma, tornando all'abbazia, il suo interno lascia davvero senza parole.

Ho fatto appena in tempo a visitarla perché purtroppo qui, dalle ore 16 in poi, chiude tutto: musei, negozi, locali ecc.

Per non parlare di quando nevica: allora tutta la città si blocca in maniera totale. Le strade restano innevate, ogni struttura chiude per le "weather conditions", persino le scuole fanno festa!


Ma lo spettacolo di Bath sotto la neve è impagabile... incurante del freddo mi aggiro in questa rinomata località di villeggiatura, conosciuta e apprezzata in passato da Jane Austen.

All'autrice di "Orgoglio e pregiudizio" è dedicato un museo, dove è possibile provare i costumi dell'epoca! 

Chissà se anche Jane era ghiotta delle succulente Bath Pie, tortine salate ripiene di bacon, lenticchie, cheddar e altro... ne ho mangiate di squisite al Raven.

Quel che è certo è che la grande scrittrice amava camminare... attraverso il Pulteney Bridge

e nei Sidney Gardens.
Ogni luogo qui è fonte di ispirazione! Wonderful Bath!