TITOLO
: “ I ragazzi della via Pal “
AUTORE
: Ferenc Molnàr
CASA
EDITRICE : Giunti
ANNO
DI EDIZIONE : 1992
PERSONAGGIO
CHE MI HA COLPITO: BOKA
Ho
scelto Boka perché mi ha coinvolto molto la sua trasformazione.
All’inizio è sempre stato caratterialmente chiuso verso tutti,
sembrava che al posto del sangue gli scorresse ghiaccio. Solo alla
fine si è dimostrato quel che era veramente, si è lasciato andare
aprendosi in modo inaspettato, lasciandomi di stucco. A me piacerebbe
sentire la vicenda che racconta questo libro descritta da Boka in
prima persona; mi affascinerebbe sapere quali sono state le emozioni
che ha provato nei momenti più bui.
FRASI
:
-
Di colpo capì che per lui il grund era il miracoloso toccasana per
tutti i mali, sorgente di energia e di voglia di vivere, la vita
stessa, tutto. - Janos Boka, con aria tesa, teneva gli occhi fissi
sul banco davanti a sé : nella sua pura e semplice anima di ragazzo
per la prima volta si affacciò la vaga intuizione che la vita degli
esseri umani fosse, innanzitutto, una cosa difficile : da vivere e,
tanto più, da capire.
BREVE TRAMA:
Siamo
nell’Ungheria del 1800, un gruppo di ragazzi liceali s’incontra
alle porte di Budapest in un piccolo spiazzo destinato alla
costruzione di una casa popolare. In questo luogo avranno origine
avventure piene di colpi di scena contro il famigerato gruppo delle
Camice Rosse, creando vere e proprie guerre in cui solo i ragazzi più
coraggiosi la potranno spuntare a loro favore. I ragazzi non per
questo dovranno essere giudicati violenti perché il libro insegna
che il ragazzo più prepotente nasconde dentro di sé un cuore d’oro.
COMMENTO
PERSONALE: “I Ragazzi della Via Pal” è un libro molto scorrevole
e avvincente che nasconde una verità molto cruda. Il racconto
rispecchia la vita reale in un mondo bambinesco. Racconta della
spensieratezza dei ragazzi, ma soprattutto di come possano essere
seri al momento giusto. Questo libro lo consiglierei a chi vuole
vivere un’avventura piena di colpi di scena e di fatti che
preferiamo la luce non illumini.
Filippo P.
TITOLO:
I ragazzi della via Pàl
AUTORE:
Ferenc Molnàr
CASA
EDITRICE: Mondadori
ANNO
DI PUBBLICAZIONE: 1906
BREVE
TRAMA: Il libro; ambientato nella periferia di Budapest, tratta
di una forte rivalità fra due gruppi di ragazzi: le Camicie rosse e
i ragazzi della via Pàl.
Queste
ultimi sono capitanati da Boka, un ragazzo intelligente, saggio e
sensibile, anche se può sembrare un po’ cinico. Altri suoi compagni
sono il piccolo Nemecsek, Gerèb, Kolnay, Barbas e molti altri.
Essi,
ogni giorno, giocano con le biglie o a palla nel loro campo, ma dal
momento che le Camice rosse si vogliono impadronire di esso, i
ragazzi non si intimoriscono e lotteranno per difenderlo.
PERSONAGGIO
CHE MI HA COLPITO DI PIU’: Ernesto Nemecsek mi ha colpito
maggiormente per il suo coraggio, per il suo affetto per il campo e
anche per suo altruismo. E anche se era considerato solamente un
soldato semplice, era il miglior soldato della via Pàl.
FRASI/PASSAGGI
CHE MI SONO PIACIUTI DI PIU’:
“Altro
che! del resto, anche se sospettassero qualcosa, nessuno oserebbe
fiatare, perché di me hanno tutti paura. Non ce n’è nemmeno uno
che sia veramente coraggioso…”
una
vocetta acuta lo interrompe:
“Sì
che n’è, invece!”
Le
camicie rosse si guardano in faccia, sbalordite.
“Chi
ha parlato?” chiede Franco Ats.
Nessuno
risponde, ma in compenso si fa di nuovo viva la vocina sconosciuta
che ripete “Ce n’è! Ce n’è! Ve lo dico io…”
Ormai
tutti hanno capito che la vocina misteriosa proviene dall’albero.
Si odono scricchiolare un paio di volte i rami e, pochi secondi dopo,
un ragazzino biondo piomba con un ultimo salto fra le Camicie rosse,
nel bel mezzo della radura. Dopo aver toccato terra si rialza, si
ripulisce la giacchetta dalle foglie che gli erano rimaste
appiccicate poi si irrigidisce e fissa impavido il gruppetto delle
Camicie rosse sbigottite.
L’apparizione
è stata così improvvisa, inattesa e sconcertante, che nessuno
riesce a trovare la forza di parlare.
Il
solo Gerèb mormora, spaventato:
“Nemecsek!”
“sì,
Nemecsek,” gli risponde il biondino, “proprio Nemecsek. Quello
che ha i piedi ancora più piccoli di quelli di Wendauer o, se
preferite quello che è andato a riprendersi la bandiera
nell’arsenale. Potevo restarmene sull’albero, buono e zitto, ed
aspettare che ve ne foste andati… è dalle tre e mezzo che mi trovo
su quell’albero, e ci stavo bene. Quando però Gerèb ha detto che
fra di noi non ce n’è nemmeno uno coraggioso, io ho pensato: “come
di sbagli, caro Gerèb! Ti farò vedere io come ti sbagli…”
ho
scelto questo passaggio perché evidenzia il coraggio del piccolo
biondino che non ha paura di nulla.
“Il
biondino allora, con gli occhi lucidi per la febbre e sottovoce, come
se fosse lui il colpevole e decidesse finalmente il suo errore,
coraggiosamente risponde: “No, non è un traditore”.”
Invece
questo passaggio l’ho scelto perché dimostra che anche se Gerèb
aveva infamato il suo gruppo Nemecsek lo ha perdonato.
COMMENTO
PERSONALE: Ho apprezzato molto questo libro, e paragonandolo alla
“guerra dei bottoni” preferisco questo, perché ha una storia più
coinvolgente e scorrevole. Inoltre il finale anche se triste mi è piaciuto perché non me lo sarei mai aspettato.
Lorenzo D.
Breve
trama:
Questo
libro racconta di una banda di ragazzi del ginnasio (le medie) che si
comporta come una squadra militare che va in guerra per la propria
patria. La storia e' ambientata a Budapest e narra delle vicende dei
ragazzi di via Pal, che formano un battaglione in un campo da gioco:
tra via Maria e via Pal. I loro nemici, le Camicie Rosse, dichiareranno loro guerra per il campo, perché non avevano nessun posto
dove giocare a tennis.
Dopo vari appostamenti in campo nemico i
ragazzi della via Pal scopriranno cose che li scioccheranno, ma anche
informazioni che li aiuteranno sul campo di battaglia.
Il
personaggio che mi ha colpito di più è Boka, il presidente dei
ragazzi della via Pal. Mi ha colpito per i suoi modi di gestire tutte
le situazioni: sa sempre cosa fare nei momenti che vanno trattati
con delicatezza, ha un carattere serio, saggio e autorevole,come un
ottimo comandante di guerra, ma sa essere un persona di gran cuore.
passaggi:
"
tu sei un tipo coraggioso Nemecsek. Qua la mano! arruolati con noi!
diventa anche tu una camicia rossa! no- disse- sdegnato. La sua voce
tremava, certo, ma d'emozione e non di paura. No mai! io sono di
quelli della via Pal..."
Questo
passaggio mi e' piaciuto perché Nemecsek (l'unico soldato semplice)
si sarebbe anche potuto avvantaggiare passando alle Camice Rosse ma
ha dimostrato fermezza ed è rimasto fedele alla sua "fazione".
commento
personale:
Il
libro mi e' piaciuto tantissimo, mi sono immedesimato soprattutto in
alcune scene di "guerra" e ho immaginato tutti che
combattevano fianco a fianco, uno contro uno per un solo scopo, che scoprirete solo leggendo il libro. In una parte mi sono commosso e credo che molti altri lettori si siano sentiti come
me.
Il romanzo ha un'andatura lenta ma molto
scorrevole. Lo consiglierei ai miei compagni: sia quelli che hanno
letto "la guerra dei bottoni" o che comunque conoscono la
storia, ma anche quelli a cui piacciono le storie con battaglie tra
bande di ragazzi rivali. Idue libri sono simili ma io preferisco
mille volte questo.
Enrico A.
Il libro racconta di alcuni ragazzi che vivono nella Budapest del 1800, in Ungheria; essi frequentano la scuola superiore e passano la maggior parte del tempo a divertirsi nel grund, uno spiazzo di verde dove possono giocare e dare libero sfogo alla loro immaginazione finché…
Questo spazio non sarà sempre loro perché verranno ostacolati dalle Camicie Rosse, un gruppo di ragazzi con i quali si contendono lo spazio per giocare.
Coloro che occupano il grund si chiamano “i ragazzi della via Pal”: Boka (il presidente), Nemecsek (soldato semplice), Csele, Gerèb, Barabàs, Weisz, Kolnay.
BREVE DESCRIZIONE DEL PERSONAGGIO CHE MI HA COLPITO DI PIÙ: Di Nemecsek mi ha colpito molto il suo coraggio perché, pur essendo basso e mingherlino, va a sfidare da solo le Camicie Rosse e, anche se viene umiliato davanti a tutti, i ragazzi restano colpiti dal gesto compiuto dal biondino.
FRASI O PASSAGGI CHE TI SONO PIACIUTI DI PIÙ: “Già, Nemecsek!! Nemecsek in carne e ossa. E non perdete tempo col rompervi la testa su chi ha rubato la bandiera dei ragazzi di via Pal dall’arsenale: sono stato io. Eccola qua! sono io che ho i piedi piccoli, più piccoli di quelli di Wendauer! Avrei potuto restare tranquillamente sulla cima dell’albero fino a che voi non foste andati via, poiché già c’ero sin dalle tre e mezzo. Ma quando ho sentito Gerèb dire che tra noi non c’è nemmeno uno che abbia che abbia un po’ di fegato, allora mi sono detto: “aspetta, miserabile, te lo faccio vedere io se ci sono ragazzi coraggiosi fra quelli di via Pal! Per esempio, c’è il soldato semplice Nemecsek!” Per questo mi trovo qui! e ora sono nella vostra mercé! Ho sentito tutto il vostro piano di guerra, ho ripreso la nostra bandiera! Adesso sono nelle vostre mani, fate di me tutto quello che volete, potete picchiarmi, potete strapparmi di mano la bandiera, perché, di certo, non ve la restituirò di mia spontanea volontà. Avanti! su! Che aspettate? Io sono solo, voi siete in dieci.
COMMENTO PERSONALE: Questo libro mi è piaciuto molto, il lessico è abbastanza facile, lo consiglio ai miei compagni.
Alessandro B.
Il libro racconta di alcuni ragazzi che vivono nella Budapest del 1800, in Ungheria; essi frequentano la scuola superiore e passano la maggior parte del tempo a divertirsi nel grund, uno spiazzo di verde dove possono giocare e dare libero sfogo alla loro immaginazione finché…
Questo spazio non sarà sempre loro perché verranno ostacolati dalle Camicie Rosse, un gruppo di ragazzi con i quali si contendono lo spazio per giocare.
Coloro che occupano il grund si chiamano “i ragazzi della via Pal”: Boka (il presidente), Nemecsek (soldato semplice), Csele, Gerèb, Barabàs, Weisz, Kolnay.
BREVE DESCRIZIONE DEL PERSONAGGIO CHE MI HA COLPITO DI PIÙ: Di Nemecsek mi ha colpito molto il suo coraggio perché, pur essendo basso e mingherlino, va a sfidare da solo le Camicie Rosse e, anche se viene umiliato davanti a tutti, i ragazzi restano colpiti dal gesto compiuto dal biondino.
FRASI O PASSAGGI CHE TI SONO PIACIUTI DI PIÙ: “Già, Nemecsek!! Nemecsek in carne e ossa. E non perdete tempo col rompervi la testa su chi ha rubato la bandiera dei ragazzi di via Pal dall’arsenale: sono stato io. Eccola qua! sono io che ho i piedi piccoli, più piccoli di quelli di Wendauer! Avrei potuto restare tranquillamente sulla cima dell’albero fino a che voi non foste andati via, poiché già c’ero sin dalle tre e mezzo. Ma quando ho sentito Gerèb dire che tra noi non c’è nemmeno uno che abbia che abbia un po’ di fegato, allora mi sono detto: “aspetta, miserabile, te lo faccio vedere io se ci sono ragazzi coraggiosi fra quelli di via Pal! Per esempio, c’è il soldato semplice Nemecsek!” Per questo mi trovo qui! e ora sono nella vostra mercé! Ho sentito tutto il vostro piano di guerra, ho ripreso la nostra bandiera! Adesso sono nelle vostre mani, fate di me tutto quello che volete, potete picchiarmi, potete strapparmi di mano la bandiera, perché, di certo, non ve la restituirò di mia spontanea volontà. Avanti! su! Che aspettate? Io sono solo, voi siete in dieci.
COMMENTO PERSONALE: Questo libro mi è piaciuto molto, il lessico è abbastanza facile, lo consiglio ai miei compagni.
Alessandro B.
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