domenica 2 aprile 2017

Le nostre fiabe: Il principe delle Marche

C'ERA UNA VOLTA UN PRINCIPE BUONO E SIMPATICO CHE AVEVA UN BELLISSIMO CAVALLO BIANCO. IL PRINCIPE ABITAVA IN UN CASTELLO CHE SI TROVAVA NELLE COLLINE DELLE MARCHE. 
UN GIORNO UNA BRUTTA STREGA MANDO' UN DRAGO AL CASTELLO, DOVE IL RE STAVA RIDENDO CON IL SUO AMICO GNOMO CHE GLI RACCONTAVA DI QUANDO ERA ALTO E BELLO, PRIMA DELL'INCANTESIMO DELLA STREGA. 

IL DRAGO ARRIVO' AL CASTELLO E SOFFIO' UNA POTENTE FIAMMA CONTRO LA TORRE PIU' ALTA PER CATTURARE LA FUTURA SPOSA DEL PRINCIPE: LA BELLISSIMA E BUONA PRINCIPESSA MICHELA DEL REGNO DI VENEZIA. 
IL PRINCIPE SI ACCORSE DEL PERICOLO E ANDO' DI CORSA A CHIAMARE IL RE. IL RE MANDO' LO GNOMO A CHIAMARE LA MAGA CHE SI TROVAVA NEL MARE ADRIATICO. IL RE DISSE ALLO GNOMO DI SALIRE SULLA SUA CARROZZA VOLANTE PER FARE IN FRETTA. IL PRINCIPE NEL FRATTEMPO ANDO' INCONTRO AL DRAGO IN SELLA AL SUO CAVALLO BIANCO. 
L'AMICO DEL PRINCIPE, IL CONTE ALESSANDRO, ANDO' IN AIUTO DEL PRINCIPE LANCIANDO CASCATE D'ACQUA SULLA BOCCA DEL DRAGO. IL DRAGO ERA PERO' MOLTO FORTE PERCHE' LA STREGA GLI AVEVA DATO MOLTA ENERGIA. IL PRINCIPE E IL CONTE ERANO IN DIFFICOLTA' . 
MENTRE IL DRAGO STAVA LANCIANDO DALLA BOCCA IL FUOCO, ARRIVO' EDOARDO, GRANDE AMICO DELLA PRINCIPESSA MICHELA; VENIVA DA NORD A BORDO DEL SUO ELICOTTERO.

EDOARDO SI AVVICINO' AL DRAGO E LANCIO' UN'ENORME BOMBA D'ACQUA CHE LASCIO' IL DRAGO SENZA FIAMME. IL DRAGO SCAPPO' VIA SPAVENTATO E NON SI VIDE MAI PIU' NEL REGNO DELLE MARCHE. IL DRAGO MORI' SOLO E TRISTE. 
LO GNOMO E LA MAGA NELLA CARROZZA VOLANTE ERANO ANDATI NEL BOSCO DEGLI APPENNINI A CERCARE LA VECCHIA STREGA NELLA SUA CASETTA. LA STREGA E LA MAGA COMBATTERONO CON LE LORO BACCHETTE MAGICHE. LA MAGA SCONFISSE LA STREGA CHE MORI' ANNEGATA DENTRO UN VASO D'ACQUA. QUANDO MORI' LA STREGA L'INCANTESIMO DELLO GNOMO SPARI' E L'AMICO DEL RE TORNO' AD ESSERE UN UOMO BELLO ED ALTO. LA MAGA E L'AMICO DEL RE TORNARONO VITTORIOSI AL CASTELLO . CON UNA GRANDE FESTA IL PRINCIPE SPOSO' LA PRINCIPESSA E TUTTI VISSERO SEMPRE FELICI E CONTENTI.

EDOARDO S.

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