sabato 11 ottobre 2014

"Il giardino segreto" di Frances H. Burnett

                 
TITOLO: "Il giardino segreto"
AUTORE:Frances Hodgson Burnett
CASA EDITRICE: Fabbri Editori
PROTAGONISTA:Mary Lennox
Altri personaggi che compaiono nel brano sono: Colin (il cugino), lo zio Craven, Dickon, la domestica severa, Martha, Lilias, Ben, il giardiniere.
LUOGO: la brughiera inglese, Yorkshire
TRAMA:
Mary è una bambina di dieci anni a cui i genitori sono morti di colera. E’ rimasta sola nella colonia Indiana dove è nata. La bambina è diventata viziata, insensibile e solitaria. In seguito è affidata a uno zio che vive in Inghilterra, ad accoglierla c'è la governante, Mrs Medlock.
Difficilmente vedrà lo zio, la maggior parte delle stanze della villa sono chiuse da anni quindi è proibito entrare. Con il tempo Mary inizia ad ambientarsi e a conoscere i tanti piccoli segreti della famiglia, tra cui quello dello zio che è diventato un uomo ancora più solitario da quando è morta la moglie. Per questo ha voluto chiudere il giardino segreto a chiave. Mary riesce a trovare la chiave del giardino, con l'aiuto di un pettirosso, con cui ha stretto amicizia mentre gironzolava per i giardini. Mary entra "nel giardino segreto" attraverso una porta nascosta tra l'edera. Una notte sente un bambino della sua età piangere e scopre che in quella stanza c'è suo cugino Colin, rinchiuso dalla nascita perché è malato. I due cuginetti iniziano a fare amicizia e anche Colin entra nel giardino segreto. Poi accade un miracolo: Colin, paralizzato da sempre, con l'incoraggiamento di Mary, inizia a camminare.
Commento personale (indica l'episodio o gli episodi, il personaggio o i personaggi che più ti hanno colpito, divertito o emozionato motivando sempre la tua scelta):
L'episodio che mi è piaciuto di più è quando Mary conosce suo cugino Colin paralizzato dalla nascita. Fanno amicizia e Mary lo incoraggia e gli dice di non abbattersi. Colin si alza e inizia a camminare, a correre e a saltare. Il mio personaggio preferito di questa storia è Mary perché anche se è rimasta senza genitori crede sempre in se stessa e non pensa mai a cose tristi.
Io consiglierei la lettura di questo libro perché ti fa capire tante cose; una è che per guarire bisogna sempre credere in se stessi e non pensare alla morte. Mi è piaciuto molto.
 CAMILLA R. (II A)

2 commenti: