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lunedì 23 gennaio 2017
"Lo scudo di Talos" di Valerio Massimo Manfredi
Titolo: Lo Scudo di Talos
Autore: Valerio Massimo Manfredi
Casa editrice: Mondadori
Breve trama: Talos, un bambino storpio ed esiliato da Sparta,
viene preso in adozione da un pastore Ilota (servo di Sparta); mentre suo fratello, nato sano, Brithos viene allevato da nobile guerriero.
Il fato riavvicinerà i due fratelli in lotte gloriose e li schiererà in avventure per salvare il loro Paese.
Breve descrizione del personaggio che mi ha colpito di più:
Kritolaos è un vecchio pastore ilota servo di Sparta. Una persona sensibile di gran cuore, ma con un carattere severo che si scoprirà mantenere segreti da tanti anni. Un giorno per caso trova un bambino sulle rive del Taigeto (Talos) e con gran cura lo accoglie nella sua povera dimora; lo cresce sano e forte, non rivelandogli mai la verità.
Frasi che mi sono piaciute di più:
Non dice forse il grande Achille a Odisseo negli Inferi che è meglio essere un umile pastore nel mondo del sole e della vita che un re tra le ombre dei morti?
Il vecchio sentiva in quel momento di aver mutato il corso di un destino già segnato.
Certo, chi nasce incatenato non sa che cosa è la libertà, ma anch’egli sa cos’è il coraggio. Di portare ogni giorno un carico più pesante senza curvare le spalle, il coraggio di continuare a vivere per sé, per chi si ama.
Un giorno, se il suo popolo avesse avuto bisogno di lui, Talos, il Lupo, l’avrebbe indossata ancora.
Commento personale:
Le numerose morali, anche difficili da capire, che ho raccolto tra le righe di questo libro (messaggi sulle diversità, sulle scelte di vita, sull’amore…) sono il messaggio che, secondo me, l’autore vuole trasmettere.
La morale che più mi ha colpito riguarda proprio il protagonista: la diversità fisica non conta, ma sono solo le capacità mentali che fanno la differenza, quindi non ha senso scartare un bambino perché storpio.
In questo romanzo l’autore ci racconta una storia molto intricata quasi come un giallo, condita con pillole storiche molto importanti.
Mi hanno appassionato i colpi di scena di questa saga familiare che riporteranno Talos, colui che ha due nomi, alla verità dei fatti.
Lo consiglierei, perché nonostante la scrittura impegnativa, il libro coglie diversi generi non solo storici o mitologici.
Filippo P.
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