Il suicidio, ho capito in fretta, non era stata una gran trovata in termini di “libertà di scelta futura”. Tutto d’un tratto mi ritrovavo davanti una vita in cui ero intrappolato, in castigo e sempre tenuto d’occhio. Ma immagino che una vita del genere sia decisamente meglio di quella silenziosa disperazione che stavo silenziosamente e disperatamente vivendo. Adesso non sono più solo. E, ovviamente, sono vivo. (Lecense, “Trevor”, Feltrinelli)
In quel momento sentirono il nitrito. Sembrava molto vicino. "Non muovetevi!" Poi, esplose l'abbaiare dei cani, e una voce gridó: "Li hanno fiutati, devono essere qua vicino" "Correte" sussuró Peg Leg Joe. "Correte come non avete mai fatto in vita vostra. Dobbiamo raggiungere il fiume prima di loro, a qualsiasi costo" (Francesco D'Adamo, "Oh freedom", Giunti)
C'era qualcuno davanti alla porta scardinata. Ancora uno scalpiccio. Chiunque fosse stava cercando di non farsi sentire per coglierli di sorpresa. La porta cigolò sull'unico cardine. Due ombre, tre, nel riquadro della porta, più scure del buio incerto della notte. Poi il rumore di un piede di legno sull'impiantito. Peg Leg Joe. Papà. E Sammy. E Sarah.
"Il dolore si irradia nella schiena, mi giro. E' il, mi ha spinto con la canna del mitra. Il verde ferroso dell' uniforme si accaparra tutta la luce della stanza. Forse mi ucciderà, il cerchio nero della bocca del mitra è a qualche centimetro dal mio naso. Dov'è maurice?"
Storia di Iqbal: - Iqbal: "Non ho paura del mio padrone, ora è lui ad aver paura di me" - Fatima: "Io non sognavo da molti mesi, e molti di noi non sognavano più, ma avevamo paura a confessarcelo: al mattino ci sentivamo così solo. E allora ce li inventavamo..." Sofia
«Mai dimenticherò quella notte, la prima notte nel campo, che ha fatto della mia vita una lunga notte e per sette volte sprangata. Mai dimenticherò quel fumo. Mai dimenticherò i piccoli volti dei bambini di cui avevo visto i corpi trasformarsi in volute di fumo sotto un cielo muto. Mai dimenticherò quelle fiamme che bruciarono per sempre la mia Fede. Mai dimenticherò quel silenzio notturno che mi ha tolto per l'eternità il desiderio di vivere. Mai dimenticherò quegli istanti che assassinarono il mio Dio e la mia anima, e i miei sogni, che presero il volto del deserto. Mai dimenticherò tutto ciò, anche se fossi condannato a vivere quanto Dio stesso. Mai.»
"La notte" di Elie Wisiel (frase sulla paura) Alice
"Ho paura" stridette Fortunata. "Ma vuoi volare, vero? miagolò Zorba. "Ho paura! Mamma!" stridette Fortunata. L'umano prese la gabbiana tra le mani. "No! Ho paura! Zorba! Zorba! stridette Fortunata beccando le mani dell'umano. Tratta da "La storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare"
Ho visto anche che papà non c'è, ho capito che non ci sarà mai più... È finita con le belle storie raccontate la sera alla luce verde del paralume. (Un sacchetto di biglie)
Iqbal riesce a ribellarsi ai suoi padroni, a trovare la libertà. La frase è: "Io non ho paura, non ho paura di niente e di nessuno”. Per me è significativa perché sottolinea la determinazione di questo bambino a combattere contro un intero sistema, anche se aveva la consapevolezza di rischiare la vita. D'Adamo, Storia di Iqbal Marco T.
Iqbal riesce a ribellarsi ai suoi padroni, a trovare la libertà. La frase è: "Io non ho paura, non ho paura di niente e di nessuno”. Per me è significativa perché sottolinea la determinazione di questo bambino a combattere contro un intero sistema, anche se aveva la consapevolezza di rischiare la vita. D'Adamo, Storia di Iqbal Marco T.
Scoperta! Sangue...orrore! La scena che si presentò davanti agli occhi della fanciulla sembrava uscito dal più brutto degli incubi. La stanza,appena illuminata dalla candela,era rossa e c'era sangue, in ogni angolo.
Babbo, ho incontrato la signorina Lambeck..> cominciò, mentre apriva la porta ed entrava.-Non adesso! Adesso no!> gridò la mamma.
Era seduta sulla’ orlo del letto e il babbo, pallidissimo, aveva la testa appoggiata ai guanciali. Avevano entrambi l’ aria molto preoccupata. (Judith Kerr, Quando Hitler rubò il coniglio rosa) Davide B.
Mi opprime anche piú di quanto non possa dire il fatto che non possiamo mai uscire, e ho una paura tremenda che ci scoprano e ci fucilino. Il diario di Anna Frank Julia
Il suicidio, ho capito in fretta, non era stata una gran trovata in termini di “libertà di scelta futura”. Tutto d’un tratto mi ritrovavo davanti una vita in cui ero intrappolato, in castigo e sempre tenuto d’occhio. Ma immagino che una vita del genere sia decisamente meglio di quella silenziosa disperazione che stavo silenziosamente e disperatamente vivendo. Adesso non sono più solo. E, ovviamente, sono vivo.
RispondiElimina(Lecense, “Trevor”, Feltrinelli)
In quel momento sentirono il nitrito. Sembrava molto vicino. "Non muovetevi!"
RispondiEliminaPoi, esplose l'abbaiare dei cani, e una voce gridó: "Li hanno fiutati, devono essere qua vicino"
"Correte" sussuró Peg Leg Joe. "Correte come non avete mai fatto in vita vostra. Dobbiamo raggiungere il fiume prima di loro, a qualsiasi costo"
(Francesco D'Adamo, "Oh freedom", Giunti)
C'era qualcuno davanti alla porta scardinata.
RispondiEliminaAncora uno scalpiccio.
Chiunque fosse stava cercando di non farsi sentire per coglierli di sorpresa.
La porta cigolò sull'unico cardine. Due ombre, tre, nel riquadro della porta, più scure del buio incerto della notte.
Poi il rumore di un piede di legno sull'impiantito.
Peg Leg Joe. Papà. E Sammy. E Sarah.
"Il dolore si irradia nella schiena, mi giro. E' il, mi ha spinto con la canna del mitra. Il verde ferroso dell' uniforme si accaparra tutta la luce della stanza. Forse mi ucciderà, il cerchio nero della bocca del mitra è a qualche centimetro dal mio naso. Dov'è maurice?"
RispondiEliminaDa un sacchetto di biglie di joseph joffo
RispondiEliminaStoria di Iqbal:
RispondiElimina- Iqbal: "Non ho paura del mio padrone, ora è lui ad aver paura di me"
- Fatima: "Io non sognavo da molti mesi, e molti di noi non sognavano più, ma avevamo paura a confessarcelo: al mattino ci sentivamo così solo. E allora ce li inventavamo..."
Sofia
«Mai dimenticherò quella notte, la prima notte nel campo, che ha fatto della mia vita una lunga notte e per sette volte sprangata.
RispondiEliminaMai dimenticherò quel fumo.
Mai dimenticherò i piccoli volti dei bambini di cui avevo visto i corpi trasformarsi in volute di fumo sotto un cielo muto.
Mai dimenticherò quelle fiamme che bruciarono per sempre la mia Fede.
Mai dimenticherò quel silenzio notturno che mi ha tolto per l'eternità il desiderio di vivere.
Mai dimenticherò quegli istanti che assassinarono il mio Dio e la mia anima, e i miei sogni, che presero il volto del deserto.
Mai dimenticherò tutto ciò, anche se fossi condannato a vivere quanto Dio stesso. Mai.»
"La notte" di Elie Wisiel (frase sulla paura)
Alice
"Ho paura" stridette Fortunata. "Ma vuoi volare, vero? miagolò Zorba.
RispondiElimina"Ho paura! Mamma!" stridette Fortunata. L'umano prese la gabbiana tra le mani. "No! Ho paura! Zorba! Zorba! stridette Fortunata beccando le mani dell'umano.
Tratta da "La storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare"
Ho visto anche che papà non c'è, ho capito che non ci sarà mai più... È finita con le belle storie raccontate la sera alla luce verde del paralume.
RispondiElimina(Un sacchetto di biglie)
Iqbal riesce a ribellarsi ai suoi padroni, a trovare la libertà.
RispondiEliminaLa frase è:
"Io non ho paura, non ho paura di niente e di nessuno”.
Per me è significativa perché sottolinea la determinazione di questo bambino a combattere contro un intero sistema, anche se aveva la consapevolezza di rischiare la vita.
D'Adamo, Storia di Iqbal
Marco T.
Iqbal riesce a ribellarsi ai suoi padroni, a trovare la libertà.
RispondiEliminaLa frase è:
"Io non ho paura, non ho paura di niente e di nessuno”.
Per me è significativa perché sottolinea la determinazione di questo bambino a combattere contro un intero sistema, anche se aveva la consapevolezza di rischiare la vita.
D'Adamo, Storia di Iqbal
Marco T.
Tratto da "Barbablu" di Charles Perrault:
RispondiEliminaScoperta! Sangue...orrore!
La scena che si presentò davanti agli occhi della fanciulla sembrava uscito dal più brutto degli incubi.
La stanza,appena illuminata dalla candela,era rossa e c'era sangue, in ogni angolo.
Filippo P.
Babbo, ho incontrato la signorina Lambeck..> cominciò, mentre apriva la porta ed entrava.-Non adesso! Adesso no!> gridò la mamma.
RispondiEliminaEra seduta sulla’ orlo del letto e il babbo, pallidissimo, aveva la testa appoggiata ai guanciali.
Avevano entrambi l’ aria molto preoccupata.
(Judith Kerr, Quando Hitler rubò il coniglio rosa)
Davide B.
Mi opprime anche piú di quanto non possa dire il fatto che non possiamo mai uscire, e ho una paura tremenda che ci scoprano e ci fucilino.
RispondiEliminaIl diario di Anna Frank
Julia
Libro"la notte - frase di paura
RispondiElimina......guardate! Oh guardate! Quel fuoco! Un fuoco terribile! Abbiate pietà di me! Quel fuoco!
Giorgia G.