venerdì 9 febbraio 2018

Streets of Pavia


Cara 2 C,
ieri mattina, quando siamo arrivati nella città un tempo chiamata Ticinum, non era solo il Ponte a essere Coperto, ma anche il cielo, che non lasciava presagire nulla di buono! A ogni modo, dopo aver ascoltato la spiegazione di Micheal riguardo alle origini di questo monumento sul fiume, con allusioni alle guerre puniche, ci siamo diretti nel cuore del centro storico.
Per un attimo ho temuto che la nostra guida volesse soffermarsi su ogni garage del posto, ma per fortuna le sue "fermate" erano solo un espediente per aiutarci a distinguere il cardo dal decumano. Strada Nuova, a noi 2... anzi 23!


Pavia è stata capitale del regno longobardo, ve lo ricordavate? Infatti sono numerosi i monumenti di età medievale che testimoniano le tracce di questo splendido passato, a partire dalla romanica chiesa di San Michele.
Come ricordava Micheal (coincidenze??), un edificio doveva possedere tre qualità: solidità, utilità e bellezza (venus).


Adoro questa costruzione, non solo per la sua importanza storica (qui fu incoronato, tra gli altri, Federico I Barbarossa), ma anche per i segreti che nasconde ogni scultura della facciata, che presenta un'infinità di simboli e allegorie.


Facendo quattro passi, ci siamo ritrovati in piazza della Vittoria e poi al Duomo, in stile rinascimentale. Durante questa English Walk abbiamo appreso molto sulle conoscenze architettoniche dell'epoca: per esempio Vitruvio sosteneva che le forme essenziali fossero tre: il quadrato, il cerchio e... l'uomo! Io ho subito pensato alla monetina da 1 euro, e voi?

Quindi mi sono detta: visto che sapete tutto su Leonardo da Vinci e il De Architectura di Vitruvio, non ci resta che saltare l'esame di terza media, le superiori e andare direttamente... all'Università!

Certo che gli studenti di Pavia sono fin troppo superstiziosi: non si può guardare in faccia la statua della Minerva, non si può attraversare il chiostro... ma noi, sprezzanti del pericolo, ci siamo lasciati scattare questa foto in un luogo "proibito". 
Spero di non aver rovinato delle promettenti carriere scolastiche!


Uno sfizio però dovevamo togliercelo. Sfortuna o no, siamo andati da Vigoni, la più rinomata pasticceria pavese. Dopo esserci accomiatati da Micheal, abbiamo ordinato paste, cioccolata calda e la celebre torta Paradiso. Il personale (gentilissimo) si è complimentato con me per il vostro comportamento ai tavoli.

Forse la 2 C ha trovato il suo habitat naturale?


Ma eravamo solo a metà mattinata. Inaspettatamente la nebbia si è attenuata, lasciando il posto al sole; così ne abbiamo approfittato per visitare, anche se in modo fugace, Santa Maria del Carmine, esempio di gotico lombardo.




Dopodiché, con uno scatto felino, siamo riusciti ad arrivare a San Pietro in Ciel d'Oro appena prima della chiusura. Ne è valsa davvero la pena! Oltre alla volta absidale in oro, non bisogna dimenticare che qui sono sepolti Severino Boezio, Liutprando, che abbiamo studiato, e soprattutto S. Agostino, grandissimo filosofo: AMA E FA' CIO' CHE VUOI.




L'ultima tappa del tour è stata il Castello Visconteo, che avrebbe dovuto ricordarvi le vicende di Gian Galeazzo e Francesco Sforza. Così come nel Rinascimento saltò la successione dei Visconti, allo stesso modo nel 2018 ecco... le ragazze intente a saltare da un prato all'altro, nel cortile della fortezza!
Qui si svolse, ebbene sì, anche la cruenta battaglia di Pavia del 1525, tra Carlo V e Francesco I.
Come in tutte le guerre, qualcuno ebbe la meglio, mentre il suo nemico... cadde nel fango.
E qui il parallelo è doveroso: un minuto di silenzio per i pantaloni infangati di Filippo, "precipitato" senza un perché appena prima di risalire sul pullman!
Spero che abbiate imparato qualcosa di utile e interessante, divertendovi e scoprendo che non è necessario andare chissà dove per scoprire posti e storie indimenticabili.
Un caro saluto,
Fabiana Sarcuno






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